serestoppone

DeRango : 0,05 • DeEtà™ : 8222 giorni

 Nulla qui è mai banale perché niente è lasciato al caso, tutto sfiora la perfezione.

 Ogni canzone è una storia a sé che va a comporre uno strepitoso mosaico curato in ogni minimo particolare.

Gli Anathema abbandonano il metal per esplorare un nuovo sound fatto di rock psichedelico, elettronica e melodie coinvolgenti. L'album 'A Natural Disaster' è un'opera ricca di emozioni e perfezione musicale, capace di ipnotizzare l'ascoltatore per tutta la sua durata. Le influenze di band come Pink Floyd e Radiohead si percepiscono ma gli Anathema offrono una loro interpretazione originale e raffinata. Ascolta A Natural Disaster e lasciati trasportare dalla nuova magia degli Anathema!

 Un non-so-che di avvolgente, caloroso, profondo, e morboso che non si riscontra in molti gruppi.

 Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar mi è dolce in questo mare.

La recensione evidenzia il fascino e la profondità del debut album dei Longview, 'Mercury', caratterizzato da ballate rock avvolgenti e melodie rilassanti. Pur riconoscendo una certa somiglianza con i Coldplay, l'autore sottolinea uno stile originale e capace di emozionare. L'album, seppur considerato superfluo da un punto di vista oggettivo, conquista per la sua dolcezza e intensità emotiva. Ascolta 'Mercury' dei Longview e lasciati avvolgere dalle loro ballate rock uniche.

 "Il loro rock è trasognato e decelerato, talvolta anche allucinogeno e psichedelico; il loro sound ricama visioni oniriche collocandosi nel profondo dell’anima."

 "Nove tracce di malinconia pacata, sempre pronta a farsi viva attraverso feedbacks da lacrima."

La recensione celebra Just For A Day degli Slowdive come un capolavoro shoegaze, caratterizzato da un sound onirico, malinconico e psichedelico. Le nove tracce dell'album trasportano l'ascoltatore in un viaggio emotivo fatto di delicatezza e profondità. L'autore sottolinea l'influenza duratura della band e la collaborazione con Brian Eno nel successivo album Souvlaki, confermando lo stile e la classe degli Slowdive. Ascolta Just For A Day e lasciati trasportare dal sogno shoegaze degli Slowdive.

 La camera è completamente al buio, priva di ogni luce, fuori il cielo è tempestoso; sono sdraiato sul mio letto e lo stereo di camera è pronto per farmi sognare di nuovo.

 "Undercover" è tenera, mi fa quasi fantasticare ad occhi aperti; affiorano piccole spezie pop in "Shine" dove la combinazione di voce uomo-donna viene sempre più sovrastata dal martellante sfogo delle drum machine.

La recensione celebra l'album Automagic dei Worm Is Green, gruppo islandese che propone un raffinato electro-ambient. Le atmosfere evocative e la voce femminile in inglese caratterizzano il disco, supportate da tastiere, batterie elettroniche e effetti. Tra i tredici brani spicca una moderna cover di 'Love Will Tear Us Apart' dei Joy Division. Un lavoro di grande stile e fascino, ideale per momenti di sogno e riflessione. Ascolta Automagic e lasciati trasportare dalle atmosfere uniche dei Worm Is Green!

 La loro musica figlia degli anni 60 è imbastardita dalle frequenti urla del cantante, a tratti noiose e al limite della sopportazione.

 La voce è brutta, troppo comune, ancora immatura e per niente particolare.

L'album di Mower inizia bene con una traccia energica, ma perde forza con il proseguo. La musica, ispirata agli anni '60, è debole e incoerente, mentre la voce del cantante è considerata poco particolare e fastidiosa. Soli e melodie risultano fuori posto e l'album manca di un'identità distintiva, nonostante una hidden track più personale. Scopri se Mower fa per te leggendo la recensione completa!

 Se solo sapeste quanto io amo gli Interpol, quanto loro facciano parte di me.

 La perla nascosta del Black EP, Specialist, poteva essere la 12esima canzone del disco e vale solo la pena di spendere 10 euri per averla.

La recensione esprime un forte legame emotivo con Interpol e il loro EP, sottolineando la qualità sublime della musica. Vengono analizzate versioni demo e live delle tracce più celebri, con un particolare apprezzamento per la canzone Specialist, definita una perla nascosta. L'autore si mostra estasiato dalla resa musicale e dal recupero di brani meno noti ma di grande valore. Ascolta The Black EP e lasciati conquistare dalla magia di Interpol!

 Non ci vuole molto a dire che loro non si vergognano a mettere in evidenza l'amore per i grandi (?) maestri inglesi degli anni '90.

 Non salveranno affatto il rock inglese, non sarà mai il manifesto della musica del XXI secolo ma io lo apprezzo per la sua compattezza, per la sua omogeneità e per il tocco artistico.

La recensione mette in luce l'omogeneità e la freschezza britpop dell'album Sally O'Mattress dei The Burn. Forti le influenze da grandi band inglesi anni '90 e una melodia raffinata tipica del Regno Unito. Tuttavia, la mancanza di originalità viene evidenziata, nonostante il disco risulti compatto e gradevole. Un ascolto consigliato agli amanti della tradizione britannica. Se ami il britpop autentico, lasciati sorprendere da Sally O'Mattress!

 I Cooper Temple Clause sono gli ennesimi figli dei Radiohead, ma non sono dei semplici copioni privi di idee con la testa vuota, anzi... direi che sono abbastanza originali.

 Un album schizofrenico ma pieno di (belle?) sorprese.

La recensione elogia i Cooper Temple Clause per l’originalità e la varietà stilistica del loro album d’esordio "See This Through and Leave". Vengono sottolineate le influenze dei Radiohead e le soluzioni elettroniche innovative. Alcune tracce sono menzionate come punti di forza, evidenziando la voce distintiva del cantante e la capacità della band di sorprendere. Il consiglio finale è quello di ascoltare assolutamente il disco. Ascolta "See This Through and Leave" e lasciati sorprendere dalla freschezza dei Cooper Temple Clause!

 Hanno un senso dark alienato da atmosfere rarefatte; suonano puliti, spontanei, quasi avessero la testa tra le nuvole.

 Ci vorranno vari ascolti per poter inquadrare e capire questo lavoro che non ha la stessa immediatezza dei suoi cugini Newyorkesi...

La recensione analizza il primo album dei Walkmen, sottolineando l'influenza della scena newyorkese e il carattere indie dell'opera. Le atmosfere dark e gli arrangiamenti raffinati emergono come punti di forza, mentre la voce si fonde perfettamente con piano e organo. Viene evidenziata la necessità di ascolti ripetuti per cogliere tutte le sfumature del disco. Scopri il debutto dei Walkmen e lasciati trasportare dalle loro atmosfere uniche!

 Tim Buckley è uno dei più enigmatici ed anomali cantautori californiani degli anni 60.

 La voce (calda, fredda, melodica, emozionale, arroventata) è la protagonista assoluta e resta sempre in prima linea.

La recensione esalta Happy Sad di Tim Buckley come un'opera simbolo della creatività degli anni '60, dove il folk si fonde con il jazz. Il disco offre sei lunghe tracce dalle sonorità innovative e dalla voce protagonista. L'atmosfera complessa e moderna si unisce a una sensibilità poetica unica, evidenziata in brani come Gypsy Woman. Album consigliato per chi cerca musica intensa e fuori dagli schemi. Scopri l'emozione unica di Happy Sad: immergiti nell'ascolto!

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