morningstar

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 Koby praticamente suona tutti gli strumenti dell'orchestra, usando successive sovra-incisioni, con un controllo pressochè totale sull'arrangiamento.

 Secondo me veramente originale e godibilissimo, come gli altri volumi della serie Book of Angels, che sono tra le più interessanti uscite recenti su Tzadik.

Orobas, quarto volume della serie Book of Angels di John Zorn, vede Koby Israelite al polistrumento, fondendo jazz, musica ebraica, metal e folk con grande maestria. L'album si distingue per l'omogeneità e originalità rispetto ad altre opere sperimentali di Zorn, offrendo un viaggio sonoro potente e godibile. La recensione apprezza la varietà di generi e l'abilità tecnica di Israelite, sottolineando l'interessante impegno nel recuperare tradizioni musicali e tematiche esoteriche. Ascolta Orobas e immergiti in un viaggio musicale unico tra tradizione e sperimentazione.

 Sulla chitarra del nostro eroe c’è un’intera orchestra, il bassista, il chitarrista ritmico e quello solista, tutto nelle stesse (sei) corde e nelle stesse (due) mani.

 E spero che le mie coglion-versazioni sul disco vi abbiano messo la voglia di ascoltarlo, che proprio ne vale la pena.

La recensione celebra il terzo album 'Virtuoso 3' di Joe Pass, definito un capolavoro di tecnica e melodia. Il disco, tutto per chitarra sola, è apprezzato per la sua spontaneità, arrangiamenti brillanti e influenze blues e flamenco. Perfetto per serate tranquille, è descritto come un'esperienza musicale ricca e coinvolgente. L'autore preferisce questa terza uscita al primo volume, lodandone la capacità di evocare un'intera orchestra su sei corde. Ascolta Virtuoso 3 di Joe Pass e lasciati trasportare dalla sua magia chitarristica!

 "Nel caso vi fosse chiesti chi è il tipo a cui i Led Zeppelin dedicano 'Hats of to Roy Harper' nel loro terzo album."

 "Il gallo tempestoso ci elargisce di sole quattro traccie belle lunghe, ciascuna di circa dieci minuti."

Stormcock di Roy Harper è un album del 1971 che merita maggiore riconoscimento per la sua raffinata fusione di folk e rock. Poche tracce, ma lunghe e dettagliate, con arrangiamenti acustici splendidi e la presenza di un leggendario assolo di Jimmy Page. Un disco che affascina chi ama atmosfere autunnali e testi profondi, consacrando Harper come figura indiretta di riferimento per icone come Led Zeppelin e Pink Floyd. Ascolta Stormcock per un viaggio musicale indimenticabile nel folk-rock d'autore.

 Lei: "I love Bach, I love Oscar Peterson, I love Franz Liszt, I love Ahmad Jamal... Basically, I’m inspired by anyone who has big, big energy."

 Ahmad Jamal: "She is nothing short of amazing. Her music, together with her overwhelming charm and spirit, causes her to soar to unimaginable musical heights."

La pianista giapponese Hiromi sfata stereotipi di genere nel jazz con il suo album Brain, ricco di influenze varie che spaziano dal jazz alla musica classica e al rock. Con la stima di Ahmad Jamal come mentore, il disco mostra una varietà sonora che spazia dal funky ballabile alla delicatezza melodica, fino a tracce più complesse e sperimentali. Un ascolto consigliato per chi cerca energia, tecnica e innovazione. Ascolta Brain di Hiromi e lasciati travolgere dal suo jazz unico e versatile!

 Le melodie tradizionali svedesi ispirano secondo me un sentimento di sottile malinconia, quasi un rimpianto.

 Un paesaggio vario, a tratti crudele a tratti gioioso, ma pure le gioie proiettano un'ombra lunga.

Jan Johansson, poco conosciuto fuori dalla Svezia, ha creato due album fondamentali che fondono folk tradizionale svedese e russo con jazz swing e bebop. Le sue melodie evocano atmosfere malinconiche e riflessive, supportate da un pianoforte con forte influenza classica e contrabbasso. Questo doppio album è un viaggio sonoro fra gioie con ombre e paesaggi musicali intensi, consigliato a chi cerca jazz europeo autentico e delicato. Scopri la magia del jazz folk di Jan Johansson, un tesoro nascosto da non perdere!

 Virtuosismo incredibile e per niente fine a se stesso, questo è musica capace di addentarti le viscere.

 Masada è probabilmente la cosa più bella che è successa al jazz dagli anni '70 ai giorni nostri.

La recensione esalta "Masada Vol. 3: Gimel" di John Zorn come uno degli album più riusciti della serie Masada, sottolineandone il virtuosismo e la fusione naturale tra jazz, klezmer e blues. Con un sound accessibile e arrangiamenti sofisticati, l'album risulta un ottimo punto di partenza per esplorare questa prolificissima opera. La serie è considerata un pilastro del jazz contemporaneo dagli anni '70 a oggi. Immergiti nel magico universo di Masada e scopri il jazz come non l'hai mai ascoltato!

 Ascoltatevi la title track "Song for my father", a mio parere uno dei pezzi jazz più incantevoli mai scritti.

 Il pericolo del jazz è notoriamente di finire nell'assolo auto-compiaciuto... Pericolo completamente schivato in questo piccolo capolavoro.

La recensione celebra 'Song For My Father' di Horace Silver come un piccolo capolavoro jazz dagli anni 50-60, capace di combinare melodie fresche con una spiccata vena funky. L'album evita l'autoindulgenza tipica del jazz e propone un bilanciamento perfetto tra composizione e improvvisazione. Un disco rilassante, ricco di contaminazioni latin e bossa, che merita di essere riscoperto e apprezzato. Ascolta subito 'Song For My Father' e lasciati trasportare dal jazz di Horace Silver!

 Sfumature vocali soffici, lievi malinconie sospese a mezz’aria.

 Se le caliamo nella realtà della musica pop degli anni ‘60 in Francia... hanno un sacco di personalità rispetto a cosa cantavano molte sue coetanee.

La recensione esalta la dolcezza e la malinconia della voce di Françoise Hardy e il valore delle sue semplici ma personali canzoni pop francesi degli anni '60. Viene raccontata la leggenda della mancata collaborazione con Nick Drake e vengono citati i brani più significativi della raccolta The Vogue Years. L'album è una testimonianza della sua influenza nella musica e nella moda dell'epoca. Ascolta ora la raccolta e scopri l'incanto degli anni '60 con Françoise Hardy!

 Quello che era caos è diventato ordine, i canoni del bello e del brutto sono rivisitati.

 Praticamente questo è quanto di più lontano ci possa essere da un jazz patinato. Questa è roba matta, ruvida, aspra e graffiante come un coyote che ulula alla luna.

Il live di Ornette Coleman al Golden Circle di Stoccolma (1965) è un punto di svolta nel free jazz, facile da approcciare rispetto ad altri album del genere. Il trio dimostra un'affiatamento raro e propone una musica ruvida e innovativa che ha influenzato molti artisti. Un disco fondamentale paragonabile a grandi capolavori come Kind of Blue e Giant Steps. Ascolta ora questo capolavoro del free jazz e scopri una nuova dimensione sonora.

 Un inno alla gioia di vivere.

 E' una musica che vi andrà direttamente alle viscere senza passare dalla testa.

L'album 'Elis & Tom' rappresenta un capolavoro della Bossa Nova, grazie alla collaborazione tra il padre del genere Antonio Carlos Jobim e la potente voce di Elis Regina. Con brani celebri come 'Aguas de março', il disco combina malinconia e forza emotiva. La voce intensa di Elis trasmette messaggi profondi anche senza conoscere il portoghese. Un disco che entra nelle viscere, segnato dall'eredità di una delle più grandi cantanti brasiliane. Immergiti nell'atmosfera unica di Elis & Tom, un capolavoro della Bossa Nova da non perdere.

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