Ben Lewin -The Sessions
Il film racconta della vita (uno spezzone della vita) del poeta Mark O'Brien. Affetto da polio dall'età di sei anni e praticamente completamente paralizzato e costretto a vivere per gran parte del tempo all'interno di un 'polmone d'acciaio', Mark a 38 anni decide di cercare il contatto con una donna, di provare a stabilire un contatto con una donna o quanto meno di provare ad avere un rapporto sessuale. Il film ha chiaramente dei contenuti e degli intenti positivi, persino apprezzabili, per quanto riguarda l'amore per se stessi e per gli altri, l'amore per la vita, ma non mi ha colpito. di più
McDonald's Farm
Piuttosto mangiatevi la merda! di più
Jim O'Rourke -Simple Songs
A dispetto del titolo, 'Simple Songs' racchiude invece numero otto canzoni costruite con una intelligenza calcolata e perizia tecnica che sono tipiche di O'Rourke, che è indubbiamente un grandissimo musicista e produttore, oltre che uno dei personaggi più influenti per quello che riguarda la musica americana degli ultimi vent'anni. Accolto con grande plauso da pubblico e critica, personalmente trovo che il sound nel complesso sia troppo sofisticato e lasci alla fine preferire suoi episodi più sperimentali. di più
Graham Nash -This Path Tonight
Un disco solista di Graham Nash costituisce comunque un evento. Se non altro perché, in tanti anni di carriera, non è che ne abbia fatti poi tanti (l'ultimo: quattordici anni fa). Figura tra le più intelligenti e brillanti nel panorama musicale USA e internazionale, 'This Path Tonight' non è una specie testamento né il tentativo di un povero vecchietto (settantaquattro anni) di cercare di sentirsi ancora vivo, ma un disco robusto e composto da un pugno di buone canzoni e in cui sin dalla prima traccia si sente una certa forza. Qua e là c'è un certo richiamo a sonorità - meglio: atmosfere - soft-progressive (vedi la title-track) o comunque tipicamente tardo-seventies, ma tutto è comunque bilanciato e bene registrato e senza scadere in imprevedibili e sgradevoli eccessi. di più
Bob Marley & The Wailers
Marley fu il divulgatore ufficiale del reggae e della cultura rastafarian. Spesso noioso e ripetitivo, mai innovatore o geniale, Marley ha rubato riff, arrangiamenti e melodie a tutti i generi commerciali bianchi e neri, dallo spiritual a Tin Pan Alley. Mascherata come musica del sotto-proletariato del Terzo Mondo, la sua era in realta` semplice musica da ballo per i teenager americani, e il suo autore un tardo hippy velleitario e superficiale. (SCARUFFI) di più
Uriah Heep -Look At Yourself
Non sono mai stati così vicino a essere una band hard-rock classico. Grande tiro e un Paul Newton da brividi, ma hanno fatto di meglio. di più
Janis Joplin
Cantante dalla voce incredibile. Peccato, perchè chissà cosa avrebbe fatto con una voce come la sua. di più
Sergio Caputo
inquieto, misconosciuto, geniale ! di più
yellow6 -No Memories, Only Photographs
Disco solo strumentale di Jon Attwood. Il progetto sta tutto nel titolo: abbiamo bisogno delle fotografie. Quando il ricordo di tutto quello che è successo, dalle nostre esperienze personali e fino agli orrori delle guerre mondiali, la morte di Kennedy, l'uomo sulla Luna e gli avvenimenti dell'undici settembre; tutti questi ricordi svaniranno con la nostra morte, e lo stesso succederà con una fine eventuale di quelli che sono i supporti digitali. Continuate a scattare e sviluppare fotografie: il messaggio è questo. Il disco può piacere sicuramente agli appassionati alla musica ambient. Lo trovo bello, ma francamente è interminabile. Va bene per i maratoneti. di più
Luciano Ligabue -A che ora è la fine del mondo?
È il disco della cover famosissima di 'It's the End of the World as We Know It' de gli REM e di 'Urlando contro il cielo', due canzoni che gli hanno portato particolarmente fortuna. Ha un suono incredibilmente e troppo patinato. Sono contento che i Rats abbiano salvato 'Fuori tempo', una canzone che Ligabue aveva scritto anni prima e che la band di Spilamberto aveva già registrato (con la collaborazione dello stesso Ligabue) su 'Indiani padani' nel 1992. di più
Guided by Voices -Please Be Honest
Non ci sto più dietro a tutte le uscite discografiche di Robert Pollard, perché è praticamente impossibile, anche se poi, ogni volta che ne acchiappo una, ci dedico comunque attenzione. Ogni volta, mi aspetto tutto il possibile. Il disco che ha pubblicato a suo nome lo scorso febbraio su Fire Records ('Of Course You Are') secondo me è veramente bello. Questo qui invece, non lo so, lo puoi ascoltare a ripetizione senza annoiarti, e questo è uno dei pregi delle capacità compositive di Pollard (il suo pregio più grande - e non è roba da poco), ma non ci ho trovato nel complesso spunti particolari. di più
Hayao Miyazaki
Visionarietà e fantasia, il perfetto complemento al rigore stilistico e registico del cofondatore dello Studio Ghibli, Isao Takahata. Purtroppo non sempre perfetto coordinatore di tutta la materia narrata (Howl è quello che ne risente di più), e soggettivamente non ho sempre apprezzato la sua visione semplicistica del mondo. di più
Isao Takahata
Regista malinconico e colto, ha sempre diretto molto bene bellissimi prodotti, sconfinando nel capolavoro più volte, dalle serie registicamente più "snelle" come 'Heidi' e 'Marco' fino a film un attimo più complessi e dilatati, dove cultura giapponese e tematiche più cupe hanno finalmente potuto esprimersi liberamente. di più
Tom Waits
Un grandissimo cantante, con un timbro vocale tutto suo...Immenso. di più
Gert Wilden
E chi se lo scorda quel miracolo di colonna sonora di 'Heidi'? di più
Freddie Mercury
Il più grande. Punto. di più
Craig David
Artista R&B innocui e occasionalmente anche piacevole. Peccato sia sparito dalla circolazione... di più
Kevin Connolly -Gardener of Eden
Sulla scia di tematiche già trattate dal cinema a partire da 'Taxi Driver' oppure dall'italianissimo, 'Il giocattolo', per finire con tutta la serie de 'Il giustiziere della notte' con Charles Bronson, questo film tratta di un ragazzo come tanti, sbandato, cacciato dal college e di casa dai genitori, che per una pura casualità commette un atto eroico. Che gli cambia la vita. Che fa scattare nella sua testa l'idea che l'unico modo per poter migliorare se stesso e la società in cui vive sia dato dalla violenza o - meglio - da quella che definisce 'giustizia'. Ma come sempre il concetto di giustizia prevede una definizione troppo ampia per essere colta e comunque coltivata da una singola persona. Bello. Forse è un po' debole il finale. di più