Altra bellissima opera il secondo volume di Zerocalcare che qui affronta il tema del rimorso impiegando tre piani temporali diversi. E il tutto sempre con quel suo stile apparentemente cazzone, pullulante di riferimenti alla cultura pop, che non manca però di celare dietro la maschera un lato più amaro, e perché no, anche commovente, addirittura più cupo (se non altro per il finale) della profezia dell'armadillo (che pure non mancava di trattare temi scottanti). Una bella storia che si segue con piacere, con un uso figurativo delle tematiche espresse (emblematica la figura del polpo i cui i tentacoli si annidano attorno al collo del protagonista) decisamente accattivante.
Certo, si potrebbe obiettare che la combriccola imbastita dal protagonista sia forse troppo sfacciatamente nerd "for nerd's sake", ma come scelta di base per giustificare citazioni e battute (da sbudellarsi) appare più nche giustificata.
Daje così, altro colpo andato a segno per il fumettista romano.
  • Falloppio
    27 feb 19
    Stampato nella tipografia del mio tastierista a Chivasso 😀
  • adrmb
    27 feb 19
    Wo fiki sti aneddoti
  • nes
    27 feb 19
    Secondo? E qual'e' quindi il primo?
  • adrmb
    27 feb 19
    Non è la profezia?
  • nes
    27 feb 19
    Certo che si, sono io che sono tordo, sorry.
Tra i fumetti di Zerocalcare letti, questo forse è quello che ho trovato più amaro in assoluto, potenzialmente destinato a diventare il mio preferito (sperando che la seconda parte si mantenga su uguale livello). La struttura certo non si discosta da quella dell'armadillo (una raccolta di storie e fatti in cui solo timidamente viene inserita una sottotrama orizzontale relativa a un bando di concorso). Laddove tema dell'esordio però erano le piccole amarezze della vita quotidiana e tutto sommato si respirava una certa leggerezza di fondo, qui queste amarezze diventano voragini profondissime, nidi dei propri demoni interiori, da cui poter scampare apparentemente soltanto con la corazza del menefreghismo.
Ottimo l'approfondimento psicologico dedicato al cast di comprimari (che poi sono gli amici di Zerocalcare), adeguato al tema: paranoie, paure, amarezze più o meno grandi, frustrazioni personali; ogni vignetta è amarissima e nessuno viene risparmiato.
Sequel e conclusione del primo 'Macerie prime', è un'altro bel fumettazzo di Zerocalcare, pieno della sua solita ironia grezza e le solite pagine/temi più commoventi ed emozionanti. Non l'ho preferito al primo numero di Macerie che dalla sua aveva la novità della storia e una maggior cupezza di fondo (culminata poi in un finale nerissimo), però anche questo si difende più che bene, evitando fortunatamente nel finale, qui liberatorio dopo pagine di continuo senso di claustrofobia, qualsiasi alleggerimento e/o consolazione rispetto alle situazioni affrontate dai protagonisti: le difficoltà della vita e le delusioni (i nostri non riescono a superare il bando che avrebbe svoltato la loro situazione economica) sono sempre dietro l'angolo, l'importante è non perdere mai l'autocontrollo e diventare una creatura rancorosa. Altro punto a favore - come sempre nel caso di Zerocalcare, del resto - delle immagini figurative dei temi portanti, sempre perfettamente contestualizzate ed efficaci.
  • Flame
    12 mar 19
    zerocalcare lo devo ancora approcciare, non mi attira molto lo stile del disegno, però le tue due righe mi hanno messo un po' di curiosità addosso. Scrivi una rece intera se hai tempo e voglia
  • adrmb
    12 mar 19
    Eh, ho sfruttato le definizioni proprio per l'assenza di sbatti nel scrivere una recensione, ma chissà 😂
    Comunque lo stile di disegno non rientra pure tra i miei preferiti, ma la ciccia c'é, però devi scendere a patti con un tono cazzone e le citazioni nerd, che sono un marchio di Zerocalcare.
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