EDOARDO VIANELLO-TUTTE IN UN COLPO......COME FAREBBERO I MARZIANI (2002)

Doppio Cd, doppia goduria per una sbiadita estate che sta arrivando..Con cosa la coloriamo? Ma con il nostro uno e trino Vianellone nazionale! Uno perché è unico, trino perché è cugino dell'attore comico Raimondo Vianello e zio del giornalista e conduttore televisivo Andrea Vianello. O forse quadruplo, perché poi formò i Vianella, con la moglie Wilma Goich. Bisogna dirlo a chiare lettere: Vianello, oltreché che ad avere un successo di vendite planetario nei dorati sixties, è la punta del fucile - e con tutte le pinne e gli occhiali!- della cosidetta Scuola romana" dei cantautori, che nulla ha da invidiare a quella genovese dei pallosissimi pseudo esistenzialisti chansonnier alla De andré-che rima!- o a quella milanese dei Gaber e Celentano, troppo distanti dal mare, da Ostia e Fregene. Signori, Vianello è stato il re incontrastato del Tormentone Balneare, e quindi dell'età aurea del 45 giri, il vero Re del Juke box anni '60, ancora studiato nelle università come prototipo del medium ideale per l'arte mass-mediatica dei suoi tempi, un'onda lunga poetica tutta italiota, figlia del Poliziano, di Lorenzo De'Medici, di Folgore da San Gimignano. 

Rime baciate, distici, frasi fatte o sceme, cretinerie letterarie, scempiaggini da imbrattatori di  bagni scolastici, amene elencazioni di tutti i topoi villani delle vacanze di massa, inni da pulman e anthem dei burini e dei latin lovers più cafoni, -quelli con la capezza alla Califano pe' capisse- lo spirito del boom economico del dopoguerrra italiano è tutto lì, in questa manciata di canzoni irresistibili: tutti le conoscono,  tutti una volta hannole hanno  canticchiate. Non ci riuscira' nessuno ad eguagliarlo, forse con la medesima insulsaggine e puerilità, i primi Beatles, gli Shadows, e tutta la dinastia del surf, del twist, del surf, dell'hully gully, del cha cha cha. Più demenziale del miglior Frank Zappa, più introspettivo e frivolarmente futile del peggior McCartney, più canticchiabile del miglior Modugno, più immediato del più sviolinoso e stucchevole Bacharach, più decerebrato del miglior Baglioni, Vianello può tranquilamente aspirare alla palma di uno tra i più influenti compositori del secolo. Non a caso alcuni arrangiamenti di brani evergreen sono del maestro Morricone. "La tremarella", inserita nel film "I marziani hanno dodici mani, pinne fucile ed occhiali", che sul retro contiene , "Guarda come dondolo", che diventa anch'esso un evergreen, pur essendo un lato B, vengono inseriti nella colonna sonora del film "Il sorpasso" di Dino Risi, "Il Capello", poi i "Watussi," "Abbronzatissima", "Sul cocuzzolo". Il secondo Cd è dedicato al folk, alle canzoni poplari in romanesco, di notevole poeticità espessore, che reggerebbero il confronto, forse vincendolo, pure con lo spaparazzato e purtroppo inintelligibile "Creuza de Ma'".

Vianello se ne stà ancora in tour delle Tv private, col capello rasato da Marziano, dopo che le sue canzoni hanno vissuto seconde terze giovinezze negli anni 80 con "Sapore di mare", nei 90. Le sue canzoni che hanno smarronato gli impianti radio di mezzo mondo viaggiano intanto nell'etere cosmico. Adesso sono già fuori del Sistema Solare. Un giorno forse i Marziani sentiranno un fruscio indistinto eppoi... 
Come vibrar di una molla mi vien la tremarella ballando il surf, sembra che suoni una tumba muovendo le mie mani davanti a te...  

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