Low esce molto tempo fa nel 1977 ed è assai difficile crederci. Qui dentro c'è di tutto e di più. Rock punk industrial new-wave dark trip-hop ambient etno dowtempo post-rock...

L'inizio è veloce: il Duca ci propone un breve strumentale di funk robotico leggermente screziato di synth. Dopo questa breve introduzione ecco "Breaking Glass": chitarra un po' acida basso groovoso synth acidi e la voce di Bowie bella carica calda quasi sensuale. "What In The World" mantiene alto il ritmo e parla con un urgenza che porta diretti a molta disco-punk ed elettroclash di fine anni '90. Ok, quasi chiunque ha sentito almeno una volta "Sound And Vision": ritmo secco e costante basso sempre bene in evidenza e pioggia acida di synth. Quasi viene voglia di ballare e poi arrivano il sax e la voce sempre scura ed affascinante che si sovrappone a se stessa... "Blue blue electric blue it's the colour of my room...". Una di quelle canzoni capaci di scacciare la paranoia. Forse rappresenta il momento più alto del disco insieme alla seguente "Always Crashing The Same Car", descrizione di inquietante bellezza: una Mercedes che sgomma su del caviale in un garage sotteraneo di Berlino e si scontra sempre con la stessa macchina parcheggiata. La monotonia il disagio l'insoddisfazione in un bel pezzo rock geneticamente mutato in elettronica.
Incredibile. Forse le parole non riescono a descrivere tanta meraviglia.
Poi la rabbia chitarristia di Bowie ed il bisogno di un appoggio si sfogano sul nervoso tappeto di tastiere di "Be My Wife". Un rock'n'roll futuristico. Con lo strumentale "A New Career In A New Town" si chiude in maniera perfetta la prima facciata: il beat è contagioso ed il pezzo concilia tradizione (l'armonica in lontananza) e tecnologia (le ben presenti drum-machine).

La seconda parte si apre con "Warsaza": il perfetto equilibrio tra l'ambient-dark di Eno e le radici europee cercate da Bowie (che si libera in un canto senza parole) può ricordare il lavoro successivamente intrapreso dai Dead Can Dance. Con le seguenti "Art Decade", "Weeping Wall" e "Subterraneans" il disco si fa sempre più complesso e sfiora l'etno. Sono brani in cui la sensibilità particolareggiata di Eno viene sconvolta dal tormentato ego di Bowie. Paesaggi quasi industrial che raccontano la decadenza dell'uomo moderno e della società con un'occhio attento all'atmosfera berlinese.

Capolavoro assoluto di Bowie che, anche grazie al talento del non-musicista Brian Eno e della città veramente unica in cui è nato il progetto, raggiunge vette altissime tra ispirazione e sperimentalismo.

Elenco tracce testi e samples

01   Speed of Life (02:47)

02   Breaking Glass (01:52)

Baby, I've been, breaking glass in your room again
Listen

Don't look at the carpet, I drew something awful on it
See

You're such a wonderful person
But you got problems oh-oh-oh-oh
I'll never touch you

03   What in the World (02:23)

04   Sound and Vision (03:03)

00:00
00:00

Don't you wonder sometimes
About sound and vision

Blue, blue, electric blue
That's the color of my room
Where I will live
Blue, blue
Pale blinds drawn on day
Nothing to do
Nothing to say

I will sit right down
Waiting for the gift
Of sound and vision
And I will sing
Waiting for the gift
Of sound and vision
Drifting into my solitude
Over my head

Don't you wonder sometimes
About sound and vision

05   Always Crashing in the Same Car (03:33)

Every chance, every chance that I take
I take it on the road
Those kilometers and the red lights
Never looking left or right
Oh, but I'm always crashing in the same car

Jasmine, I saw you creeping
As I pushed my foot down to the floor
Round and round the hotel garage
Must have been touching close to 94
Oh, but I'm always crashing in the same car

Yeah yeah yeah yeah

06   Be My Wife (02:56)

00:00
00:00

Sometimes you get so lonely
Sometimes you get nowhere
I've lived all over the world
I've lived every place

Please be mine
Share my life
Stay with me
Be my wife

Sometimes you get so lonely
Sometimes you get nowhere
I've lived all over the world
I've left every place

Please be mine
Share my life
Stay with me
Be my wife

Sometimes you get so lonely

07   A New Career in a New Town (02:53)

00:00
00:00

08   Warszawa (06:23)

00:00
00:00

Mmmm-mm-mm-ommm
Sula vie dilejo
Mmmm-mm-mm-ommm
Sula vie milejo
Mmm-omm

Cheli venco deho
Cheli venco deho
Malio
Mmmm-mm-mm-ommm

Helibo seyoman
Cheli venco raero
Malio
Malio

09   Art Decade (03:47)

Instrumental

10   Weeping Wall (03:28)

11   Subterraneans (05:41)

00:00
00:00

Share bride failing star

Care-line
Care-line
Care-line
Care-line driving me
Shirley, Shirley, Shirley own

Share bride failing star

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Altre recensioni

Di  Venexiana1

 In questo caso la parola da riverberare con attenzione chirurgica è: Risentimento.

 Tra(sgre)dire, ecco la parola d'ordine del duca; ecco il veicolo folle cui ci dovremo abituare da qui all’eterno.


Di  Dune Buggy

 «L’esistenzialismo sonoro di un alieno emotivamente instabile»

 «Non si può esprimere razionalmente un viaggio nel terrore interiore di un uomo dall’esistenza lacerata»


Di  GordonPym

 Quando l’alieno David Bowie, inquieto astronauta degli spazi più reconditi dell’animo umano, incontra l’architetto musicale di perfetti spazi cosmici Brian Eno, ne nasce un disco straordinario.

 Subterraneans è il capolavoro conclusivo, i suoni sembrano frutto di sovra-incisioni e nastri che girano al contrario, regole armoniche e ritmiche che vengono letteralmente fatte a pezzi a vantaggio di una minimale ricerca primaria della pura e sotterranea emozione.


Di  Armand

 Dove David si truccava più di Amanda Lear, qui non c’è traccia di pigmenti mistificatori.

 Ti ritrovi in quella sospensione e naturalmente ti senti a casa, ti senti bene.