Dennis Wilson, fratello di Brian e Carl, batterista dei Beach Boys, il bello del gruppo che faceva sempre infuriare papà Murry, surfer semi-professionista, attore di dimenticati cult-movies, affermato play-boy, amico di Charles Manson e assiduo frequentatore delle sue particolari ragazze, fu il primo del gruppo californiano a morire annegato durante un'immersione il 28 dicembre del 1983 a Marina Del Rey e fu anche il primo a pubblicare un disco solista degno di nota.

Pubblicato nel 1977, mentre i Beach Boys erano impegnati con il terrificante "M.I.U. Album" e registrato nell'arco di circa sette anni, "Pacific Ocean Blue", offre un interessante spaccato sociale della Los Angeles aristocratica anni Settanta, quando essere una rockstar cocainomane significava vivere alla moda. L'album non ebbe grande successo ma ricevette recensioni molto positive pur non contenendo singoli da classifica. I suoni crepuscolari, le ricche melodie, la sua ambientazione notturna e malinconica, i tocchi di sintetizzatore mai invadenti e il suo senso di disperazione, lo fanno reggere alla prova del tempo meglio di qualsiasi altro disco dei Beach Boys dopo "Sunflower" e "Surf's up".

Il gospel epico dell'iniziale "River Song", il blues californiano di "Moon Shine" e la meditabonda "Thoughts Of You" rivelano Dennis Wilson al meglio delle sue riflessioni nostalgiche. "Time" è un rock deciso e di classe, la title track è una bella canzone sulla natura personalizzata dalla voce roca del cantante mentre "Farewell My Friend" e la conclusiva "End Of The Show" sono mesti saluti pieni di tinte scure e tristi presagi.

Il tono generale dell'opera risente delle precarie condizioni fisiche dell'autore, all'epoca stanco, demotivato e spesso strafatto di droghe e alcolici. Vizi autodistruttivi, in netto contrasto con molte delle sue delicate canzoni ("Forever" dall'album "Sunflower"), che gli causarono prima l'allontanamento quasi obbligato dai Beach Boys e poi la morte prematura ed annunciata, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite e che non gli permise di portare a termine "Bamboo", il suo secondo disco da solista.

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