Sono sempre stato profondamente esterofilo nei miei gusti, prediligendo le lingue che non conoscevo, forse perchè mi davano un senso di sconosciuta sofferenza o gioia... non so.
Fatto sta che questo disco mi ha stupito profondamente; certo i testi non sono particolarmente geniali, ma non sono neanche banali, e hanno una certa forza ficcante come se uscissero direttamente da un bisogno interiore reale. Tutto questo mi costa fatica da ammettere, ma Ballate per Piccole Iene è un piccolo capolavoro sporco di inventiva, colmo di intuizioni rock che andrebbero bene in un disco indie di quelli tosti... sicuramente non italiani.
Di certo Manuel Agnelli sa scrivere due o tre rime giuste, con una sufficiente dose di acido e distruttività; forse questo è il segreto degli After, che in fondo non propongono molto più di quello che tanti gruppi "indie" hanno dato negli ultimi anni... però... c'è da dire che loro hanno una caratura molto originale; da cosa dipende? Non lo so, però hanno una forza che colpisce, essendo gli unici in Italia a proporre un rock degno di essere chiamato con questo nome.

Ecco, forse questo è il segreto: la povertà della scena nel nostro paese erede di Claudio Villa, che non appena si erge un gruppo distorto e fottutamente creativo si grida al miracolo... eppure questi Afterhours...
Qualcosa di buono erompe; che cosa?

Carico i commenti...  con calma