Nel mondo musicale ci sono diversi artisti sopravvalutati... chi meno come gli Iron Maiden e chi più come gli Oasis o... Zucchero.

Se prima il Fornaciari poteva dire qualcosa nelle sue canzoni... ora non lo può più o meglio... non lo vuole più.

'' Chocabeck '' è probabilmente il suo peggior disco solistico e per battere '' Fly '' bisognava già impegnarsi.

Il disco si apre con '' Un Soffio Caldo '' ovvero un testo scritto da Francesco Guccini (uomo di tutto rispetto ma dopo quello che ha scritto quì ne ha perso molto da parte mia).

Il lavoro prosegue con '' Soldati Della Mia Città '' e '' Il Suono Della Domenica '' due canzoni che non mi dicono veramente niente.

'' E' Un Peccato Morir '' è probabilmente la traccia migliore dell' intero disco (niente di eccezionale ma un ritmo orecchiabile e '' leggermente '' distante dalle sonorità di Zucchero).

La title-track '' Chocabeck '' è la solita ballata di sugar che dice poco nulla sul disco esattamente come il tormentone estivo '' Vedo Nero '' dove l' ormai cantante sesantenne continua a parlare di figa e talvolta di droga (come se di merda in questo paese non ce ne fosse già abbastanza).

Il resto del lavoro è abbastanza piatto come le tracce appena descritte o inutili, ormai lo Zucchero che cantava '' Menta O Rosmarino '' non c'è più e dobbiamo farcene una ragione.

Ciao a tutti. 

Elenco tracce e video

01   Un soffio caldo (05:02)

02   Someone Else's Tears (03:36)

03   Soldati nella mia città (03:19)

04   È un peccato morir (03:41)

05   Vedo nero (03:53)

06   Oltre le rive (04:39)

07   Un uovo sodo (03:14)

08   Chocabeck (04:42)

09   Alla fine (03:43)

10   Spicinfrin Boy (03:54)

11   God Bless the Child (03:47)

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Altre recensioni

Di  KillerJoe

 "Un album omogeneo di ballate, quasi un concept che inizia una domenica mattina e termina davanti al fuoco e alle castagne."

 "Chocabeck è un piccolo capolavoro di un grande artista."


Di  primiballi

 Zucchero ha confezionato un disco vecchio, triste, vagamente mortifero e di saluto... Bellissimo.

 Dunque, alla faccia dei nani, delle ballerine, dei prodottini di laboratorio... il nostro ci butta lì un'opera senza tecnicismi, tutta incentrata sulla malinconia, sulla giovinezza, sui ricordi.


Di  Danilo1987

 "L'intero disco è tutto giocato sui richiami all'infanzia e al paesino dove il futuro Bluesman giocava da ragazzino."

 "Chocabeck non è certo un lavoro da buttare, anzi, magari per chi ama la musica soft e più riflessiva questo è proprio il disco che fa per lui."