Preparatevi ad entrare nell’atmosfera del teatro del sogno, per poter ascoltare quel dolce “risveglio” che i Dream Theater ci propongono come terzo album nel 1994. Sicuramente non è il migliore che questi cinque musicisti abbiano sfornato durante la loro carriera in quanto vi sono presenti canzoni noiose ma altre sono a dir poco spettacolari. Ritengo opportuno analizzare tutte le tracce.

Le prime tre non sono state di mio totale gradimento, si parte con 6:00 che si apre con la sborata di Portnoy e si chiude con un assolino di chitarra. E’ pesantina con un LaBrie che canta incazzato e lo stesso dicasi per Caught. In A Web anche se il ritornello è più tranquillo. Con Innoncence Faded le acque si calmano e la voce di LaBrie torna normale e in alcuni punti tocca davvero in alto! Adesso incomincia il bello del disco con la grande triade A Mind Beside Itself. Erotomania è un pezzo strumentale un po’ noiosetto all’inizio, ma dal secondo minuto e mezzo circa diventa bellissima, con riferimenti a Silent Man e Caught In A Web. Petrucci gioca su un pezzo che sa molto di fugato classico poi ritorna noiosa per terminare con un bel giro di basso. Voices; canzone alternata da pezzi tranquilli e pesanti non molto bella dal punto di vista melodico ma ciò che mi “sciala” di questa canzone è l’assolo di Petrucci verso la fine, è il solo più bello del cd o azzarderei a dire il più bello da lui composto. E’ un assolo da far rizzare i capelli, pensate che nella parte finale ci sono addirittura i quarantottesimi! Il testo mi è sembrato un po’ angosciante. Ed eccoci finalmente arrivati alla mitica The Silent Man, traccia molto commovente. Questa ballad creata da Petrucci è una delle più belle dei DT. Coinvolgente soprattutto nel ritornello. Si prosegue con The Mirror; canzone dal ritmo pesante un po’ noiosa, la traccia successiva, Lie è ancora pesante, simile a The Mirror (qualche sborata di Petrucci qua e là in più occasioni). La nona traccia Lifting Shadows Off A Dream è un’altra ballad bellissima. La terza volta che si ripete il ritornello (ben riempito con gli strumenti) mette addosso una pelle d’oca paurosa! Piuttosto poetico il testo scritto da Myung. Scarred un po’ come Voices alterna pezzi leggeri e pesanti, di per sé è pallosa in particolare la fine. Assoli vari non possono mancare è stavolta c’è anche Moore. Il cd si chiude con Space Die Vest canzone triste, angosciante ma lo stesso molto bella col piano che fa da strumento principale. Kevin Moore per crearla ha davvero tirato fuori l’anima.

Awake non è certo un cd da ascoltare tutti i giorni ma le tracce 4-6-9 e 11 meritano molto. Non è nemmeno il più alto disco dal punto di vista tecnico dei Dream Theater in quanto sono quasi assenti i “Keyboard solo”, perché Moore non ha voglia di sborare??!! Petrucci è forse il componente della band più in forma. Ho dato un’occhiata generale ai testi e mi sembrano ben scritti. Il voto sarebbe una via di mezzo tra il 3 e il 4, ma dato che non si possono mettere i mezzi voti e visto che i Dream Theater sono i Dream Theater il mio voto è 4. Scusate se erano già presenti sul sito altre due recensioni di Awake ma questo cd lo possiedo da parecchio tempo e poi m’è sembrato abbastanza semplice da commentare per poter esordire come recensore…

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