LordCorkscrew

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 L'Hitchcock del 1998 non ha più molta voglia di fingersi Syd Barrett.

 Una delle curiosità che crescono oltre la metà carriera, specialmente sotto le pressioni di una major; non indispensabile, buon documento.

Storefront Hitchcock è la colonna sonora live del film di Jonathan Demme con Robyn Hitchcock in versione acustica. Il disco propone un repertorio rivisitato in modo intimista, ma manca di energia e mordente. Le storie surreali sono apprezzabili, sebbene l'album non sia indispensabile né consigliato come acquisto prioritario. Scopri l'intimità live di Robyn Hitchcock con Storefront Hitchcock!

 Molti dei brani inediti sono scarti di seconda e terza mano.

 Vergognosa l’assenza di "Arms of Love", fuorviante il criterio diacronico.

La raccolta Greatest Hits di Robyn Hitchcock and The Egyptians evidenzia alcune scelte discutibili nella selezione dei brani, con inediti di secondo piano e l'assenza di pezzi importanti come "Arms of Love". Le b-sides del 1993 vengono apprezzate per la loro sperimentazione sonora. Nonostante qualche gemma musicale, il disco manca di coesione e presenta un criterio di selezione diacronico che risulta fuorviante. Scopri se la raccolta Greatest Hits di Robyn Hitchcock and The Egyptians fa per te!

 "Hitchcock si sta trasformando da Syd Barrett in John Lennon"

 "Heliotrope, Filthy Bird, Sinister But She Was Happy sono gemme dell’intera carriera"

La recensione evidenzia come Moss Elixir rappresenti una fase di maturità per Robyn Hitchcock, distante dalla sua vena barrettiana e dalle sperimentazioni precedenti. L'album si caratterizza per arrangiamenti curati e composizioni di qualità come Heliotrope e Filthy Bird. Alcuni brani minori non intaccano la complessiva buona impressione, che valorizza il cantautorato competente e raffinato di Hitchcock. Scopri l'evoluzione sonora di Robyn Hitchcock con Moss Elixir, un album da ascoltare più volte!

 Il canto del cigno degli Egyptians è il loro album più atipico.

 Le sue pretese d'autore serio raggiungono il risultato sommo con The Wreck of the Arthur Lee e Serpent at the Gates of Wisdom.

Respect è il canto del cigno degli Egyptians, un album complesso e atipico che unisce canzoni difficili a arrangiamenti elettronici sofisticati. Il disco mostra la maturità artistica di Hitchcock, con brani che richiamano sia i Magnetic Fields più intellettuali che l'intensità di Brian Wilson. Sebbene non sia il loro miglior album, è un lavoro sfaccettato e coinvolgente che merita attenzione. Scopri l'intensità e la complessità di Respect, l'album cult di Robyn Hitchcock and The Egyptians.

 Le acrobazie cromatiche e virtuosistiche di Fegmania! lasciano spazio ad una pulizia sonora stilizzata nella maniacale cura degli arrangiamenti.

 Un piccolo aborto.

La recensione critica Element of Light, evidenziando una produzione limpida ma spesso monotona e priva di incisività. L'album si rifà al jangle-pop angloamericano con arrangiamenti curati, ma non riesce a sollevare brani considerati semplici e vacui. Il confronto con artisti come John Lennon è evidenziato, ma senza raggiungere lo stesso livello di disinvoltura. L'autore definisce l'album un fallimento parziale, sottolineando la distanza dalla qualità di lavori precedenti. Scopri se Element of Light è l'album che fa per te, leggendo la recensione completa!

 Gli scarti di Robyn Hitchcock sono di qualità prevedibilmente imbarazzante.

 Una raccolta di canzoni che "didn’t fit in with what I was doing at the time and do fit in with each other now".

Invisible Hitchcock è una raccolta di brani di Robyn Hitchcock che non si integravano nei suoi primi tre album. Il disco propone principalmente blues tradizionali poco originali e alcuni passaggi di puro cazzeggio. La qualità generale è considerata deludente, con pochi pezzi degni di nota come l'apertura All I Wanna Do Is Fall in Love. In sintesi, si tratta di scarti musicali poco riusciti, soprattutto se confrontati con lavori precedenti. Scopri se Invisible Hitchcock è l'ascolto giusto per te!

 La solidità della sezione ritmica dà enormi soddisfazioni nei brani più compressi e insidiosi.

 La direzione è quella di un pop arguto e malato, arrangiato in maniera certosina.

La recensione sottolinea come Fegmania! rappresenti il ritorno della solidità ritmica e di un pop arguto per Robyn Hitchcock and The Egyptians. Pur assente Kimberley Rew, la band offre brani ben arrangiati che richiamano l'ex formazione dei Soft Boys. L'album è lodato soprattutto per la compattezza e la cura degli arrangiamenti, con alcuni momenti brillanti e pochi elementi meno riusciti. Scopri l'evoluzione di Robyn Hitchcock con Fegmania!, un album da non perdere!

 La musica di per sé è spesso deludente, al di fuori di qualche non spiacevole cavalcata scampanellante.

 Hitchcock disse di essere felice di aver scritto per sé e non più solo per il gruppo, ma tutto qui è progettato e arrangiato per il lavoro d'insieme.

Il primo album solista di Robyn Hitchcock cerca di recuperare la ricchezza timbrica dei suoi precedenti lavori con i Soft Boys. Non mancano momenti interessanti, come alcune tracce suggestive e atmosfere evocative. Tuttavia, la maggior parte dell'album risulta deludente, con brani che oscillano tra pop retrò e arrangiamenti frettolosi. Nonostante questo, alcuni pezzi come 'Do Policemen Sing?' e 'The Lizard' conquistano per originalità e intensità. Scopri il primo album solista di Robyn Hitchcock e valuta tu stesso la sua evoluzione musicale.

 L’arida vena compositiva e la voglia di ottenere un risultato commerciale ed al passo coi tempi trasparivano fin dai primi ascolti.

 Lo sfilacciato concept sulla Berlino divisa dal muro non bastava a tenere insieme una raccolta di brani confezionati per la radio.

La recensione di Stationary Traveller di Camel evidenzia una maggiore cura negli arrangiamenti rispetto al precedente, ma denuncia una vena compositiva arida e un evidente intento commerciale. Il concept sulla Berlino divisa dal muro risulta sfilacciato e insufficiente a unire la raccolta. Le ballads strumentali sono dominate da assoli tediosi di Latimer, con poca originalità nel risultato finale. Scopri se Camel ha davvero tradito il progressive con Stationary Traveller!

 Un album che mostra la vena di Smith e Drake nella sua forma più smagliante e felice.

 In 'A Thousand Strokes' fanno capolino i Pink Floyd più lisergici.

Il secondo album di The Sea Nymphs evidenzia una crescita rispetto al precedente lavoro, integrando folk alieno con influenze psichedeliche e progressive. La coralità e varietà timbrica rendono l'album omogeneo e godibile, premiando la vena creativa dei membri dei Cardiacs. Brani come ‘Appealilng to Venus’ mostrano un approccio originale e arioso. Scopri l’album e immergiti nei suoni unici di The Sea Nymphs!

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