No one can get mad at me because they paid money and didnt like the music.

 You have to be ready to translate the songs regardless of the situation.

L’intervista, condotta con tono colloquiale, esplora il percorso di Jonathan Bates tra registrazioni casalinghe, distribuzione gratuita della musica online, il metodo di composizione e i progetti per i concerti dal vivo. Bates rivela dettagli sulle sue ispirazioni, strumenti preferiti e sulle evoluzioni della formazione per i live. L’atmosfera è positiva e sincera, con uno sguardo ottimista verso il prossimo album e il ritorno in Europa. Scopri i segreti della creatività di Mellowdrone leggendo l’intervista esclusiva!

 Le canzoni trascorrono tutte uguali, precise, didascaliche. Suonate da uno che fa il suo lavoro ma che non si sta divertendo.

 Si ha l'impressione che il suo futuro lo abbia lasciato alle spalle da un pezzo.

La recensione racconta il concerto di Evan Dando a Monaco nel 2003, dove l'artista appare professionale ma privo della brillantezza di un tempo. La performance, tra parte acustica ed elettrica, viene descritta come didascalica e onesta ma segnala una certa stanchezza rispetto agli anni d’oro. Il pubblico percepisce un cambiamento profondo e nostalgico. L'apertura di Chris Brokaw risulta fuori luogo, accentuando l’attesa per l’esibizione di Dando. Scopri perché il concerto di Evan Dando a Monaco lascia un retrogusto agrodolce.

 Un bel disco anche se non sa decidersi fra il pop e l'intransigenza più pura, ovvero è un pop mascherato.

 Su tutto i suoi slogan da filastrocca, che letti nel booklet colpiscono per l’inglese zoppicante, ma ascoltati senza troppa attenzione fanno il loro lavoro egregiamente.

La recensione esplora la svolta electro pop di Hanin Elias nel suo secondo disco solista, descrivendo il passaggio dal digital hardcore degli ATR verso un pop più raffinato, ma ancora influenzato da temi politici e femministi. L'autore mette in luce le collaborazioni prestigiose e l'attitudine ribelle della musicista, tra slogan, distorsioni e melodie seducenti. Il disco risulta eclettico, sospeso fra sperimentazione e accessibilità. Scopri come Hanin Elias trasforma il sound tra electro pop e ribellione punk!

 Il basso ti scava sotto le scarpe al passo del battito del cuore rilassato.

 Rimane musica bellissima ma da sottofondo che si gode al massimo mentre si fa qualcos'altro.

La recensione racconta la serata live di LTJ Bukem e McConrad a Monaco come un evento a metà tra concerto e clubbing, con una performance dominata da sonorità lounge e un'atmosfera rarefatta. Mentre il pubblico è in attesa e la sala piena, la musica si rivela più adatta come sottofondo che per coinvolgimento diretto. L'autore riflette sulla natura della drum and bass di Bukem, capace di arredare l'ambiente più che travolgerlo. Scopri come LTJ Bukem trasforma una serata club in un viaggio sonoro.

 LaMonte Young è un'influenza... il suo 'dream house' mi ha davvero colpito.

 Normalmente una canzone nasce da un riff o da pezzi che porto in sala prove.

La recensione presenta un'intervista diretta a Chris Martin dei Kinski, in cui si esplorano le influenze sulla composizione, come LaMonte Young, strumenti e pedali preferiti e l'approccio alla musica dal vivo. Martin racconta aneddoti sull'evoluzione del sound del gruppo e sulla possibilità di future date in Europa, offrendo uno sguardo autentico sulle dinamiche della band. Leggi l'intervista completa a Chris Martin e scopri le sfumature della musica dei Kinski!

 Che dire... una noia mortale fra gli Oasis e i Kula Shaker.

 Non riesco più a credere che Marr abbia scritto 'quelle' canzoni.

La recensione racconta la delusione provata durante il concerto di Johnny Marr + The Healers a Monaco, elogiando invece il gruppo di supporto Mellowdrone e criticando aspramente la qualità della musica e della performance della band principale. Gli arrangiamenti vengono giudicati noiosi, le cover poco ispirate e l'autore rivaluta persino i vecchi compagni di Marr negli Smiths. Il tono è ironico e disincantato. Leggi la recensione completa e scopri perché il live di Marr ha deluso l’autore!

 Fra lo sperimentale ed il facile ascolto, sempre geniale.

 La cosa più fresca mai sentita da un sacco di tempo.

La recensione esalta il terzo EP di Mellowdrone, notando la sua confezione minimalista e la produzione casalinga. Le sei tracce spaziano tra elettronica e chitarre ispirate, citando influenze come Cornelius e Trent Reznor. Il sound viene definito geniale e fresco, consigliando l'ascolto soprattutto della traccia 'No More Options'. L'artista viene presentato come una delle novità più interessanti della scena indie. Scopri il sound innovativo di Mellowdrone: ascolta e lasciati sorprendere!

 "just looking for sunshine to be burning full time"

 "All my life I thought i needed all the things I didn't need at all"

La recensione celebra il ritorno solista di Evan Dando con Baby I'm Bored, un disco dalle atmosfere raffinate e malinconiche. Si evidenzia la dolcezza della voce e la semplicità melodica che, pur non innovando, conquistano l’ascoltatore con autenticità e introspezione. Viene sottolineata la maturità dei testi e la capacità di evocare emozioni vere, rendendo l’album un fedele compagno di viaggio per riflettere su sé stessi. Scopri Baby I'm Bored: lasciati sorprendere dalla semplicità che emoziona.

 I Suicide più che una band sono una affermazione, uno statement artistico.

 La genialità rivoluzionaria sta ancora oggi nel disfarsi di tutte le strutture classiche della canzone pop.

La recensione celebra il ritorno dei Suicide con American Supreme, sottolineando come il duo newyorkese continui a essere avanguardia pura. Il disco rimane fedele alla formula storica con sequencer ossessivi e voce devastata, attualizzando i suoni ma rompendo ancora le regole della canzone pop. L'opera è definita un cult, esaltando la loro influenza e pericolosità artistica. Scopri l'avanguardia dei Suicide e lasciati travolgere dal loro sound unico!

 Consiglio questo disco a chiunque ami il pop di qualità, trovare il disco sarà un po’ complicato, ma se ci riuscite avrete qualcosa di speciale e di diverso.

 Il Giappone è molto più di mera imitazione.

La recensione esalta 'Highvision' dei Supercar come esempio perfetto di pop giapponese, caratterizzato da atmosfere malinconiche e sofisticati innesti elettronici. L'autore paragona il gruppo ai Quruli e ai New Order per affinità stilistiche e loda la qualità delle tracce più rappresentative. Sottolinea la difficoltà di reperire il disco, invitando gli amanti del pop raffinato alla ricerca di qualcosa di davvero speciale. Scopri perché Highvision è un gioiello indie-pop unico: ascoltalo e lasciati sorprendere!