Pop mascherato da emo: i The Used si allisciano le frangie, mettono in copertina un cuore impiccato e piazzano qualche urletto qua e là.

 La produzione pompatissima accentua la ridondanza e melensità di questo terribile LP.

La recensione esprime una forte delusione per l'album In Love And Death dei The Used, ritenuto un passo falso rispetto al precedente lavoro emo. Il gruppo sembra aver abbandonato lo scream a favore di un pop melodico e artificiale, risultando simile a boyband mainstream. Solo poche tracce si salvano dalla critica generale. Scopri perché In Love And Death ha deluso i fan degli The Used!

 Questo disco è probabilmente uno dei migliori album Post-Hardcore mai prodotti.

 Un EP che svetta sul genere e che ancora oggi rimane uno dei punti più alti raggiunti dal genere.

Seven Ways to Scream Your Name è uno degli album Post-Hardcore più riusciti, con soli sette brani ma di grande intensità. La produzione è nitida e mai invasiva, i ritmi serrati tengono alta l'attenzione, contrastando la tendenza a suoni più molli nel genere. Questo EP del 2003 si distingue ancora oggi come una pietra miliare nella scena Post-Hardcore. Ascolta ora l'EP che ha segnato la scena Post-Hardcore!

 La bilancia pende nettamente a favore della melodia, e le esplosioni di rabbia si contano sulle dita di una mano.

 Le splendide melodie si fondono alla perfezione con la voce calda del cantante, accattivanti e fresche al punto giusto.

The Weak's End di Emery è un album emocore sincero che privilegia la melodia rispetto alle esplosioni screamo tipiche del genere. Il disco si avvicina a sonorità più raffinate e meno banali rispetto all'emocore odierno, offrendo un ascolto fresco e coinvolgente. Le parti aggressive sono dosate e valorizzano le melodie calde del cantante, regalando un lavoro equilibrato e onesto. Un ritorno alle origini dell'emocore, lontano dalle mode metal-punk superficiali. Ascolta The Weak's End e riscopri l'emocore autentico e melodico!

 "Noi invece sì. Se non ci piace la piega che ha preso la nostra vita... possiamo 'staccare' quando vogliamo."

 "Non tutti vogliono essere salvati. Non tutti DOVREBBERO essere salvati."

La recensione di Suicide di Bobby Gaylor riflette in modo crudo e provocatorio sul tema del suicidio e della libertà di scelta, attraverso immagini dirette e ironiche. L'autore invita a considerare la morte da un punto di vista personale e sociale senza alcun giudizio moralistico. Una riflessione che unisce malinconia, ironia e analisi della condizione umana, rendendo l'opera un'esperienza emotiva intensa ma mai banalizzata. Scopri la profondità di Suicide di Bobby Gaylor e riflettici sopra con mente aperta.

 "In 'Nightmare Anatomy', i brani giungono ad una struttura compositiva perfetta formalmente, ma estremamente lineare."

 "Un prodotto più curato e appetibile di 'Our Gangs Dark Oath', però è difficile non rimpiangere la varietà e la 'genuinità' del predecessore."

La recensione analizza 'Nightmare Anatomy' di Aiden evidenziando una struttura compositiva migliorata e perfetta rispetto al precedente 'Our Gangs Dark Oath'. Tuttavia, l'album scade in una linearità che ne limita l'originalità. Il lavoro è adatto ai fan dell'emo punk stile primi My Chemical Romance, con riff distorti, scream e ritornelli orecchiabili, ma manca di varietà e genuinità. Scopri 'Nightmare Anatomy' di Aiden e giudica la forza dell'emo punk!

 Questo "Dying Is Your Latest Fashion" invece è una cagata pazzesca.

 Il resto francamente è veramente troppo ruffiano, finto, plasticoso, noioso, strasentito, scassaballe anche per chi questo genere lo ama come me.

La recensione giudica negativamente l'album 'Dying Is Your Latest Fashion' di Escape The Fate, definendolo una produzione affrettata e deludente rispetto all'EP precedente. Solo pochi brani si salvano, mentre la maggior parte appare troppo commerciale e poco autentica anche per gli amanti del genere. Scopri se Escape The Fate mantiene le aspettative o delude con questo album.

 Un disco Punk/Rock privo della componente Pop/Commerciale, che entra in testa comunque facilmente senza risultare scontato, banale o "finto".

 Non ci sono ritornelli "catchy", niente patina commerciale. Al contrario i brani sono caratterizzati da continui cambi di atmosfera, da scream "sentiti" e non li solo perché vanno di moda.

La recensione evidenzia come 'Our Gang's Dark Oath' di Aiden sia un album di debutto autentico, lontano dalle influenze commerciali che hanno segnato lavori successivi. Il disco mostra un sound punk/rock sporco e coinvolgente, con scream autentici e continui cambi di atmosfera. Viene apprezzato per la sua originalità e capacità di evitare banalità, distinguendosi nel panorama musicale giovanile. Scopri il vero punk degli Aiden con 'Our Gang's Dark Oath'!

 Non ci sono canzoni particolarmente brutte, noiose, pesanti o quello che volete voi, quindi è raro premere il tasto skip durante l’ascolto.

 Il loro meglio gli Hoobastank lo hanno dato altrove.

Il terzo album degli Hoobastank, Every Man For Himself, combina ballate e brani veloci cercando di ripetere il successo dei lavori precedenti. Pur non presentando canzoni frustranti, manca però una hit che sappia conquistare come in passato. Alcuni brani si distinguono per intensità e stile, ma nel complesso il disco non raggiunge i picchi di qualità delle album precedenti. Scopri l'equilibrio musicale di Hoobastank in Every Man For Himself!

 "The Silence In Black And White era il massimo della ruffianeria."

 "Hawthorne Heights hanno un terribile difetto. Quello di non variare mai quello che fanno."

Il secondo album degli Hawthorne Heights mostra una lieve evoluzione verso il pop punk con meno scream e melodie meno evidenti. Rimangono però i tipici pregi e difetti della band, con melodie accattivanti ma un'eccessiva omogeneità e ripetitività che penalizzano l'ascolto complessivo, rendendo l'opera mediocre nell'insieme. Scopri se If Only You Were Lonely vale l'ascolto per te!

 Gli Escape The Fate non introducono nulla di nuovo al genere (ci mancherebbe!), però quello che fanno lo fanno bene eccome.

 Per coloro che apprezzano il genere, un capolavoro da non farsi sfuggire, nonché forse il miglior album metalcore dell’anno.

L'EP 'There's No Sympathy For The Dead' degli Escape The Fate si inserisce nel filone metalcore con grande tecnica e canzoni accattivanti. Il gruppo non introduce novità assolute, ma dimostra padronanza del genere, con riff e ritornelli che rimangono in testa. Interessante il tocco di sperimentazione con parti elettroniche e violini. Un disco consigliato a chi ama l'emo/metalcore, forse il migliore dell'anno nel suo ambito. Scopri subito l'EP metalcore che conquista al primo ascolto!

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