dallas.mccoy

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 Morrissey dice di non amare le istituzioni, e Noi gli crediamo. Curiosamente, però, è proprio lui ad essere diventato un'istituzione.

 Canzoni come queste disintegrano qualsiasi pezzo di quelle sciacquette dei Coldplay o degli svariati orrendi gruppi emo-pop che circolano.

La recensione analizza l'album Years of Refusal di Morrissey evidenziando un'opera che, pur perdendo parte della carica eversiva originaria con gli Smiths, offre canzoni piacevoli e ben costruite. Il sound più pesante e la produzione discutibile non oscurano la presenza di brani che mostrano il tipico cinico romanticismo del cantante. Nel complesso, un disco soddisfacente che conferma Morrissey come un'istituzione della musica alternativa. Scopri l'album Years of Refusal e lasciati conquistare dal carisma unico di Morrissey!

 I miei occhi e le mie orecchie non potevano chiedere davvero niente di più ad un venerdì sera come Bon Scott comandi.

 Un uomo demenziale, tanta musica buona e alcune canzoni decisamente forti. Naturalezza, spontaneità e semplicità a condire un bel talento vocale e un’ottima presenza scenica.

La recensione celebra il concerto di Adam Green al Viper Theatre di Firenze, descrivendo un evento energico e autentico. La band solida, il coinvolgimento del pubblico e la performance spontanea e divertente del cantante creano un live memorabile. I suoni, curati e di qualità sopra la media, valorizzano un repertorio che unisce brani accattivanti e momenti acustici riusciti. Scopri l’energia unica di Adam Green dal vivo, non perdere il prossimo concerto!

 Il primo problema è tanto semplice quanto crudele: Albert è probabilmente fondamentale nel completare le idee dell’unico vero songwriter degli Strokes (Casablancas), ma quando si tratta di scrivere pezzi propri non riesce quasi mai ad avere ispirazioni che trasformino una canzone da piacevole a eccezionale.

 Albert Hammond Jr è un ottimo chitarrista, ma non è un cantante. Oltre ad avere idee molto classiche e poco innovative per le linee vocali, non ha la voce per esprimere al meglio le intuizioni migliori.

Il secondo album solista di Albert Hammond Jr., Cómo Te Llama?, mostra un deciso passo indietro rispetto al debutto Yours To Keep. Pur curato nella produzione e nei dettagli, il songwriting risulta spesso poco ispirato e la voce priva di carisma. La prima metà dell'album è piacevole ma manca di brillantezza, mentre la seconda parte evidenzia problemi evidenti. Nonostante ciò, l'artista si conferma un chitarrista talentuoso e un musicista generoso. Scopri perché questo album non ha convinto e ascolta il disco con orecchie critiche!

 I quattro suonano bene, sono molto freschi e pieni d’energia, e sui loro pezzi si canta e si balla che è un piacere.

 La miscela di pezzi con influenze afro ed altri più pop funziona benissimo, in futuro vedremo.

La recensione racconta il concerto dei Vampire Weekend al Festival Solidays di Parigi nel 2008, enfatizzando l'energia e la freschezza della band. Nonostante difficoltà iniziali di accesso al festival, l'autore apprezza la serata e il mix musicale della band tra influenze afro e pop, definendoli divertenti e coinvolgenti. Il live è consigliato ma con la consapevolezza che l'effetto magico potrebbe non durare a lungo. Scopri l’energia di Vampire Weekend dal vivo, non perdere il prossimo concerto!

 Includerei i Moldy Peaches tra quei gruppi che dicono di prendersi poco sul serio ma in realtà credono in quello che fanno.

 Un mix di ballate scazzate ed esperimenti musicali più simili a bambini che giocano coi generi piuttosto che a gente che sperimenta seriamente.

La recensione analizza l'album omonimo dei The Moldy Peaches, sottolineandone l'approccio anti-folk ironico e spontaneo. Il duo Adam Green e Kimya Dawson offre una miscela di brani giocosi e testi genuini, lontani dai cliché del brit pop. La musica evita artifici e si caratterizza per un'atmosfera franca e disimpegnata, con un buon equilibrio vocale. L'album, seppur minore, emerge come una proposta autentica e piacevole per ascoltatori senza pretese. Ascolta The Moldy Peaches per un viaggio musicale fresco e spontaneo!

 Le loro influenze mi vergogno quasi a dirle, le riconoscerebbe anche un parroco di Abbiategrasso.

 Andate su YouTube e fate incetta dei loro video, regalatevi 5 minuti al giorno di Donnas, vi risolleveranno diversi momenti no.

La recensione esalta 'Bitchin', nuovo album delle Donnas, definito come un rock potente e senza fronzoli, carico di energia e riferimenti agli anni 80. Il disco è apprezzato per la sua capacità di far muovere l'ascoltatore con brani dal suono diretto e testi giocosi. Nonostante la critica ironica sul loro essere poco innovativi, il lavoro viene lodato come perfetto per chi vuole divertirsi con del buon rock senza pretese. Alza il volume e lasciati travolgere dal rock energico delle Donnas!

 Pete e i Babyshambles restano, con tutti i loro evidenti difetti, uno dei pochi gruppi che trovo ancora efficaci/divertenti.

 Pete ha spaccato anche un paio di microfoni, così, a caso.

La recensione racconta un concerto di Babyshambles a Parigi caratterizzato da un'atmosfera caotica e scanzonata, con momenti punk e imperfezioni tecniche. Nonostante ciò, Pete Doherty e la band mantengono un fascino autentico grazie a una scaletta completa e a un'impronta musicale riconoscibile. L'autore auspica una riformazione dei Libertines per tornare a vedere una svolta importante. Scopri di più sul live di Babyshambles e rivivi l'energia unica del concerto all'Olympia!

 E' BELLA, molto ben registrata e ben cantata dal nostro.

 Delivery è un gran pezzo, Pete è sempre Pete, e attendo impaziente Shotter’s Nation.

La recensione celebra Delivery, singolo dal sound brit-pop e pulito dei Babyshambles, che segna un miglioramento rispetto a produzioni precedenti. Pete Doherty si conferma protagonista con melodie romantiche e un songwriting più solido. Le B-Sides mostrano una varietà di stili, tra ska-reggae e pezzi acustici, anche se non tutti convincono allo stesso modo. Nonostante alcune critiche, il pezzo viene apprezzato soprattutto per la sua autenticità e freschezza. Ascolta Delivery e scopri il nuovo sound dei Babyshambles!

 Come si fa a parlare male di quattro ventenni carine e alla moda con la passione per il garage-punk?

 La punkata "Under Control", col suo contagioso "Oh ah!" che si ripete fino a entrarti nel cervello.

La recensione analizza con tono ironico il debutto delle Les Plastiscines, band garage-punk parigina. Pur evidenziando poche tracce veramente esplosive, il recensore apprezza brani come "Loser" e "Under Control", lodando l'atteggiamento delle giovani musiciste. L'album si distanzia dalle influenze dichiarate, proponendo uno stile più leggero ma comunque gradevole. La valutazione è moderata ma complessivamente positiva. Scopri l'energia garage-punk delle Les Plastiscines con LP 1: ascolta ora!

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