"Figlio mio!" gridò Ursula in mezzo alla gazzarra, e diede una manata al soldato che cercò di trattenerla. Il cavallo dell'ufficiale si impennò. Allora il colonnello Aureliano Buendìa si fermò, fremente schivò le braccia [...]"

-paff-
libro chiuso.
noia.
-click-
hi fi acceso.

Ladies and gentleman...the Wandering stranger of the wild mountain.

...va a finire che improvvisamente vi ritrovate nudi per strada, avvolti dall'oscurità della notte, con una bottiglia di Jack Daniel's stretta nella mano. Sarete un lupo mannaro che comincia a vivere ululando contro un enorme uovo giallo incastrato nel cielo. E' tutto qui dentro. Scritto nota su nota. E poi in fondo a voi da piccoli vi è sempre piaciuto far finta di essere un lupo mannaro. Un enorme mostro peloso che si lamenta.

Ebbene questo è il disco che vi spingerà definitivamente verso una sanissima schizofrenia blues, certificata da una commissione di elfi blu e che si consoliderà negli anni a venire. Improvvisamente vi sembra di sentire Robert Plant (o forse è David Byrne? Non lo saprete mai...perchè siete già diventati dei mutanti piuttosto insofferenti...) che canta la canzone più blues che abbiate mai ascoltato. "Guardate" più attentamente dentro quei falsetti prolungati e sofferenti e...scoprite improvvisamente che anche Jeff Buckley con tutto il suo carico di emotività si è trasformato in un lupo ululante e per qualche minuto e ha provato a fare del country. Chiudete gli occhi, la musica continua a scorrere ed è impossibile tralasciare la macchia sciamanica più ingombrante. Un enorme colpo di coda psichedelico, una cantilena infinita e vi sembra di essere tornati per qualche istante dentro una infinita "When The Music's Over" con brillanti e interminabili variazioni sul tema a distogliere per qualche secondo la mente dalle continue esplosioni alla fragola e da una bassa fedeltà che inizia seriamente a corrodervi da dentro. Cominciate a ripetere a voi stessi "Entrance...Entrance...En Trance...en trance...in trance!".
Avete capito tutto.
Cominciate a dondolarvi e sapete già che Non vi servirà nient'altro per un bel po' di tempo.

Devendra Banhart si porta in giro per il mondo questo strano personaggio, facendogli aprire i suoi spettacoli e la gente incosciente come me rimane a fissarlo immobile non sapendo che quello è l'inizio di un contagio che non ha ancora un antidoto.

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