È musica aliena ed alienante quella di Yoñlu, un caleidoscopio di umori, che va però dal nero al nerissimo.

 A differenza delle urla, celebri, delle rockstar sulla via dell'autodistruzione, questo è un urlo muto, silenzioso.

La recensione esplora l'album postumo di Yoñlu, pseudonimo di Vinicius Gageiro Marques, giovane talento brasiliano scomparso prematuramente. L'opera si presenta come un viaggio intimo e vibrante nelle sue emozioni, una fusione di suoni acustici, elettronici e influenze locali. L'artista rappresenta un urlo silenzioso di dolore e creatività, con composizioni raramente ascoltate, dal valore assoluto e intenso. Un'ode all'individualità e al talento interiore al di là della celebrità. Ascolta ora l'album di Yoñlu e scopri un talento unico e commovente.

 Doug Martsch attraversa qui lo stadio embrionale della sua successiva supernova, capace di fondere rumore e quiete in un unico amalgama.

 "Nowhere Nothin' Fuckup" è una ballata elettrica in puro stile Neil Young, inno generazionale di loner e loser d'America.

Ultimate Alternative Wavers, debutto del 1993 di Built to Spill guidato da Doug Martsch, rappresenta un esordio carico di urgenza espressiva e sperimentazione. Tra influenze grunge e post-psichedelia, il disco offre jam psichedeliche e atmosfere introspettive. Sebbene ancora acerbo, mostra già i tratti distintivi del gruppo e contiene un classico generazionale, "Nowhere Nothin' Fuckup". Un must per gli amanti dell'indie rock degli anni '90. Ascolta Ultimate Alternative Wavers e vivi l'inizio di una leggenda indie.

 Dopo aver dato tutto al punk-rock e nuova linfa vitale, assieme agli inossidabili Radio Birdman, al rock australiano, la formazione originale dei Saints si sciolse ufficialmente nel '79.

 Posso solo ringraziare questi Santi d’Australia giunti alle mie orecchie per rinnovare la liturgia del rock’n’roll.

La recensione esamina Eternally Yours dei Saints, album del 1978 nato dall'incontro tra il punk londinese e le radici australiane della band. Con un sound robusto che mescola rock'n'roll e r'n'b, il disco si distingue per la sua energia e autenticità, lontano dalle mode commerciali del punk inglese. Vengono inoltre esplorate le carriere successive dei membri e l'importanza storica dei Saints nel panorama musicale. Scopri l'energia autentica e rivoluzionaria dei Saints con Eternally Yours!

 Gli Yawning Man sono la più incredibile desert-band di tutti i tempi.

 Essi furono i primi ad adeguare la psichedelia pesante agli umori degli adolescenti californiani del deserto.

Questa recensione approfondisce l'importanza storica degli Yawning Man, pionieri dello stoner rock nella scena desertica di Palm Desert. L'album 'The Birth of Sol (The Demo Tapes)' raccoglie jam sessions degli anni '80 che anticipano e influenzano il genere. Si evidenziano le sperimentazioni psichedeliche e heavy del gruppo, nonché il loro ruolo chiave nel plasmare un immaginario musicale unico. La recensione sottolinea l'eredità culturale del gruppo, riconosciuta anche da band come i Kyuss. Ascolta l'album e immergiti nell'origine dello stoner desertico!

 Vic Chesnutt riusciva a trasformare il patetico in poetico.

 Il successo è, da sempre, cosa stupida ed effimera, e non consola alcun animo.

La recensione analizza 'Is the Actor Happy?', il quarto album di Vic Chesnutt, esplorando il connubio tra il suo dolore personale e la maturità artistica raggiunta. L'album segna una tregua temporanea dal suo isolamento emotivo, con sonorità country-pop e collaborazioni di spicco. Chesnutt trasforma la sofferenza in poesia, offrendo momenti di luce in un percorso spesso oscuro. La fine dell'artista amplifica la potenza emotiva del disco. Scopri il capolavoro di Vic Chesnutt e immergiti nella sua intensa poesia musicale.

 Se la psichedelia avesse un volto, sarebbe quello di Roky Erickson, il primo - vero - uomo a giungere fino agli estremi confini dell’Universo.

 Per uno come lui, che bivaccava sotto ai ponti ma, contemporaneamente, sognava di volare fin sopra il cielo, un albergo a cinque stelle non sarà mai la sistemazione ideale.

La recensione celebra Roky Erickson come icona della psichedelia e racconta il passaggio dalla stagione lisergica degli 13th Floor Elevators a The Evil One, album del 1987 caratterizzato da sonorità hard rock e tematiche horror. Vengono evidenziate le lotte personali dell’artista tra dipendenze e ospedali psichiatrici, che hanno influenzato la maturazione artistica e l'oscurità della sua musica. L’opera è vista come un rito grottesco e colmo di energia, capace di minare la normalità con il suo carattere unico. Ascolta The Evil One e immergiti nell’universo oscuro di Roky Erickson!

 Il quid che comunque caratterizza questi Death è il loro intrinseco valore profetico.

 Sicuramente il mio disco-nostalgia del 2009 appena finito.

La recensione celebra il ritorno postumo dei Death, una band hard rock afroamericana di Detroit degli anni '70 ostracizzata dalle major per motivi razziali e di nome. Il disco raccoglie sette brani energici e profetici, tra influenze psichedeliche e proto-punk, che testimoniano la fioritura musicale di un periodo di grandi cambiamenti sociali. La qualità del rock proposto e l'aspetto storico rendono questo album una pietra miliare dimenticata da riscattare con piacere. Ascolta ora l’inedito rock di Death e riscopri un classico dimenticato!

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