minoise83

DeRango : 0,39 • DeEtà™ : 3881 giorni

 Il video di Let’s Stuff Baby’s Mind With Diamonds è il tipo di cosa con cui mi piace tenere impegnata la mente quando sono un po’ giù.

 Kylie Minoise ha un suo modo tutto riconoscibile di fare rumore, e lo sta evolvendo.

La recensione di Kill Ugly Pop Now! di Kylie Minoise propone un’analisi personale e ironica di un album che spicca per la sperimentazione sonora e un formato noise/garage punk. I video eccentrici e l’atmosfera caotica caratterizzano l’opera di Kylie, che evolve un suo stile riconoscibile all’interno dell’underground. La recensione trasmette un piacere genuino nell’ascolto, nonostante il caos sonoro. Scopri il rumore originale di Kylie Minoise, ascolta l’album ora!

 L'harsh noise è il metal del rumore bianco.

 Dannii Minoise rappresenta invece l'aspetto più troll, più meme del discorso harsh noise.

La recensione analizza l'album Dannii Minoise come un progetto harsh noise dissacrante e ironico, privo di significato tradizionale ma affascinante per la sua estrema sperimentazione sonora. Si evidenzia l'aspetto troll e meme del progetto, facendo parallelismi con personaggi della musica pop e la scena noise underground. La musica è descritta come rumore bianco estremo, utile più come concept che per contenuti musicali concreti. Scopri il mondo estremo e dissacrante di Dannii Minoise, un'esperienza sonora fuori dagli schemi!

 Quattro tracce senza traccia di battute: un immobile aritmico oceano di stratificazioni armonizzate.

 Hungtai lascia Dirty Beaches in una scena florida, ma satura di prodotti ammiccanti e manieristi.

Stateless rappresenta un netto distacco dal passato rockabilly di Dirty Beaches per abbracciare un sound ambient minimalista e privo di canto. Alex Zhang Hungtai si concentra su un lavoro astratto, ricco di stratificazioni sonore e influenze orientali, risultando superiore alla media della scena ambient contemporanea. L'album è un'esplorazione ascetica e profonda, consigliata a chi cerca musica avvolgente e meditativa, lontana dagli stereotipi commerciali. Ascolta Stateless per scoprire un ambient raffinato e unico nel suo genere.

 Unknown Ceilings e Huntress Hound sono sostenute da rintocchi pianistici d'accatto, tipo da tastiera midi con un sacco di effettistica fasulla sopra.

 Per feticisti non particolarmente esigenti.

Il debutto di ghostofthegardencity, 'Something's Bound To Happen', mostra ancora un legame saldo con il post rock rarefatto ed è caratterizzato da una forte introversione. L'album alterna momenti suggestivi con pesanti dosi di white noise e suoni digitali ingenuotti che risultano poco riusciti. Solo pochi brani come 'The Tin Man's Axe' risaltano per una migliore resa sonora. Un lavoro più adatto ai feticisti del genere che non cercano perfezione. Scopri l'universo sonoro introverso di ghostofthegardencity, ascolta ora l'album!

 Il progetto ghostofthegardencity ben si presta a rappresentare una scena fatta di approccio anti-strutturale alla musica leggera.

 Caldo e accogliente, ma non sensuale: come una madre. Cioè, come la propria madre; non come una madre a caso.

La recensione analizza 'The Curve in Admiration' di ghostofthegardencity come un'opera di musica sperimentale basata su soundscape dronici, noise e field recordings. L'album si distingue per un approccio anti-strutturale che richiama la no wave e la musica concreta, trasfigurando elementi convenzionali in un magma musicale etereo. Nonostante una certa omogeneità della scena, il progetto emerge per la sua capacità di evocare atmosfere intime e complesse. Il voto finale è un 3 su 5, riconoscendo la coerenza e la ricchezza sonora ma senza eccellere. Scopri l'universo sonoro sperimentale di ghostofthegardencity, ascolta ora l'album!

 Se i filosofi arcaici avessero potuto disporre di questo disco, avrebbero saputo con certezza di aver intuito giusto sul significato ulteriore, celeste, ultraterreno, meta-matematico del suono.

 Non ci si azzardi a sminuire il lavoro di Lea Cummings, perché a paulstretchare qualunque cosa siamo tutti più o meno capaci: a farne mix così curati e gradevoli, a performare i concetti, ad attuarli nel mondo dell’arte, questo no.

La recensione analizza la cover di 'You Suffer' di Kylie Minoise, evidenziandone la raffinata rielaborazione sound art e l'approccio concettuale. L'autore sottolinea la complessità tecnica e filosofica del lavoro, che trasforma un brano estremo in un'esperienza sonora profonda e meditativa. Si riconosce inoltre la cura nella performance e nella composizione che vanno oltre una semplice cover, avvicinandosi alla sperimentazione pura e alla musica postmoderna. Ascolta la sorprendente reinterpretazione di Kylie Minoise e lasciati trasportare dall'arte sonora pura.

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