Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore.

 La Tredicesima sinfonia di Shostakovic, estremo baluardo all’oblio, all’ipocrisia, al dolore.

La recensione approfondisce la Sinfonia n.13 di Dmitri Shostakovich intitolata "Babij Jar", un'opera che fonde musica e poesia per commemorare l'atrocità del massacro di Babij Jar durante la Shoah. Attraverso un racconto toccante, si evidenzia il lavoro del poeta Evgenij Evtušenko, le difficoltà di rappresentazione in Unione Sovietica e il forte valore memoriale e civile dell'opera. Un invito a non dimenticare, rinnovando l'impegno contro la disumanizzazione e l'antisemitismo. Ascolta la Sinfonia n.13 e mantieni viva la memoria di Babij Jar.

 Baglioni è il Pascoli della canzone italiana: il cantore delle piccole cose.

 L'attesa è lunga, Sabrina, il mio sogno di te non è finito, come diceva Montale.

La recensione traccia il viaggio emotivo dell'autore, che ripercorre i suoi ricordi d'adolescenza legati all'album Sabato Pomeriggio di Claudio Baglioni. Tra descrizioni poetiche e riflessioni sull'attesa e l'amore non corrisposto, emerge un ritratto umano e profondo dell'opera. Il testo riconosce la musica di Baglioni come cantore delle piccole cose, capace di catturare la vulnerabilità e la speranza di ogni persona. Scopri l'intensa emozione di Sabato Pomeriggio: ascolta e lasciati coinvolgere.

 «Quella voce italiana più bella che avessi mai udito.»

 «Dodici dinosauri che riprendono vita. E poi quella voce. Che non tiene una nota che è una.»

La recensione racconta la straordinaria storia di Marisa Terzi, cantante e autrice italiana rimasta nascosta per decenni. Grazie all’incontro con un ex cameriere diventato produttore, le sue «canzoni perdute» ritornano alla luce in un album intenso e autentico. Un disco che porta con sé temi di malinconia, solitudine e nostalgia, accompagnato da arrangiamenti jazz minimali. Un progetto artistico che celebra la rinascita e i piccoli miracoli della vita. Ascolta la magia nascosta di Marisa Terzi, un tesoro raro da scoprire.

 Un quartetto è la composizione che somiglia di più a parlare da soli.

 Il primo a parlarci della sua morte è il violino. Da solo, in una staticità e una solitudine che fanno spavento.

La recensione racconta l'ultimo quartetto di Shostakovich, scritto durante un periodo di malattia in un ospedale moscovita. L'opera emerge come un'intensa meditazione sulla morte e la solitudine, in un contesto di sofferenza personale e storica. Il testo evoca un'atmosfera di estremo isolamento e riflessione, esaltando la profondità emotiva del compositore e la sua resistenza attraverso la musica. L'autore descrive la composizione come una sorta di dialogo intimo con la morte, che trova voce negli strumenti d'archi. Ascolta l’ultimo quartetto di Shostakovich e scopri la sua voce più intima.

 Il ciclismo è come l’amore: vince chi fugge.

 Il paesaggio danza sulle note dell’uomo con l’organetto, in un sabba notturno e campestre.

Questa recensione rende omaggio all'esibizione di Paolo Conte al Montreux Jazz Festival 2013 attraverso un racconto poetico che mescola musica, storia e paesaggi delle Langhe. L'autore evoca emozioni intense e immagini vivide, riflettendo sul simbolismo del ciclismo e la potenza evocativa dell'orchestra. La recensione sottolinea la maestria artistica di Conte e la sua capacità di trasportare l'ascoltatore in un viaggio epico tra musica e natura. Ascolta Paolo Conte e immergiti nel suo viaggio musicale unico.

 Quest’album è una cosa così. Come un urlo. Come una liberazione.

 Paolo Conte è il Sacerdote dell’inadeguatezza, il Cantore del Complesso d’Inferiorità.

La recensione celebra l'album 'Paolo Conte' del 1974 come un capolavoro di musica italiana, sospeso tra malinconia, poesia e atmosfere d'altri tempi. Viene descritto come un grido liberatorio, un viaggio tra solitudine e incontri, caratterizzato da testi intensi e sonorità sofisticate. Il disco è parte della 'Trilogia del Mocambo', emblema del sentirsi fuori posto ma sinceri nelle emozioni. L'autore invita all'ascolto diretto, distinguendosi per profondità e autenticità. Ascolta ora l'album Paolo Conte e immergiti in un capolavoro senza tempo.

 "Violetta non è quella che vogliono farci passare le 'meggior' discografiche! Violetta, se la immagini, deve fartelo venire duro."

 "Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti."

La recensione esplora la profondità umana e la complessità morale de La Traviata di Verdi, evidenziando la sfida con i pregiudizi sociali e la rappresentazione cruda e realistica dei personaggi. Attraverso un linguaggio diretto e provocatorio, l'autore invita a un ascolto consapevole, al di là degli stereotipi e delle tradizioni sterile. Il testo valorizza la modernità e la forza emotiva dell'opera tramite riferimenti ironici e significativi. Scopri la Traviata di Verdi con occhi nuovi: ascolta, vivi e lascia che ti sorprenda!

 "È la condanna di noi musicisti. Una volta trapassati, siamo costretti a espiare le nostre colpe vagando per giornali, locandine, inserti, simposi, tavole rotonde…"

 "Il mio lavoro si spegne con la notazione musicale tedesca 'B.A.C.H.', che equivale alle note Si bemolle, La, Do, Si. È il terzo tema dell'ultima fuga."

La recensione mescola ironia e cultura musicale, ambientando la narrazione in un bar di periferia dove Bach stesso prende vita in un dialogo divertente e surreale. Viene raccontata la genesi e il significato dell'opera "Kunst der Fuge", evidenziandone la grandiosità e il destino incompiuto. Si coniuga la musica classica con un umorismo intelligente, offrendo riflessioni sulla critica musicale e sull'immortalità dell'artista. Scopri l'arte di Bach come non l'hai mai letta, leggi ora la recensione!

 L’opera è quella cosa in cui il tenore vuole portarsi a letto il soprano ma il baritono non vuole.

 Al termine, per riprendervi dal linguaggio ottocentesco, rientrate a casa e guardatevi tutte le repliche notturne di 'Al posto tuo'.

La recensione è una guida ironica destinata ai neofiti del teatro dell'opera, che spesso si trovano impreparati davanti a un'opera lunga e complessa come Die Götterdämmerung. Con consigli pratici e umoristici su come comportarsi, cosa aspettarsi e come vestirsi, viene mostrato un modo leggero e divertente per avvicinarsi a questo mondo tradizionalmente elitario. L'autore descrive con simpatia le difficoltà e le aspettative di chi non è un appassionato di musica classica ma vuole comunque partecipare. Scopri il teatro dell’opera con leggerezza e divertimento, preparati alla tua prima serata!

 La musica che non fa pensare.

 Proletari di tutto il mondo unitevi! Ma, sant’iddio, non strusciatevi!...

La recensione, scritta con tono ironico e satirico, descrive l'esperienza del ballo latino-americano come un fenomeno sociale che cambia la vita quotidiana del neofita. Tra cliché, stereotipi e momenti di comicità, si esplorano le implicazioni culturali e personali di questa nuova passione. L'autore mette in guardia con umorismo su una trasformazione inevitabile e talvolta imbarazzante, raccontando un percorso in cui la musica e la danza si intrecciano con il senso comune e la realtà sociale. Scopri i retroscena divertenti del ballo latino-americano, leggi la recensione completa!

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