Fucina di bizzarri, grotteschi e assurdi sperimentalismi, contaminazioni  ed influenze; coacervo di elettronica, Kosmiche Musik,  Freak spaziali, poesia underground ed aberranti scorribande psichedeliche. 

Culla di contorte ed evanescenti sonorità, fertile suolo per innovazioni, rivoluzioni e tumulti musicali.

La Germania di quarant'anni fa. Prodiga di talenti, creatività, anomalie sonore e misture elettro-acustiche.

In codesto teutonico terreno, molle e limaccioso, germoglia prodigiosamente il seme della fusione, l'amalgama e l'intreccio sonoro; eccentriche, genuine e vivaci composizioni pregne di orientali aromi, tribali e selvatiche vibrazioni ed esotici sapori esercitano un fascino incontenibile sulla duttile mentalità del germanico volgo.

Ed  è la fusion per antonomasia, quella tra jazz e rock, ad attingere ed amalgamare meravigliosamente sonorità provenienti da inesplorate ed enigmatiche terre sovente inaccessibili alla cultura occidentale. 

Fondere e miscelare, un'arte egregiamente coltivata dagli Embryo.

Ricettacolo di esoterici e policromi costumi, arcane tradizioni e speziato folclore  Embryo's "Rache" (1971), secondo  lavoro dei poliedrici, versatili e geniali Embryo , seduce, inebria e desta stupore; il suono  genuino, fresco e vivace è avulso da stucchevoli manierismi o melliflue pretenziosità.

Desertici, polverosi e stepposi paesaggi sono splendidamente pennellati da un impasto sonoro gravido di deliziosi arabeschi fiatistici; sax e bucolici flauti tratteggiano avvolgenti, sensuali e caldi ricami sonori squisitamente sposati con maestosi tappeti organistici (organo hammond e mellotron in grande evidenza) e sublimi atmosfere evocate dal piano elettrico Fender Rhodes ("Revenge").

Poderosi, aspri e lancinanti bordoni di violino sferzano, infuocati venti carichi di sabbia su rinsecchiti arbusti, il liquido e bollente tessuto strumentale dell'opera intrecciandosi con ancestrali bongoes e belluine percussioni foriere di mediterranei, etnici ed esotici umori ("Tausendfüßler", "Time", "Change")

Un affresco sonoro di straordinaria potenza e superba bellezza.

Da sottolineare infine la caustica vena "politica" dell'ensemble ravvisabile in "Espagna si, Franco no" ("Spain yes, Franco finished"), lungo brano caratterizzato da un copioso impiego di tastiere (mellotron, Fender Rhodes), opulenti fraseggi fiatistici (sax, flauto e violino) e granitici riffs di basso accoppiati con stravaganti interventi vocali di matrice indiscutibilmente  sovversiva. ("Revolution is the only way"... ).

Embryo's Rache, degno successore di "Opal" (opera prima, 1970) e gemma primigenia non solo del Kraut Rock, ma del rock tutto.

Accadeva in Germania, quarant'anni fa.

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