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DeRango : 1,60 • DeEtà™ : 6891 giorni

 Arcimboldo è uno dei più grandi album della storia della musica italiana.

 Con humour caustico Gianco preconizza il tramonto delle ideologie, tracciando le vie dell’età del riflusso.

Arcimboldo di Ricky Gianco è un album storico del 1978 che mescola prog rock, pop e ironia caustica, affrontando temi sociali con testi intensi e musica densa di significato. Un’opera ingiustamente dimenticata, che racconta con poesia e sarcasmo la crisi culturale degli anni ’70 in Italia. Grazie alla collaborazione con Gianfranco Manfredi e membri della PFM, l’album si distingue per la sua originalità e profondità artistica. Ascolta Arcimboldo e scopri un capolavoro italiano dimenticato!

 Cultösaurus Erectus è un album di compromesso, in cui l’attitudine leggera viene parzialmente abbandonata a favore di un prepotente hard rock.

 Il Cultösauro ci fa capire, non senza autoironia, come in quel 1980 gli Öyster Boys fossero ormai cresciuti, e, musicalmente parlando, fossero ormai preistoria.

Cultösaurus Erectus segna un periodo di transizione critica per i Blue Öyster Cult, fra soft rock e ritorno all'hard rock oscuro originale. Prodotto da Martin Birch, l'album mostra un compromesso stilistico con buoni momenti ma incertezze di fondo. Brani come Black Blade spiccano per atmosfera e tecnica, mentre altri risultano più standard e ripetitivi. Un lavoro ben eseguito ma inferiore a Fire of Unknown Origin, che conferma la crescita e il cambiamento del gruppo nei primi anni '80. Scopri l'evoluzione hard rock dei Blue Öyster Cult con Cultösaurus Erectus oggi stesso!

 Montrose è, a tutti gli effetti, un capolavoro del rock anni ’70, riconosciuto modello per molte band esplose negli anni a venire.

 Quel poco resta dei Montrose è buono: da quattro stelle.

La recensione descrive l'album d'esordio dei Montrose (1973) come un capolavoro hard rock degli anni '70, frutto di un progetto Warner Bros e guidato da Ronnie Montrose e Sammy Hagar. Il disco, pur essendo l'unico davvero convincente della band, mostra riff energici e una combinazione vocale distintiva, anticipando sonorità che influenzeranno band come i Van Halen. Nonostante una carriera breve e cambi di formazione, la qualità tecnica dei musicisti ha lasciato un segno nel rock. Ascolta Montrose e riscopri uno dei pilastri dell'hard rock anni '70!

 In essi, alcune delle più note canzoni di De André vengono riarrangiate ed accompagnate dalla PFM, ottenendo una perfetta fusione fra il cantato... e le articolate trame musicali del gruppo.

 I due album meritano l’acquisto perché segnano un po’ l’epitaffio sonoro di un’intera stagione della musica italiana e le basi per sviluppi più fecondi.

La recensione celebra l’unione innovativa e riuscita tra Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi in due album live storici del 1979, che fondono cantautorato e rock progressivo. Vengono analizzati dettagliatamente i brani e gli arrangiamenti, evidenziandone l’importanza per la musica italiana e l’impatto duraturo nel panorama musicale. L’opera è definita un epitaffio e un punto di svolta artistico significativo per entrambi gli artisti. Ascolta questo capolavoro live per riscoprire la magia di De André e PFM insieme!

 "Force Ten" presenta un ritornello davvero eccellente, portando l'ascoltatore a canticchiare profonde riflessioni filosofiche.

 La musica sembra ripercorrere la scorrere di un fiume fino ad una cascata, invitando a "girare pagina" e a riflettere sul tempo che scorre.

Hold Your Fire è un album che evidenzia i pregi e i difetti della fase anni '80 dei Rush, con brani eccellenti come "Force Ten" e "Time Stand Still" e tracce di minore ispirazione a fare da riempitivo. Il disco rappresenta una maturazione stilistica del trio, con un suono più raffinato e testi profondi. Nonostante qualche scelta discutibile, il valore complessivo dell'album rimane alto, giustificando l'attenzione di fan e curiosi. Scopri l'evoluzione dei Rush e ascolta Hold Your Fire, un classico imperdibile del prog rock!

 Le canzoni hanno una vocazione rock che non si ravvisa negli altri gruppi del prog italiano.

 Ottima sintesi dei vari approcci contenuti nell’album si ha in The Land of Magic Wizard, dall’incedere maestoso e straniante.

La recensione analizza 'What, Me Worry?', album di Paolo Tofani, chitarrista innovativo degli Area, registrato nel 1976. L'opera unisce prog italiano, rock e sperimentazione elettronica, con influenze anglo-americane e psichedeliche. L'album si distingue per la sua omogeneità e la miscela di blues, hard rock e sintetizzatori, risultando ideale per amanti del prog italiano e della musica non convenzionale. Ascolta ora 'What, Me Worry?' e immergiti nel prog italiano d'autore!

 La malinconia del testo ben si coordina con le sonorità elettroacustiche delle chitarre, anche se, alla lunga, l’ascolto del brano può stancare.

 Geniale e sottilmente angosciante è la copertina, con il prestigiatore che punta la croce di Kronos, simbolo del caos nella cosmogonia del gruppo.

Agents of Fortune del 1976 segna l’inizio della seconda fase dei Blue Öyster Cult, con un suono più raffinato e orientato all’arena rock. Pur perdendo parte della verve originale, l’album include brani celebri come Don't Fear the Reaper e pezzi ben costruiti che uniscono melodismo e atmosfere dark. Consigliato soprattutto a nuovi ascoltatori, rappresenta un punto di svolta nel percorso della band, apprezzato per qualità tecnica e contenuti. Scopri la svolta iconica dei Blue Öyster Cult con Agents Of Fortune oggi stesso!

 Si tratta, assieme, di un atto d’amore verso i Beatles ed il pop rock dei sixties, di un’operazione nostalgia, di una forma di reazione verso i generi allora imperanti.

 La musica di Rundgren è una dichiarazione di fede verso i medesimi generi e stili.

Deface The Music degli Utopia è un album nostalgico e ironico che ripercorre le sonorità dei Beatles, mettendo in luce l'abilità di Todd Rundgren nel rendere omaggio ai maestri del pop rock anni '60. L'album bilancia fedeltà stilistica e modernità, risultando un lavoro interessante per gli appassionati nonostante la sua natura non innovativa. Scopri l'ironico omaggio degli Utopia ai Beatles e rivivi il pop anni '60!

 Stained Class cristallizza il linguaggio metal che verrà successivamente rivisitato da miriadi di gruppi inglesi ed americani.

 Album da avere, senza meravigliarsi se alla fine dell’ascolto si sarà pervasi da una certa ansietà… ma it’s only heavy metal.

La recensione celebra 'Stained Class' come l'album fondamentale per la definizione stilistica dell’heavy metal. L'analisi evidenzia la perfetta sintesi tra composizione, innovazione e liriche suggestive. Vengono approfonditi singoli brani chiave e l'impatto che l’album ha avuto sul genere. Non manca il cenno alla controversia legale che ha aumentato la sua fama. Un disco imprescindibile per gli appassionati del metal. Ascolta Stained Class e immergiti nelle radici dell’heavy metal!

 Mediocri musicisti dalle immense fortune ed all’enorme influenza su stuoli di giovani...

 La musica dei Beatles, se ascoltata oggi, appare inoltre irrimediabilmente superata...

La recensione analizza l'album Beatles - One con un approccio critico, sostenendo che il valore musicale del quartetto di Liverpool è sopravvalutato rispetto ad altri gruppi coevi. Pur riconoscendo l'importanza storica e alcune canzoni meritevoli, l'autore ritiene che la musica dei Beatles risulti oggi superata e meno influente sulle decadi successive del rock. L'album viene valutato con un 3 su 5, giudicandolo ascoltabile ma non eccezionale. Scopri la nostra analisi critica su Beatles - One e forma la tua opinione!

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