Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu (ed è) Ivano Fossati, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (dal 1981 al 2003) dal meno bello al migliore...

N°7: "700 Giorni" (1986)
Siamo nella seconda metà degli anni '80, precisamente nel 1986. Un anno abbastanza importante, nel bene e nel male, per la canzone d'autore italiana: Venditti si autodistrugge un'eccellente carriera musicale, Battisti inizia la sua collaborazione con Pasquale Pannella (ah, i dischi bianchi...), Pino Daniele prosegue con lo spiazzamento dei fan storici, Graziani pubblica uno dei suoi dischi meno convincenti, Bennato inizia ad avvicinarsi alle ben note paraculate da classifica, Dalla alterna una ciofeca ad un bellissimo disco live e via dicendo. E poi c'è Ivano, che continua con la sua evoluzione, e questo rappresenta forse il primo album del "periodo aureo": non ancora un capolavoro assoluto, ma ci siamo già molto vicini. I suoni diventano sempre più etnici, e i testi sempre più ermetici ma al contempo raffinati. Inoltre è presente quello che è, a parere del sottoscritto, il suo massimo capolavoro (sì, lo so che sono banale...)
Voto complessivo 8,5

Il capolavoro dell'album: Una notte in Italia
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu (ed è) Ivano Fossati, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (dal 1981 al 2003) dal meno bello al migliore...

N°8: "Ventilazione" (1984)
Siamo nel 1984, e col cantautorato in piena crisi -esclusa qualche eccezione-, Ivano continua con la sua evoluzione artistica, con quest'ennesimo ottimo album, che potrebbe essere definito come un concept sul viaggio (metafora che, insieme al mare, è un "chiodo fisso" per l'autore). Album che potrebbe essere considerato "di transizione", dal Fossati rock del decennio '73-'83 al Fossati più ispirato, intimista e sperimentale, del periodo '86-'03. Pur essendo ancora abbastanza lontani dai ben noti capolavori assoluti, è un disco che si lascia ascoltare con piacere.
Voto complessivo 7,5

Il capolavoro dell'album: Viaggiatori d'occidente
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu (ed è) Ivano Fossati, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (dal 1981 al 2003) dal meno bello al migliore...

N°9: "Le Città Di Frontiera" (1983).
Anno Domini 1983. L'anno in cui molti cantautori pubblicarono il loro definitivo canto del cigno. Ma ciò non si può dire di certo per Fossati: col cantautorato ormai in crisi nera, riesce a compiere un ulteriore passettino avanti e, pur basandosi sempre su arrangiamenti "rock", lo spessore dei brani inizia a mutare, ed ovviamente in meglio. Che altro dire? La strada per i capolavori è quella giusta. Ora non ci resta che aspettare...
Voto complessivo 7,5

Il capolavoro dell'album: La musica che gira intorno
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu (ed è) Ivano Fossati, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (dal 1981 al 2003) dal meno bello al migliore...

N°10: "Panama E Dintorni" (1981)
Siamo nei primi anni '80, e Ivano, dopo 5 dischi non ottimi sotto tutti i punti di vista, sta iniziando a mostrare anche lui di che pasta è fatto. A livello di arrangiamenti riprende il percorso tracciato dai precedenti (sonorità rock), ma è lo spessore dei singoli brani a cambiare. Siamo ancora abbastanza distanti dall'Ivano dei capolavori assoluti di fine anni '80 e anni '90, ma anche da quello dei poco convincenti dischi degli anni '70 (escluso La Mia Banda Suona Il Rock, che comunque non è niente di eclatante).
Voto complessivo 7

Il capolavoro dell'album: La costruzione di un amore
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°1: "Nero A Metà" (1980)
Attenzione, signore e signori: pietra miliare. Eccoci giunti al gradino più alto del podio, ossia il picco più alto toccato da Daniele in ben 37 anni di carriera, tra alti e bassi. Oltre ad essere il massimo capolavoro di un Pino Daniele in perfetta forma, è anche quello del supergruppo che all'epoca lo accompagnava. Semplicemente spettacolare, un disco del genere lo si fa una sola volta in tutta la carriera. Mi fermo qua perché ormai anche su questo disco si è già stato detto tutto, ma fosse per me ne parlerei per ore...
Voto complessivo 10 (con tanto di lode)

Il capolavoro dell'album: Quanno Chiove (Remastered 2014)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°2: "Pino Daniele" (1979)
Due anni dopo il disco d'esordio, ispiratissimo ma ancora acerbo, ecco che arriva l'album della definitiva consacrazione artistica per Pino. Inizia la sua conversione verso il rock-fusion napoletano, o "Taramblù". Disco di tutt'altro spessore rispetto al precedente, non solo a livello di suoni ma anche il "livello" dei brani è proprio tutta un'altra cosa. Un capolavoro assoluto sotto tutti i punti di vista, suonato magistralmente e pieno zeppo di capolavori. Da ricordare la splendida versione live del pezzo linkato, con uno strepitoso Gato Barbieri al sassofono.
Voto complessivo 10

Il capolavoro dell'album: Chi Tene 'O Mare (Remastered 2008)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°3: "Vai Mo'" (1981)
Quarto album di inediti, ed eccoci arrivati al podio. Eccoci arrivati al terzetto delle meraviglie '79-'81, il miglior Pinazzo di tutti i tempi, tre capolavori da massimo dei voti con lode. Un disco con un groove pazzesco, ispiratissimo nei singoli brani e nelle composizioni, a metà strada tra il blues e il jazz. Per non parlare del favoloso supergruppo, probabilmente al suo apice: non a caso, tempo dopo (2007), Pino riunì la band di questo disco per il nuovo album dell'epoca.
Voto complessivo 10

Il capolavoro dell'album: Viento 'e terra (2017 Remaster)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°4: "Bella 'Mbriana" (1982)
Su questo album si è già stato detto tutto -e di tutto-, quindi non mi dilungherò troppo. Per molti è l'apice assoluto, per altri l'inizio della fine (!?!?!?), per altri ancora -come me- invece sta nel mezzo. Un grande disco ovviamente, suonato perfettamente: probabilmente il suo disco più "internazionale" dell'intera discografia, sicuramente è quello che musicalmente parlando vola più in alto, ma per quanto mi riguarda lo trovo leggermente meno ispirato dei tre precedenti capolavori, ma proprio LEGGERMENTE, pur essendoci quello che è, a mio avviso, uno tra i suoi primi 5 (forse anche 3) massimi capolavori.
Voto complessivo 9

Il capolavoro dell'album: Tutta n'ata storia (2017 Remaster)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°5: "Musicante" (1984)
Sesto album di inediti di Pino Daniele. Album spesso eccessivamente sottovalutato o bistrattato, ritenuto da molti addirittura come "l'inizio della fine di Daniele". Ma in realtà, volete sapere il suo unico difetto? E' uscito subito dopo un disco come Bella 'Mbriana, però alla fine non è che poi sia così tanto inferiore. Ovviamente troviamo ancora diversi grandissimi brani, con la superband sempre in perfetta forma. Da ricordare sopratutto lo spettacolare tour "Sciò", che verrà qualche mese dopo l'uscita del disco.
Voto complessivo 8,5

Il capolavoro dell'album: Lassa che vene (Remastered 2017) (Remastered)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°6: "Terra Mia" (1977)
Siamo nella seconda metà degli anni '70, e un allora ventiduenne Pino Daniele esordisce con questo album. Album che, a dirla tutta, c'entra ben poco con praticamente tutto ciò che verrà: è il suo disco più "napoletano", ancora estremamente legato alla tradizione popolare (influenze che verranno perse già in parte con il successivo), ma ispiratissimo. Probabilmente rimane il suo disco meno "originale" musicalmente parlando, ma al contempo il più sentito e sincero. Sotto certi punti di vista anche "strano", come per esempio nella splendida canzone omonima, pervasa di morte ed inquietudine ma anche di speranza, aspetto che lo rende un disco unico nella sua discografia e non solo.
Voto complessivo 8,5

Il capolavoro dell'album: 'Na Tazzulella 'E Cafè (Remastered 2008)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°7: "Mascalzone Latino" (1989)
Siamo alla fine degli anni '80, e dopo tre dischi dignitosi ma nella loro interezza decisamente poco convincenti, arriva finalmente il definitivo -e purtroppo ultimo- colpo di coda. Prosegue sempre la strada dei suoni "ottantiani", ma questa volta con un eccellente lavoro fatto alla chitarra acustica (la sua tecnica è cresciuta in modo inversamente proporzionale alla creatività) e con diversi gioiellini assolutamente all'altezza del Pino degli anni d'oro, stavolta decisamente di più rispetto ai tre dischi precedenti. Non di certo un capolavoro, ma sicuramente un ottimo disco, anche se -ahinoi- ormai la strada per Pinuccio era già segnata, e anche in questo disco, in qualche piccolo passaggio si sente...
Voto complessivo 7,5

Il capolavoro dell'album: Anna verrà (2017 Remaster)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°8: "Ferryboat" (1985)
Passa solamente un anno, ed ecco questo nuovo disco di inediti. Disco che racchiude una -per molti- spiacevole novità: Pino perde la sua superband, che lo ha accompagnato dal secondo album fino a Sciò. Chiunque abbia seguito Pino sin dagli esordi, non può non essere rimasto deluso da questo disco. Non fraintendetemi: non c'è nessun pezzo che possa essere definito "brutto" o "inascoltabile", ma di pezzi all'altezza del GRANDE Pino Daniele ce ne saranno forse 3, massimo 4. Il resto sì, viaggia su livelli comunque sufficienti o poco più, ma comunque minori rispetto alle immense opere partorite antecedentemente.
Voto complessivo 6,5

Il capolavoro dell'album: Ferryboat (2017 Remaster)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°9: "Bonne Soirée" (1987)
Pubblicato a distanza di due anni dal precedente, con questo disco anche Pino cade nella trappola dei suoni "ottantiani", nella quale molti -praticamente tutti- altri colleghi sono caduti, anche se ben prima. Disco che riprende la parabola discendente già iniziata con il precedente album, ma ancora Pino non ha completamente esaurito tutte le idee, dimostrazione del fatto che ancora qualche bel pezzo c'è anche in questo (sempre poco convincente) disco.
Voto complessivo 6

Il capolavoro dell'album: Occhi grigi (2017 Remaster)
Riprendendo la geniale idea di @[Martello] (mi raccomando, non prendertela :-)), mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Pino Daniele, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Mascalzone Latino del 1989) dal peggiore al migliore...

N°10: "Schizzechea With Love" (1988)
Nono album di inediti di Pino Daniele, può forse definirsi il primo vero e proprio episodio insufficiente della discografia. Tuttavia qualche gemma sparsa -come sempre, fino ai primi anni '90- ancora c'è, e comunque non stiamo parlando di una schifezza orrida ed inascoltabile. Riprende il percorso tracciato dal precedente "Bonne Soirée" del 1987, ossia un sound lievemente più "ottantiano" e che, al giorno d'oggi, risulta decisamente più vecchio e superato rispetto a quello, ancora attualissimo a distanza di quarant'anni, dei ben noti capolavori della prima fase della carriera.
Voto complessivo 5,5

Il capolavoro dell'album: Jesce juorno (2017 Remaster)
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