Poco meno di 10 anni fa passava a miglior vita il poeta e cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Chi di noi non l'ha ascoltato? Chi di noi non l'ha amato? Chi di noi non l'ha pianto?

Io ho il suo viso che mi fissa (si, proprio quello di questa copertina) appeso vicino al pc, per darmi forse ispirazione quando scrivo le mie poesie, o per controllarmi e eventualmente darmi qualche suggerimento, qualche consiglio, ma finora non l'ha mai fatto :-)

Scherzi a parte, Faber sin da giovane ha capito molto saggiamente cosa fosse la vita, quale schifo fosse la vita, e l'ha descritta a modo suo nelle sue canzoni, senza sforzarsi di trovare le parole giuste, perchè gli venivano naturalmente… questo aveva in più Fabrizio, l'essere dentro e allo stesso tempo sopra il mondo, guardare con occhi liberi, senza condizionamenti o pregiudizi vari.

"Tutti morimmo a stento" è il primo concept album prodotto in Italia, ma non starò qui a descriverlo perchè io non sono nessuno, noi non siamo nessuno al cospetto di Faber, non dobbiamo e non possiamo analizzare nulla della sua Opera, ma solo ascoltare e, se ci riesce, capire.

"Uomini, poichè all'ultimo minuto non vi assalga il rimorso ormai tardivo

per non aver pietà giammai avuto e non diventi rantolo il respiro

sappiate che la morte vi sorveglia, gioir nei prati o fra i muri di calce

come crescere il gran guarda il villano finchè non sia maturo per la falce"

Pensateci, prima che sia troppo tardi…

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