Il rock progressivo spesso viene definito come quel sotto genere musicale popolare, caratterizzato da una struttura ritmica insolita che non segue le abituali regole ritmiche del Pop, del Folk, del Rock and Roll o del Blues, cioè strofa ritornello strofa. Ma piuttosto cambi di tempo repentini eseguiti in tempi dispari, il tutto supportato da un' ingente quantità di strumentazione più svariata: tastiere (Hammond), percussioni di qualsisi tipo, flauti traversi, violini, trombe, metallofoni, e chi più ne ha più ne metta. Anche se il rock progressivo cercava di portare una ventata di freschezza alla musica popolare di fine anni sessanta, amalgamando nella stessa influenze di musica Jazz, Sinfonica, Classica, d'Opera Medievale. La critica dell'epoca il più delle volte si scagliò contro le magniloquenti suite dei paladini del prog, evidenziando la troppa esuberanza tecnica talvolta fine a se stessa.

E come dargli torto? In effetti, io Vituperio, pur essendo un amante del rock progressivo non posso non ammettere che album come "Tales From Topographic Oceans", sono capaci di stracciarmi le palle (Yessini non prendetevela... lo sapete che vi adoro comunque). Forse mi sbaglierò... ma la critica musicale non prese in considerazione il fatto che sotto l'aspetto testuale, le canzoni del rock progressivo stavano riscontrando passi da gigante (gentile), preferendo temi filosofici piuttosto che sociali, la fantasia invece che il mondoreale delle cose, le opere letterarie etc. Quindi una band rock progressiva che si rispetti deve far fronte in assoluto anche a queste caratteristiche musicali. In sintesi per farla breve, (in quanto mi sono dilungato troppo) se dovessi scegliere un album, dove sono racchiuse tutte le migliori peculiarità della musica progressiva e nessun lato negativo, senza pensarci due volte scelgo Octopus dei Gentle Giant. Pietra miliare.

VOTO: 5/5, del tutto soggettivo.

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