Dal momento che in questo Reality Dysfunction, nonostante la componente tecnica sia presente ed assolutamente udibile, ciò che colpisce è la capacità di essere melodici e stranamente aggressivi.

 La canzone che chiude il disco, From Space To Time, dimostra una capacità nel costruire atmosfere piacevoli e alternare melodia e spinta metal.

Reality Dysfunction dei Linear Sphere si distingue nel panorama del progressive technical metal per la sua capacità di combinare tecnica, melodia e aggressività. Nonostante una certa uniformità nei brani, l'album mantiene alta l'attenzione grazie a atmosfere coinvolgenti e a una produzione di buon livello. La voce del cantante alterna linee pulite e scream misurato, mentre le chitarre propongono influenze thrash e jazz fusion. Scopri ora Reality Dysfunction dei Linear Sphere, un’esperienza prog metal imperdibile!

 Dove sono le melodie che rimandano ad "Holy Land"? Sono scomparsi a favore di melodie tipicamente power, sviluppate in maniera piuttosto banalotta.

 La produzione iper plasticosa del disco ad opera di Roy Z farebbe sfigurare addirittura l'ultimo disco di Jennifer Lopez in quanto a sapore di falso.

La recensione di 'Time To Be Free' di André Matos evidenzia una delusione nei confronti delle melodie banali e della produzione eccessivamente artificiale. Nonostante la riconosciuta qualità vocale dell'artista e qualche traccia interessante come 'Letting Go' e 'Remember Why', l'album non mantiene le promesse e risulta prevedibile e poco originale rispetto alle sue precedenti esperienze con Angra e Shaaman. Scopri se 'Time To Be Free' di André Matos è il disco che fa per te: leggine la recensione completa!

 Un death metal aggressivo ma allo stesso tempo estremamente elegante, che si sviluppa su ritmiche complesse.

 Questo 'The Return Of The Ark' è un lavoro che ci mostra una band in grande spolvero e capace, nonostante la giovane età media, di proporre una musica gradevole e di spessore artistico.

The Return Of The Ark, EP del 1993 dei Catacomb, offre un death metal aggressivo ma elegante, con influenze gothic, doom e progressive. Il lavoro mostra una band giovane ma tecnicamente valida, con pezzi ricchi di dinamismo e composizione raffinata. L'EP è un interessante presagio del sound poi sviluppato con i Novembre. Scopri il debutto influente dei Catacomb e immergiti nel metal italiano seminale degli anni '90!

 Il massimo punto della carriera è stato toccato nel 2001 con il bellissimo 'Dreamland', dove convivono in perfetto equilibrio melodie toccanti e divagazioni strumentali.

 Se riuscite a chiudere un occhio per questi 'particolari', potrete godere di un disco dal fascino non indifferente e capace di catturarvi dal primo ascolto.

I DGM, tra le migliori realtà italiane del progressive metal, raggiungono l'apice con 'Dreamland' (2001), album capace di fondere melodie toccanti, influenze gothic e passaggi strumentali equilibrati. Nonostante qualche imperfezione nella registrazione, il disco risulta dinamico, compatto e piacevole sia per fan del genere che per nuovi ascoltatori. Le performance strumentali e vocali, in particolare di Titta Tani, emergono come punti di forza indiscussi. Ascolta 'Dreamland' e scopri il progressive metal italiano al suo meglio!

 Davvero un chitarrista ha avuto il cervello tanto piccolo da suonare questa porcata?

 È un compitino scritto alla perfezione, ma del tutto privo di contenuti.

La recensione critica No Boundaries di Michael Angelo Batio definendolo un album tecnicamente ben suonato ma artisticamente vuoto. L'autore lamenta la mancanza di contenuti, con tracce ripetitive e prive di coerenza musicale. Solo l'ultima traccia offre un minimo di logica musicale. Il disco è sconsigliato per la sua incapacità di coinvolgere l'ascoltatore oltre la pura tecnica. Scopri altre recensioni oneste e dettagliate sulla musica tecnica!

 Che album ragazzi, era da un bel po' che aspettavo un disco sperimentale che riuscisse allo stesso tempo ad essere concreto ed a non perdersi in un mare di suoni assurdi.

 Questo "The Kiss-The Hope" è comunque, secondo me, da annoverare tra i migliori dischi della scena alternativa del 2006.

La recensione celebra "The Kiss; The Hope" di Lengsel come un album sperimentale e concreto, capace di fondere progressive metal con elettronica, jazz e dark-wave. Evidenzia una maturità artistica che si discosta dalle radici black metal del gruppo, offrendo composizioni originali e coinvolgenti. Nonostante un leggero calo di immediatezza rispetto al precedente "Solace", il disco resta uno dei migliori della scena alternativa del 2006. Ascolta "The Kiss; The Hope" e scopri il lato più originale del progressive metal norvegese!

 Il mondo della musica di questi tre ragazzi Norvegesi è quanto di più triste e disperato io abbia mai visto ed ascoltato.

 Bisogna solo ascoltare ed essere pronti a compiere un viaggio che se parte dall’inferno, vi assicuro finisce in paradiso.

Solace dei Lengsel è un album complesso e coinvolgente che fonde black metal tecnico con elementi progressivi e gothic, creando un'atmosfera oscura ma luminosa. La band norvegese si distingue per l'elevata qualità tecnica e compositiva, con brani articolati e dinamici. L'ascolto è un viaggio intenso tra disperazione e speranza, reso memorabile dalle performance strumentali di alto livello e dalle liriche profonde. Ascolta Solace e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico nel suo genere.

 In questo mare di estrema sconcezza e violenza musicale, i nostri francesi si divertono.

 Questa volta il disco non raggiunge una piena sufficienza, peccato perché i presupposti per fare bene c’erano davvero tutti.

Viva La Vida dei Carnival In Coal è un album che unisce melodie metal sperimentali a testi estremamente provocatori e spesso disgustosi. Musicalmente più compatto rispetto a lavori successivi, il disco non raggiunge la sufficienza, principalmente a causa del contenuto lirico che punta al colpire a tutti i costi. Nonostante presupposti promettenti e momenti musicali fuori dal comune, il risultato finale è tutt'altro che convincente. Scopri il controverso mondo metal dei Carnival In Coal! Ascolta e giudica tu stesso.

 La tecnica risulta essere eccelsa, mostrando una pulizia in fase d'esecuzione davvero invidiabile.

 Questo è un disco già maturo, di buona fattura, che presenta soluzioni musicali interessanti.

La recensione analizza il demo d'esordio del 1988 dei Cynic, evidenziando la tecnica sopraffina, l'approccio innovativo e la maturità sorprendente di una band giovane. Nonostante qualche ingenuità, il disco si distingue per composizioni articolate e una forte identità musicale che anticipa il celebre album 'Focus'. Il valore storico e la coerenza stilistica dei Cynic sono riconosciuti e lodati. Scopri le radici del technical death metal con il demo storico dei Cynic!

 Un prodotto maturo, ricercato ed eccessivo come pochi, dal quale traspaiono un forte senso di strafottenza e di menefreghismo nei confronti dell'ascoltatore.

 Dare un voto a questo disco è davvero inutile, c'è chi lo considererà un capolavoro e chi un immane aborto, ma in entrambe i casi l'ascolto è utile per qualcosa fuori dagli schemi.

Fear Not dei Carnival in Coal è un album che rompe gli schemi tradizionali del metal, unendo tecnicismi e composizioni raffinate a testi volutamente bizzarri e ironici. Il duo francese offre un mix potente di progressive, black e death metal, condito da liriche che spaziano dal nonsense all’ironia più spinta. Non mancano momenti seri e riflessivi, ma è il lato strambo e folle a caratterizzare l’intero lavoro. Un’opera eccentrica da ascoltare senza pregiudizi. Ascolta Fear Not per vivere un viaggio metal fuori dagli schemi!

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