Voto:
vedi? La tua storia non è solo divertente, ma anche istruttiva.
Perché ammetto che la storia dei Milli Vanilli non la conoscevo. Così, incuriosito dal cenno nel tuo racconto sono andato a documentarmi.
Ho ascoltato la vicenda rievocata da Carlo Lucarelli su Radio DeeJay. Così, io che adoro le storie, ho scoperto una storia bellissima, quella di una grandissima truffa rock. Pane per i miei denti. Grazie Lector
U2 One
26 nov 18
Voto:
stilisticamente è una canzone pubblicata nel 1992 ma spaventosamente anni '80. Tutto, dal giro armonico, al modo in cui è cantata, proprio tutto di quella canzone riporta a quel decennio, che fu pieno zeppo di cose come quella. Da questa prospettiva potrei dire che è un pezzo molto di "retroguardia", cioè che era già vecchio e decrepito appena nato. Ma sono passati tanti anni...che importanza ha più?
U2 One
26 nov 18
Voto:
Mah. Confesso che quel motivetto non mi dispiaceva.
La dichiarazione di disprezzo questa volta è divertente.
Però il rock ha sempre avuto una vena pacifista e benefica, a partire dal concerto per il Bangladesh promosso da George Harrison nel lontano 1971 (o 72 o 73, non ricordo bene), sino al Live Aid, e poi ancora tante altre occasioni. Musicalmente è tantissima roba non tutta disprezzabile, compresa la canzoncina in questione.
Sul piano concettuale, la tua critica potrebbe portare lontano. Per esempio a prendere le distanze dal concetto di "beneficienza" e dallo spirito "sospetto" di chi la fa (la beneficienza).
Personalmente evito di prendere posizioni "a priori" così generali. Sono per valutare caso per caso. A volte c'è ipocrisia e intenti di lavarsi la coscienza (nera), a volte c'è sincerità, a volte un pò e un pò. Preferirei guardare negli occhi le persone prima di prendere una posizione.
Nel caso in oggetto direi che stai sopravvalutando niente più che una canzoncina, conferendogli una "centralità" storica che non mi pare essa canzoncina abbia mai avuto.
La fischietto volentieri nella doccia e mi sembra un motivetto azzeccato. Le parole sono semplici e superficiali come milioni di canzoni rock.
Voto:
che disco fantastico. Pure l'altro. Difficile dire qual'è il più bello, due gioielli. Bravo Luludia.
Voto:
...e poi, tutto sommato, le cose essenziali le hai dette, e in modo carino anche.
Voto:
è tanto che aspettavo al varco qualcosa su questo disco.
Non mi sembra una vera e propria recensione. Direi una segnalazione con una parola fugace e ironica per ogni componente della storia di questo doppio vinile.
Meglio così. Non si può "recensire" la Monna Lisa, gli affreschi della Cappella Sistina o "l'Inferno" dell'Alighieri. Certe cose si segnalano e basta. Poi chi vuol capire capisca.
Perché questo, a mio modesto parere, è il più grande album rock di tutti i tempi. Non c'è n'è per nessuno.
La cosa che ho sempre trovato incredibile di tutta la vicenda di questo disco è che quest'opera, caratterizzata da un grado di ispirazione semplicemente stratosferico, favorito oltretutto da capacità tecnico-strumentali di Jagger e soci che difficilmente ritroveranno negli anni seguenti, quest'opera dicevo, è stata realizzata tra fiumi di eroina. Le sessioni di registrazione e i "dietro le quinte" sono stati ampiamente ripresi da telecamere e operatori. Ebbene, erano sempre strafatti, ma strafatti sul serio, roba da lasciarci le penne. E invece di finire tutto a schifio, come quasi sempre accade quando ci si riduce a quella maniera, questi musicisti hanno inciso il più grande disco rock della storia.
Poi chi non li ama me ne dirà di tutti i colori, ma non m'importa, de gustibus non disputandum est. Ho comprato il mio primo disco a metà degli anni '70, ed oggi non ho ancora sentito qualcosa di superiore a quei due vinili. MississippiFra, va bene così. Su un disco come questo o scrivi quattro parole simpatiche come hai fatto tu, o una monografia di quattrocento pagine.
Vada per le quattro parole.
Voto:
la bacchettata alla gioventù "social"che si lascia impoverire culturalmente, Calvino, l'impegno di "quegli anni" formidabili, Morgan e Zanardi, la vicenda Regeni e l'ISIS, e molto ancora.
Mi pare di capire che ci sia molta carne al fuoco e che sia evidente lo sforzo di dire qualcosa di significativo sull'epoca corrente. Se amassi questo cantautore sicuramente mi procurerei il disco.
Ma per me il problema e proprio questo: ho sempre trovato Vecchioni un personaggio insopportabile, falso e ipocrita, e non m'ha mai incantato quel sottilissimo involucro di falsa umiltà che avvolge un personaggio in realtà spaventosamente presuntuoso.
E' forse l'unico dei cantautori "storici" che odio allegramente.
Mi spiace vedere coinvolto in questa faccenda il vecchio caro Guccini, che invece ho sempre adorato e a cui avrei voluto dire "vieni via Francesco, andiamo a farci un quartino dove vuoi tu, ma vieni via, che tu sei quello di Eskimo, ricordi? Sei quello che quando attaccava "Questa domenica in settembre..." la gente subito si emozionava per tanti intimissimi motivi e si spellava le mani ad applaudirti, vieni via che meriti di meglio che cantare questa ridicola canzonaccia con questo patacca".
Voto:
diversi anni or sono mi trovai a Viareggio ad assistere a una cover band toscana dei Doors.
Erano letteralmente identici, anche nella scelta degli strumenti originali, ivi compresa la tastiera di Manzarek. L'unico problema è che il cantante era quasi calvo.
Che vuoi che ti dica De...Marga..., fai della musica un fatto talmente personale che qualunque critica espone al rischio di mancarti di rispetto, cosa che non vorrei per niente al mondo.
Considero i Pink Floyd post The Wall come una band priva di qualunque interesse, nonchè quello delle cover band un fenomeno più accomunabile alla masturbazione che alla musica.
Ma tutto questo fermo restando il rispetto e la stima che ho del DeRecensore.
Però questa volta sono dalla parte di tua figlia. Sono certo che mi perdonerai.
Un saluto da Torino.
Voto:
POLO, quando vedo arrivare una tua recensione mi precipito: divertimento assicurato!
Voto:
bellissima recensione, sintetica ma completa, di uno splendido disco.
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