Awake, terzo album dei Dream Theater, viene registrato e pubblicato nel 1994. Dopo l'enorme successo di Images and Words uscito nel '91, il pubblico si aspettava un lavoro simile a quest'ultimo. Ma, come succederà in diverse occasioni, il combo americano smentisce la folla pubblicando un disco molto diverso da Images 'n' Words.

I cinque musicisti fanno ancora una volta un lavoro spendido sotto tutti i punti di vista, componendo melodie straordinarie e scrivendo testi non frivoli ma all'altezza del proprio nome. In tutto l'album si respira un'atmosfera molto lugubre e oscura rotta solo da pochi tratti di canzoni.Questa atmosfera viene creata magistralmente da un modo nuovo, rispetto all'album precedente, di cantare da parte di LaBrie e da ottimi componimenti melodici di Moore. Ovviamente Petrucci e Portnoy non demeritano,  anzi danno prova della loro mostruosita; infine un ottimo Myung che fà sempre il suo dovere. Insomma un lavoro straordinario e perfettamente registrato e mixato ai livelli, a mio avviso, del mitico Images and Words e del bellissimo Metropolis pt.2.

L'album si apre con "6:00":un brano introduttivo che inizia con l'assolo di Portnoy disarmante.Poi c'è "Caught in a Web": ottimo brano molto metal in cui nel ritornello LaBr faà venire i brividi. In "Innocence Faded" è da sottolineare l'acuto incredibile di LaBrie ancora. Arriva poi bellissima "I mind Beside Itself": tre brani straordinari cavalli di battaglia dei Dream. La segue la famosa "The Mirror"con incollata "Lie": due brani granitici e tecnicamente mostruosi (come del resto anche gli altri). Infine vengono gli ultimi tre brani, che forse sono i più belli e profondi di tutto l'album. C'è "Lifting shadows off a Dream" che ha un ritornello in cui LaBrie mette i brividi ancor meglio; poi "Scarred" che raggiunge l'apice con l'assolo di Petrucci che è uno dei più belli in assoluto. A concludere "spece-Dye Vest": un brano straordinario in cui Moore esprime al meglio la sua vena melodica. Per concludere Awake è un bellissimo che tutti gli amanti della buona e della bella musica dovrebbero avere nella propria raccolta.

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