«Put me on a pedestal and I’ll only disappoint you».

 La poetica della quotidianità concreta, appuntata su blocchetto o in bozza su cellulare, viene qui fuori con tutte le sue potenzialità.

Il disco di debutto di Courtney Barnett mostra un mix di momenti ispirati e passaggi meno convincenti, con un cantato genuino e semplice ma talvolta ostentato. Alcune tracce emergono per originalità e intensità, mentre altre si perdono in banalità guidate da convenzioni indie folk. L'album resta complessivamente godibile ma inferiore ai suoi EP precedenti. Scopri il sound unico di Courtney Barnett e immergiti nella sua musica autentica.

 Se oggi riascolto Pane, pene, pan e mi piace così tanto, qualche motivo deve pur esserci.

 A essere se stessi e autentici fino in fondo, a volte vincono pure i brutti, gli scarsi, i tossici, gli storti e gli strani.

La recensione racconta una lunga esperienza personale con il primo album di Bugo, 'Pane, pene, pan'. Un disco folle e autentico che ha segnato l'autore per la sua originalità e lo-fi genuino, capace di mescolare influenze grunge, folk e sperimentali. L'autore apprezza la spontaneità e il carattere unico del disco, riconoscendo in esso un valore che cresce nel tempo. L'album si distingue per una poetica demente e una produzione volutamente grezza, elementi che lo rendono un cult della musica alternativa italiana. Scopri l’esordio unico di Bugo e lasciati sorprendere dalla sua follia creativa!

 Aveva - e ancora ha - la voce. Un delizioso e infantile angelico, bianco bianco.

 Geidi Primes è il pianeta Giedi Prime di Dune e in tutto il disco sono sparsi riferimenti al classico fantascientifico di Herbert.

La recensione celebra il debutto di Grimes con l'album Geidi Primes, valorizzandone il talento vocale unico e la capacità compositiva innovativa. Emergono riferimenti alle influenze dream pop, specie i Cocteau Twins, e all'immaginario fantascientifico di Dune. L'autrice descrive uno stile personale e visionario con stratificazioni vocali e sonorità eteree. Non mancano però critiche legate all'evoluzione successiva dell'artista e ad alcune scelte commerciali. Ascolta Geidi Primes e scopri la magia visionaria di Grimes!

 Un'emotiva e malinconica quiete resta la chimera di questi nuovi kids sulla scena.

 E non vi chiedono niente.

La recensione analizza l'EP '˜' dei Megawave, band di Athens, Ohio, che propone un alt-rock con influenze shoegaze, caratterizzato da suoni fuzz e atmosfere malinconiche. Vengono evidenziate analogie con gruppi italiani come Storm{O} e internazionali come Airs e Whirr. Il disco si distingue per dinamiche particolari e una sensibilità emotiva intensa, pur mantenendo elementi strutturali complessi. Il giudizio complessivo è positivo, con un voto di 3 su 5. Scopri l'atmosfera unica di Megawave con il loro EP '˜' ora!

 J. Francis ne esce comunque bene: fa musica tranquillissima e con discreti mezzi tecnici e impiego di forze.

 Il massimo della grandezza è riuscire a strappare alcune armonizzazioni alla follicolina ai soliti My Bloody Valentine e costruirci su pezzi tipo century.

La recensione esplora To Adore di J. Francis, sottolineandone un buon stile nonostante il forte carattere derivativo. L'album attinge da molte influenze di band come Wild Nothing e My Bloody Valentine, mostrando momenti suggestivi e tecnicismi discreti. L'artista, pur periferico, offre musica gradevole e accessibile, con qualche intuizione interessante. Serve però più originalità per emergere nel dreampop contemporaneo. Scopri il mondo sussurrante di J. Francis, ascolta To Adore ora!

 The Michael Jordan of drunk driving played his final game tonight.

 If God doesn’t like ugly, then God doesn’t like anybody.

Knife Man di Andrew Jackson Jihad è un album folk punk che esplora temi di solitudine, apatia e disperazione con testi profondi e metafore originali. La voce insicura di Sean Bonnette si intreccia a melodie indimenticabili e arrangiamenti acustici ed elettrici, creando un'atmosfera intensa e sincera. L'album spazia dal sarcasmo sociale alla denuncia umana, mantenendo sempre una forte carica emotiva e una vena punk rock energica. Con brani come 'Michael Jordan of Drunk Driving' e 'Big Bird', l'opera si distingue per la sua onestà e capacità di emozionare. Scopri Knife Man di Andrew Jackson Jihad, un viaggio intenso nella musica folk punk.

 Le rabbie idealiste adolescenziali ora sublimate in sterili critichine di costume mi suonano lontane dalla ferocia ormonale di una Little Mouth.

 Un disco bruttino e superfluo. Se volete ascoltare uno dei migliori gruppi indie partoriti dagli anni Novanta, fatevi una scorpacciata dei loro vecchi dischi.

Il nuovo album No Cities to Love segna il ritorno delle Sleater-Kinney dopo una lunga pausa, ma non incanta come i loro lavori precedenti. Si percepisce una mancanza di grinta e ispirazione che ha contraddistinto il gruppo negli anni novanta e duemila. Alcuni brani spiccano, ma nel complesso l'album appare un prodotto di mestiere privo di vera energia e rischio. Le differenze con il passato sono evidenti, specialmente nella voce e nello stile musicale. Scopri il ritorno delle Sleater-Kinney e confronta questo album con i loro classici storici!

 Meglio uno come The Spaceman Frehley, drogato ma capace di canzoni come Shock Me, che un sobrio e ipertecnico cocainomane.

 Kozelek ha sempre preferito scriverle, le canzoni. Regalarsele e regalarcele.

La recensione celebra l'EP Shock Me dei Red House Painters, evidenziandone il valore artistico e l'unicità della trasformazione della canzone originale di Ace Frehley in chiave sadcore. L'autore apprezza la coerenza e l'espressività introspettiva di Mark Kozelek, sottolineandone il percorso artistico e la capacità unica di trasmettere emozioni profonde attraverso la sua musica. L'EP è considerato essenziale per gli amanti del genere e per chi vuole conoscere Kozelek nelle sue prime declinazioni. Ascolta Shock Me e immergiti nel mondo emozionale di Mark Kozelek!

 Tutto che clippa e brucia uditivi condotti e sinapsi porgendo il nettare dolce del cantato twee.

 I Weed Hounds si dimostrano già al loro primo LP perfettamente d’attitudine e maturi.

Il primo album dei Weed Hounds, pubblicato nel 2014, rappresenta un compendio maturo e consapevole di shoegaze contaminato da hardcore, psych e lo-fi. Prodotto da Katorga Works, il disco unisce melodie avvolgenti e momenti intensi, con una strumentazione classica e un uso sapiente di effetti. La band di Long Island e NYC si distingue per la capacità di conciliare sonorità diverse in un risultato energico e affascinante, capace di coinvolgere sia i fan dello shoegaze sia gli appassionati hardcore. Ascolta il debutto dei Weed Hounds e scopri un shoegaze potente e autentico!

 al loro terzo EP abbandonano le spigolosità hard-swirliesiane e scelgono la via dell'etericità e della riverberazione

 Ascoltare con fiducia nell'avvenire loro e nostro

Il terzo EP 'Seventeen Forever' dei Wildhoney rappresenta un'importante evoluzione dal loro sound precedente, con un approccio più eterico e riverberato. Il trio di brani mescola atmosfere post-rock e shoegaze, con chitarre alte e basso distorto in primo piano. Lavoro vocale curato e strutture semplici ma efficaci confermano la band tra le promesse più interessanti della scena indie alternative. La recensione auspica un futuro fedele a queste coordinate sonore senza compromessi commerciali. Scopri ora il suono unico dei Wildhoney con 'Seventeen Forever'!

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