Qualche giorno fa ho scritto del disco di Hugo Race e Michelangelo Russo e in cui i due musicisti si sono dedicati alla riproposizione di nove classici di John Lee Hooker. Una specie di registrazione-lampo che ha dato vita a un disco 'John Lee Hooker's World Today' che è una rilettura di nove brani di quello che è stato uno dei principali musicisti della storia del blues.

Questo volta invece parliamo di una band che della sua devozione a questi generi musicali e a musicisti come John Lee Hooker oppure Muddy Waters ha fatto uno dei punti di partenza sui quali hanno poi sviluppato il loro sound peculiare tipicamente rock and roll e con derive acide stile MC5 e ispirazioni kraut-rock.

Comparati a una rilettura di John Lee Hooker ad opera di Captain Beefheart e una formazione come i Grinderman, gli Endless Boogie di NYC hanno pubblicato il loro ultimo disco lo scorso 19 maggio 2017 via No Quarter Records. Il disco si intitola 'Vibe Killer' e come il precedente 'Nothing For The Water' si ispirava idealmente alla figura di un cacciatore di teste come Thomas F. Byrnes, il capo di dipartimento della polizia di New York dal 1880 al 1885, questa volta i nostri ragazzi sollevano il coperchio di un'altra pagina oscura della storia degli Stati Uniti d'America.

Parliamo questa volta di Aaron Burr, politico statunitense nato a Newark nel febbraio del 1756 e vicepresidente degli Stati Uniti d'America sotto la presidenza di Thomas Jefferson. La sua astoria è particolarmente controversa. Membro del partito federalista e poi entrato nel partito democratico-repubblicano, divenne famoso per avere ucciso in duello il suo rivale politico Alexander Hamilton e per essere stato in seguito accusato di alto tradimento a causa di una presunta secessione di alcuni dei territori dell'ovest. Fu rilasciato nel 1807 per assenza di prove, ma la storia resta ancora oggi piena di più ombre che luci. È una figura sicuramente controversa e che nel 1805 a capo della 'Burr Conspiracy' si proponeva di occupare i territori occupati dalla corona spagnola con un complotto che si ritenne avrebbe nel caso alterato l'integrità degli Stati Uniti.

A quanto pare questa band ha un certo fascino nei confronti di personaggi che sono passsati alla storia come degli 'infami' e la cui reputazione fu negativa sia durante il corso della loro esistenza che dopo. Un fascino verso figure così negative che accosta gli Endless Boogie all'immaginario di Nick Cave e che la band traduce questa volta in un disco di sette canzoni rock and roll e cariche di furore rock and roll nello stile di Lou Reed (compreso l'uso dello spoken-word), acidità MC5 e Blue Cheer e riverberazioni heavy-psych (Black Mountain, The Black Angels...) e di ispirazione kraut-rock.

Il risultato è un disco particolarmente potente e efficace nelle sue suggestioni acid blues allucinate. Vivamente suggerito se siete in crisi di astinenza da rock and roll.

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