In questo caso la parola da riverberare con attenzione chirurgica è: Risentimento.
Questo è un disco che parla di una svolta melodrammatica e seducente; la svolta del duca bianco che diventa elettro-demoniaco, insieme al fido produttore Brian Eno, che ora beve allegramente nelle valli vicino ad Asti.
Bowie trasmuta tutta la sua conoscenza della forma canzone e, come attraverso una metempsicosi musicale, la resuscita rendendola anima elettrica e pensante. Ma chi si aspettava poi una vendetta così grande nei confronti dello Show-Business? Il re dei glam rockers che diventa ombra di sé stesso e, come già distrutto dalla voracità della droga, riempie di nuovo la misura del proprio manichino meschino e soddisfatto.

Questo è il disco dei grandi brani, certo ivi è presente "Heroes", ma a noi interessa la divina (manifest)azione del duca bianco che travalica le valli e le borgate sonore onde non lasciare più vuoto sotto di lui ma solo periodiche sequoie rotte dallo stridere di una drum machine, o di qualche beat infecondo.
Ecco, David Bowie non ha trasecolato di fronte a tanta capacità di Stupire (!). Ma diventa sinonimo di sé stesso. Quante volte infatti vi è capitato di sentirvi richiamati all'ordine con un "Ma non fare il David Bowie"?

Tra(sgre)dire, ecco la parola d'ordine del duca; ecco il veicolo folle cui ci dovremo abituare da qui all'eterno.
Piange il cuore vederlo oggidì invecchiato e fortuito, quando prima, novello aedo, riluceva sui palchi di mezzo mondo senza paura e senza infamia.

Elenco tracce testi e video

01   Speed of Life (02:47)

02   Breaking Glass (01:52)

Baby, I've been, breaking glass in your room again
Listen

Don't look at the carpet, I drew something awful on it
See

You're such a wonderful person
But you got problems oh-oh-oh-oh
I'll never touch you

03   What in the World (02:23)

04   Sound and Vision (03:03)

Don't you wonder sometimes
About sound and vision

Blue, blue, electric blue
That's the color of my room
Where I will live
Blue, blue
Pale blinds drawn on day
Nothing to do
Nothing to say

I will sit right down
Waiting for the gift
Of sound and vision
And I will sing
Waiting for the gift
Of sound and vision
Drifting into my solitude
Over my head

Don't you wonder sometimes
About sound and vision

05   Always Crashing in the Same Car (03:33)

Every chance, every chance that I take
I take it on the road
Those kilometers and the red lights
Never looking left or right
Oh, but I'm always crashing in the same car

Jasmine, I saw you creeping
As I pushed my foot down to the floor
Round and round the hotel garage
Must have been touching close to 94
Oh, but I'm always crashing in the same car

Yeah yeah yeah yeah

06   Be My Wife (02:56)

Sometimes you get so lonely
Sometimes you get nowhere
I've lived all over the world
I've lived every place

Please be mine
Share my life
Stay with me
Be my wife

Sometimes you get so lonely
Sometimes you get nowhere
I've lived all over the world
I've left every place

Please be mine
Share my life
Stay with me
Be my wife

Sometimes you get so lonely

07   A New Career in a New Town (02:53)

08   Warszawa (06:23)

Mmmm-mm-mm-ommm
Sula vie dilejo
Mmmm-mm-mm-ommm
Sula vie milejo
Mmm-omm

Cheli venco deho
Cheli venco deho
Malio
Mmmm-mm-mm-ommm

Helibo seyoman
Cheli venco raero
Malio
Malio

09   Art Decade (03:47)

Instrumental

10   Weeping Wall (03:28)

11   Subterraneans (05:41)

Share bride failing star

Care-line
Care-line
Care-line
Care-line driving me
Shirley, Shirley, Shirley own

Share bride failing star

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Altre recensioni

Di  Ghemison

 Forse le parole non riescono a descrivere tanta meraviglia.

 Capolavoro assoluto di Bowie che, anche grazie al talento del non-musicista Brian Eno e della città veramente unica in cui è nato il progetto, raggiunge vette altissime tra ispirazione e sperimentalismo.


Di  Dune Buggy

 «L’esistenzialismo sonoro di un alieno emotivamente instabile»

 «Non si può esprimere razionalmente un viaggio nel terrore interiore di un uomo dall’esistenza lacerata»


Di  GordonPym

 Quando l’alieno David Bowie, inquieto astronauta degli spazi più reconditi dell’animo umano, incontra l’architetto musicale di perfetti spazi cosmici Brian Eno, ne nasce un disco straordinario.

 Subterraneans è il capolavoro conclusivo, i suoni sembrano frutto di sovra-incisioni e nastri che girano al contrario, regole armoniche e ritmiche che vengono letteralmente fatte a pezzi a vantaggio di una minimale ricerca primaria della pura e sotterranea emozione.


Di  Armand

 Dove David si truccava più di Amanda Lear, qui non c’è traccia di pigmenti mistificatori.

 Ti ritrovi in quella sospensione e naturalmente ti senti a casa, ti senti bene.