Conoscete questa band? Io avevo appena due anni quando hanno fatto il loro debutto e, se siete troppo giovani per averli vissuti, ve li consiglio caldamente. Una perla rara nella allora neonata Mtv Italia (1997). Si tratta del gruppo con il quale Morgan ha conquistato un pò di gloria, prima della sua definitiva caduta, corrispondente alla consacrazione mediatica: X Factor.

Questo disco, "Metallo Non Metallo", è il loro secondo lavoro, nonchè quello di maggior successo di pubblico e critica. Non mi dilungherò su quella baggianata della "trilogia chimica", ma cercherò invece di analizzare un album che unisce il meglio degli anni '80 con quelli che sarebbero diventati i suoni degli anni '00.

Nonostante fosse già stato rimpiazzato da Livio Magnini nel tour del precedente "Acidi e Basi", che qui figura come chitarrista ufficiale nelle foto e nei credits, in questo disco possiamo trovare Marco Pancaldi che ancora produce circa la metà delle parti di chitarra. Proprio la sua voce introduce l'ascoltatore alla prima traccia "Il Mio Malditesta" dove, molti anni prima della famigerata intervista a Max, Morgan ammetteva già di avere "bisogno di pillole".

Si prosegue con "Fuori Dal Tempo", il pezzo che farà conoscere la band al grande pubblico, basato su ritmiche ballabili e falsetti, con una lunga coda ricoperta di domande, echi, distorsioni ed effetti vocali di varia sorta.

"Vertigoblu" pare sia un outtake del disco precedente, guidato da un divertente giro di basso, che tratta di temi quali la ribellione giovanile nei confronti delle istituzioni (come la scuola) e della necessità di costruirsi i propri valori, sui quali basare un'intera vita.

Il pezzo migliore dei quindici qui proposti, ma forse dell'intera discografia di Morgan, è "Cieli Neri". Il testo narra di una tormentata storia d'amore finita tragicamente, dal punto di vista di un re e della sua regina. Gli arrangiamenti sono particolarmente apprezzabili.

Riguardo a "Oggi Hai Parlato Troppo", anche questa un outtake di "Acidi e Basi", Morgan ha citato come influenza il disco "One Hot Minute" dei Red Hot Chili Peppers. Anche se sinceramente fatico a trovare sonorità in comune.

Scorrendo la track-list si arriva ad "Altre F.D.V.". Questa sigla sta per "Forme di Vita", e la canzone parla in modo ironico della supposta esistenza di mondi abitati diversi dal nostro, e di "tutto ciò che io non riesco ancora a immaginare". Forse è il pezzo più popolare del quartetto, grazie anche al video divertente e alle citazioni dei Kraftwerk.

Nella coppia "(le arti dei) Miscugli" e "Ideaplatonica", Morgan tira fuori le sue scarse conoscenze di filosofia di terza liceo. Si fermò infatti a quell'anno e dovette abbandonare gli studi per due motivi. Il primo era il contratto offerto alla sua band Golden Age, embrione dei Bluvertigo, di cui faceva parte anche Andy, con i quali pubblicò "Chains". Il secondo, più triste, fu il suicidio del padre.

"Troppe Emozioni", una triste ballata sull'impossibilità di provare ancora qualcosa dopo il dolore, chiude il disco con una ghost track.

Leggendo nel booklet, sotto ogni testo, gli strumenti suonati dai singoli componenti nella relativa canzone, si capisce come l'intero progetto si riducesse alla fine al suo leader Marco Castoldi. Oltre a essere la voce e l'autore di quasi ogni traccia del disco, suona anche basso, tastiere, piano, parti di chitarra acustica ed elettrica. Il batterista Sergio Carnevale è spesso rimpiazzato da beat elettronici e il sassofonista Andy non fa quasi nulla se non le seconde voci e suonare raramente il suo ottone. Solo dal vivo si renderà più utile come tastierista aggiuntivo. Interessanti gli ospiti: Mauro Pagani e Lucio Fabbri al violino, Alice corista nella traccia finale.

So quanto sia poco sopportato il track-by-track, anche da me stesso, e ho quindi cercato di evitare i brevi pezzi riempitivi o quelli che non meritavano troppo spazio su questa pagina. Tuttavia, almeno una decina di queste canzoni necessitano commenti individuali, a causa dell'eterogeneità del sound dei Bluvertigo e l'accuratezza dei testi. In effetti, quando si analizza un disco in inglese è molto più facile evitare questo aspetto.

Forse, al primo ascolto (o a prima vista), questa band potrà sembrare ridicola e pretenziosa, ma caldeggio un più attento esame, soprattutto verso questo "Metallo non Metallo" che, a mio insindacabile giudizio, vale 4,5. Buon divertimento.

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