"Babe è una love song di quelle da fazzoletto che ha il grosso difetto di uscire fuori tema rispetto al contesto."

 "L’album traballa e rischia di apparire a tratti scontato, forse perché non c’è azzardo, scivolando via senza rischi e senza 'cattiveria'."

La recensione di Cornerstone degli Styx riconosce il successo commerciale del disco, ma sottolinea diverse carenze artistiche. Brani come 'Lights' e 'Why Me' rispecchiano il classico sound della band, mentre 'Babe' risulta fuori contesto e troppo pop. L'album oscilla tra momenti apprezzabili come 'Boat On The River' e 'Love In The Midnight' e passaggi più fiacchi. Il giudizio complessivo è equilibrato, evidenziando mancanza di rischi e liriche poco coinvolgenti. Scopri l'equilibrio tra successi e limiti di Cornerstone, il classico degli Styx.

 Questo è uno di quelli; e, a detta di alcuni, è forse il migliore, non fosse altro per il riscontro portato delle vendite.

 'Come Sail Away' diventa il pezzo simbolo della band, il cavallo di battaglia da live show.

The Grand Illusion degli Styx è un album di rock classico anni '70 che, pur non rivoluzionario, si distingue per la qualità degli arrangiamenti e le melodie coinvolgenti. La recensione sottolinea i brani chiave come la title track, 'Come Sail Away' e 'Castle Walls', evidenziando il perfetto equilibrio tra chitarre e tastiere. Un disco consigliato agli amanti del genere, un classico sottovalutato ma valido. Scopri l'autentico rock anni '70 con The Grand Illusion degli Styx, ascolta ora!

 "Menestrello, fatto e finito, molto fuori dagli schemi."

 "Forse è questo ritorno al passato il suo punto di forza: nell'epoca in cui tutti si aspettano la geniale innovazione, lui propone, rivisto e corretto, il vecchio."

Coles Corner di Richard Hawley è un album che fonde nostalgia e autenticità, con sonorità country e riferimenti alla musica americana degli anni '50 e '60. Il cantautore inglese, noto per la sua timidezza e carriera da session man, propone canzoni d'amore intense e uno stile difficile da etichettare. La produzione evidenzia chitarre e arrangiamenti ricercati, creando un'atmosfera malinconica ma sincera. Un ritorno al passato che risulta fresco e coinvolgente. Ascolta Coles Corner per un viaggio intenso nel passato musicale.

 Arduo compito quello di criticare gli Yes: è un po' come sparare sulla mamma, per di più prendendo la mira.

 Dopo questa operazione commerciale di taglia ed incolla, si ha la sensazione di osservare un mosaico dove, oltre ad avere i colori sbagliati, fatichiamo anche a decifrare il disegno di base su cui è costruito.

La recensione critica duramente l'album 'Union' dei Yes, definendolo un lavoro disomogeneo e complessivamente deludente. L'autore evidenzia l'effetto 'taglia e incolla' dovuto alla fusione dei due rami del gruppo, rimpiangendo la qualità e l'originalità dei capolavori precedenti. Diverse tracce risultano ripetitive o poco coinvolgenti, nonostante l'abilità individuale dei musicisti. Nel complesso, l'album è visto come un tentativo commerciale poco riuscito. Scopri se 'Union' dei Yes è all'altezza delle tue aspettative leggendo la recensione completa.

 Se una persona ha talento, perché deve produrre robetta?

 Una macedonia di generi conditi con quella strafottenza rabbiosa che era un po’ il suo marchio di fabbrica.

La recensione celebra l'album 'Vai Mo'' di Pino Daniele come un'opera matura e ben strutturata, che trascende il solo blues per abbracciare funk, jazz e tradizioni mediterranee. Vengono evidenziati la cura degli arrangiamenti e la profondità lirica, con particolari attenzione alla scansione temporale nelle canzoni. L'autore lodale qualità dei musicisti coinvolti e ritiene il disco un imprescindibile esempio degli anni '80 italiani, ricco di inventiva e passione. Ascolta ora 'Vai Mo'' e lasciati trasportare dall'anima di Pino Daniele.

 Quando ascolterete questo CD sarete impressionati da quello che, nel booklet, viene descritto come "the powerful silence of 3,500 people".

 Michel, scusa il sentimentalismo, ma si sente molto la tua mancanza!

La recensione celebra il live jazz 'Power Of Three' di Michel Petrucciani, registrato al festival di Montreux nel 1986, con la partecipazione di Jim Hall e Wayne Shorter. L'autore racconta il legame musicale tra i protagonisti e l'intensità emotiva del concerto. Viene sottolineata la perfetta complementarità tra pianoforte e chitarra, con una menzione speciale per l'atmosfera raccolta del pubblico e la qualità delle jam session. Il tono è nostalgico e ammirato, con apprezzamenti per ogni singolo brano eseguito. Ascolta ora questo capolavoro live e immergiti nel soul del jazz!

 Anche se la cosa è apprezzabile, per certi versi palesa anche il limite creativo.

 Ma alla fine di tutto ‘sto bel discorso, il progressive, dove sta?

La recensione di The Dreams of Men dei Pallas evidenzia un album diviso tra la nostalgia del prog anni '80 e il tentativo non sempre riuscito di far convivere hard rock e influenze etniche. Pur apprezzando l'onestà musicale e alcune buone prove individuali, il disco risulta nel complesso poco omogeneo e senza spunti memorabili. Il progressive emerge solo timidamente, lasciando aperto il futuro della band a ulteriori sviluppi. Scopri il disco e valuta tu stesso il viaggio tra sogno e rock dei Pallas!

 Se il mondo musicale potesse ragionare ancora così, probabilmente le nostre orecchie si sarebbero risparmiate molte schifezze!

 Queste tredici tracce scorrono in maniera così omogenea e semplice che è una meraviglia ascoltarle!

More Grains Of Sand di Clepsydra è un concept album progressive del 1994, caratterizzato da una musica semplice e omogenea. Non rivoluziona il genere ma si distingue per la passione sincera e l'indipendenza del gruppo. Pur con qualche difetto tecnico, il disco è ideale per chi ama il sound nostalgico degli anni '80 e '90. La traccia No Place For Flowers è particolarmente consigliata. Scopri il sound nostalgico e sincero di Clepsydra in More Grains Of Sand!

 "Ogni volta che lo ascolto ho le stesse sensazioni. È liberatorio, arioso, brioso ed un tantino incazzato."

 "Penso sia tra quei dischi da possedere assolutamente, almeno se volete capire veramente cosa era la musica nel 1976 e giù di lì."

Leftoverture dei Kansas è un album storico e potente, ricco di melodie che spaziano dal rock progressivo al hard rock. L'energia e la precisione tecnica della band emergono in ogni traccia, con la voce nitida di Steve Walsh e un uso più limitato del violino, che resta un tratto distintivo. Il disco è un invito a un viaggio musicale emotivo e coinvolgente, da ascoltare per comprendere il rock degli anni '70. Ascolta Leftoverture e scopri il cuore pulsante del rock progressivo anni '70.

 Nasce un disco che ferma il tempo e fa tornare indietro il calendario e le lancette dell'orologio.

 Il gruppetto di cinquantenni panciuti e brizzolati ci sa fare, è capace di dare punti a tanti giovanottoni di belle speranze.

La recensione racconta la storia e il successo ritardato dei Proto-Kaw, precursori dei Kansas, con un album che unisce vintage prog e sonorità moderne. Il lavoro mette in luce il talento di John Bolton e l'eredità di Kerry Livgren, offrendo un viaggio musicale tra rock sano, AOR e influenze jazzistiche. La traccia finale, Theophany, è una dimostrazione del valore dell'intero album. Un disco che valorizza la passione e la perseveranza di una band che ha saputo rinascere e affermarsi. Ascolta Proto-Kaw e riscopri il vero spirito del prog anni '70!

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