L'incubo sonoro (e visivo) del secondo episodio dell'affascinante serie di Silent Hill sarà protagonista di questa recensione.

Come tutte le altre colonne sonore della serie (anche quella del film), il compositore è Akira Yamaoka.

La luce è poca.

La luce della salvezza sembra non esistere in queste note.

Il silenzio, la notte, la nebbia più profonda.

L'animo umano tormentato, l'angoscia senza fine, la solitudine.

Benvenuti a Silent Hill.

« This town has something... Wrong... »

L'intera colonna sonora è pervasa da una perenne oscurità.

Interamente (a differenza delle altre composizioni della serie che verranno) strumentale: atmosfere languide, spettrali, malincoliche, rumoristiche. Un senso di vuoto perenne.

La prima composizione (che poi fungerà da leitmotiv nel corso del gioco) è "Theme of Laura": una bellissima composizione rock con degli ottimo intrecci  chitarristici; pezzi con questra struttura nel dischetto sono anche "Love Psalm", "Overdose Delusion", "Promise". Alcune di queste sono una variazione del tema principale ("Theme of Laura").

Gli altri brani sono di durata molto breve ma sono molto intensi, sono composti da trame di pianoforte (la celebre "Laura Plays the Piano"), da rumori, influenze elettroniche, ambient ("Fermata in a Mistic Air"), violoncelli che disegnano pura malinconia ("True").

Saranno loro ad accompagnarci prevalentemente per le vie via si Silent Hill. E il nostro cuore non finirà mai di battere. L'adrenalina salirà alle stelle.

Sicuramente, per comporli, il maestro Yamaoka si è ispirato all'elettronica tedesca, all'industrial ("Terror in the Depths of the Fog" sembra uscire dal repertorio dei Nine Inch Nails), al rumorismo dei Einstürzende Neubauten e alla claustrofobia dei Killing Joke.

Lasciatevi rapire!

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