Un consiglio: non fermatevi al primo ascolto: è sicuramente diverso dagli album a cui gli Afterhours ci hanno abituato.
È stato questo il mio primo pensiero non appena ho finito di ascoltarlo... e devo ammettere che c'è voluto un pochino per apprezzarlo come lo apprezzo ora; è un album tetro, mancano quegli sprazzi di colori brillanti che comunque erano qua e là sparsi nei precedenti lavori ... qui sembra di non prendere mai fiato, è come respirare aria stagnante...
Ma lasciandosi prendere dalla voce di Manuel, ascoltando gli splendidi testi che come al solito riesce a sfornare, e lasciandosi andare... ci si rende conto che in quella malinconia in fondo si sta bene, e che non ci si riesce quasi a farne a meno. Croce e delizia, direi.
La title track rimane immediatamente impressa, ed è la perfetta sintesi dell'album: si trova infatti a metà fra canzoni dalle influenze più rock come "È la fine la più importante", e pezzi decisamente più cupi come "Carne Fresca" e "Chissa com'è".
La mia preferenza va però all'apertura dell'album, "La sottile linea bianca": sensuale e delicata, rappresenta secondo me lo stile Afterhours alla perfezione.
Quello stile che Manuel ha inventato e ci ha insegnato ad amare.
Elenco tracce testi e video
06 Carne fresca (05:08)
Fai ciò che devi
non guardare mai giù
perchè sei ciò che vedi
se c'è un senso sei tu
E tutto è tranquillo
intorno a te
Sei carne fresca
non so dirti perchè
Ma è dentro te che sei solo
E' dentro te che sei re
Tutto è calmo
intorno a te
Tutto è calmo
intorno a me.
08 Chissà com'è (04:05)
Certo lo so non ho più niente da dire
Nè da rimpiangere o da fallire
Devo solo comprare ormai
Della seta rossa al mio male
Con la quale farlo stare zitto
Sei diventato un fiore alto e disperato
Perché è il tuo modo di gridar che vorrei
Capita di non farcela
Come quando perdi il tuo uomo
O il tuo cane
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Anche il tuo mondo prima o poi invecchierà
Ora sei il verbo che nessuno userà
Capita di non farcela
E di essere il coltello
Ed insieme la ferita
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Chissà chissà com'è
Se è come me non ha cuore
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Altre recensioni
Di SouthMan
Questa volta Manuel Agnelli & company hanno avvolto l’album in un unico filo conduttore: la stanchezza.
Ragazzi gli Afterhours hanno toppato questa volta. Forse mi ricrederò, ma per ora è così.
Di enryka
Ballate Per Piccole Iene: un lavoro intenso e doloroso, che fa male già dal primo ascolto.
Traccia dopo traccia il disco si insinua sotto pelle, raggiunge i punti nevralgici del corpo per poi fare radici nell’anima.
Di Giordyboy1
Il CD sanguina! Le lettere sono rosse e colano giù! C'è del sangue qui dentro!
Una delle canzoni più belle mai scritte. E il resto è ancora pelle d’oca, cuore in gola, rabbia, disperazione, amore, delirio e classe.
Di ingenuapupattola
È indubbiamente un capolavoro la nuova fatica di Agnelli & Soci, un disco ruvido, grondante dolore, rabbia, disincanto.
Non lasciar che il tuo percorso ti divori il ventre, non lasciare che la cupezza ti vinca.
Di enkrist1
Ballate per Piccole Iene è un piccolo capolavoro sporco di inventiva, colmo di intuizioni rock che andrebbero bene in un disco indie di quelli tosti... sicuramente non italiani.
Manuel Agnelli sa scrivere due o tre rime giuste, con una sufficiente dose di acido e distruttività; forse questo è il segreto degli After.