"Issues" esce nel 1999, un anno dopo "Follow the leader". Musicalmente i due album citati sono abbastanza uguali.
Per trovare una differenza credo bisogna cercare "nell'animo del disco": se "Follow the leader" era un album solare, "Issues" è l'esatto opposto, ovvero cupo, oscuro. A conferma di ciò leggete i testi delle canzoni, dove il cantante Jonathan Davis ci "racconta" la sua depressione, le sue paure, la sua vita da rockstar.

Rispetto alle canzoni "matte" del capolavoro "Korn" (1994), le tracce sono marcate da toni più cromatici e bassi.
Stupenda come sempre la voce di Jonathan Davis, il quale è, a mio avviso, tra i migliori cantanti del panorama metal, ma onore anche agli altri membri, Munky, David, Fieldy e Head (a quest'ultimo: smetti di sparare cavolate, tipo che i Korn non fanno la musica che cantano).
Azzeccata, come al solito, la presenza della cornamusa, come anche i fili di elettronica (samplers, per intenderci), anche se appaiono di meno rispetto a "Follow the leader".
Alcuni brani (AM I GOING CRAZY su tutte) sono altamente claustrofobici, altre tracce sono altamente emotive da far venire i brividi (DIRTY e NO WAY). Ottimi, anche, i singoli FALLING AWAY FROM ME, MAKE ME BAD e SOMEBODY SOMEONE. Da notare che in molti brani Jonathan Davis suona la batteria al posto di David Silveria, per esempio nelle già citate DIRTY e AM I GOING CRAZY.

Per concludere, "Issues" si aggiunge agli altri tre capolavori realizzati dalla band californiana e per chi si dichiara un vero fan dei Korn (come il sottoscritto) è un album imperdibile.

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