Ma quanto erano avanti nel 1996 quando dipingevano l’Italia come una terra di malaffare? Molto. Ma si è detto e scritto centinaia di volte. Tornano Elio e le Storie Tese, tornano con un operazione che è senza dubbio commerciale ma un operazione commerciale ben riuscita: “Gattini”. Una raccolta di 20 anni di storia, nel 1989 cadeva il muro di Berlino e loro uscivano col primo disco, rivista e corretta sotto la lente della versione orchestrale. E anche questa è una cosa fatta decine di volte, dai Deep Purple in giù. Ma a Stefano Belisari e soci si può perdonare tutto, anche un operazione commerciale. Anche perché come dicono loro stessi: “Oggi essere trasgressivi è un marchio: è trasgressivissimo aver l'orchestra intonata che va a tempo, non andare con i trans, sposarsi e stare con la stessa donna per vent'anni”. Una dichiarazione sferzante, come sferzanti sono sempre stati i loro ironici attacchi alla società.

La conferma del loro modo abrasivo di vedere le cose sta tutta nell’unico inedito, “Storia di un bellimbusto”, dove la normalità è dipinta in una striscia di coca, in una Porche sotto il sedere, nella paura dei rapporto seri. L’esilarante dialogo finale del bellimbusto che ha tamponato alle 4 del mattino in corso Como un furgone di un lavoratore, dove l’unico testimone dell’incidente è un passante che non ha visto nulla e che: “io sono qui solo perché mi piace il cazzo”, dipinge in pieno lo sfacelo del riflusso post crisi.

Per il resto sono versioni orchestrate alle volte bene alle volte meno di classici, anche della prima ora come “John Holmes”. Il tutto con la solita carrellata di amici che ci mette la voce: Enrico Ruggeri, Max Pezzali, Lucio Dalla e Sir Oliver Skardy stavolta.

Come sempre l’artwork del cd è curatissimo, quattro teneri gattini alle prese con un trombone in una grafica tutta giocata su quella Deutsche Grammophone. All’interno del libretto non posso non segnalare un affettuoso tributo al mio concittadino scomparso  Paolo ‘Feiez’ Panigada che compare in una bella foto di gioventù.

Uscito il 30 ottobre in doppia versione, normale e con dvd contenente il video del brano inedito ed il making off della preparazione del disco, il disco è stato presentato con un concerto al teatro degli Arcimboldi con la filarmonica Toscanini e trasmesso in diretta da Sky. Un prequel alla tournèe che partirà il 17 gennaio, ma senza orchestra, in giro per i teatro d’Italia. Ancora una volta per l’operazione si è tirato in ballo il padre spirituale di Elio, Frank Zappa, in fondo anche lui ad un certo punto della sua carriera si era buttato nelle braccia della musica classica, una strada quasi senza ritorno. Non credo che sarà altrettanto per gli Elii.


  • Starblazer
    5 nov 09
    Recensione: Opera:
    se non sbaglio c'è stata gente che ha dipinto l'Italia come terra di malaffare moolto prima del 1996...
  • Starblazer
    5 nov 09
    Recensione: Opera:
    “Oggi essere trasgressivi è un marchio: è trasgressivissimo aver l'orchestra intonata che va a tempo, non andare con i trans, sposarsi e stare con la stessa donna per vent'anni”. ... poi questa più che una dichiarazione sferzante mi sembra un'ammasso di fuffa alla "si stava meglio quanto di stava peggio".
  • The Punisher
    5 nov 09
    Recensione: Opera:
    Ascoltato ma... niente di nuovo sotto il sole. Forse gli ELII sono in una fase di stallo.
  • Emi
    5 nov 09
    Recensione: Opera:
    Ma non ci avevano già pensato i Deep Purple, gli Yes e qualche altra milionata di gruppi (vedi Metallica), Ligabue compreso? Bah, questi ELII...
  • MAH!
    6 nov 09
    Recensione: Opera:
    Ve lo dico in aramaico moderno: "Gli Elii dai e dai ci hanno scafazzato la minchia".
  • clauderouges
    6 nov 09
    Recensione: Opera:
    Mi piacciono molto gli Elii ma per questa raccolta potevano osare di più. Gli arrangiamenti sono presoché identici agli originali. Secondo me con un'orchestra si poteva sperimentare un po' di più. Il brano migliore è la versione di Shpalman solo piano e voce, cantata e commentata da Max Pezzali. La recensione secondo me non è brutta però l'italiano è un po' un'opinione (con l'apostrofo).
  • voodoomiles
    6 nov 09
    Recensione: Opera:
    Con orchestra fa più ridere Giovanni Allevi.
  • S4doll
    7 nov 09
    Recensione: Opera:
    ce le avrai tu le porche sotto il sedere, Elio di sicuro preferisce la Porsche
  • aries
    7 nov 09
    Recensione: Opera:
    Quoto il commento 7. Quanto al disco, devo ancora ascoltarlo; qualche perplessità su certe esclusioni e su certe inclusioni (mi rammarico per l'assenza de "La vendetta del fantasma Formaggino", secondo me molto adatta a un'operazione di questo genere, e per la presenza de "La terra dei cachi"), ma resto fiducioso.
  • Claypool
    7 nov 09
    Recensione: Opera:
    Disco con qualche spunto interessante, ma tutto meno che fondamentale. Possiamo continuare ad accontentarci delle canzoni originali.
  • NewRomantic
    8 nov 09
    Recensione: Opera:
    Ma andatevi a sentire gli Skiantos, piuttosto...

Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!

Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi Accedi o Registrati

 
Vedi anche
Mogwai

Earth Division EP

The Stranglers

Golden Brown

Precedente
Ferzan Ozpetek

Hamam - Il bagno turco

Successiva
Fiumi

Small EP