9.Da solo
Facciamo un attimo il punto della situazione: nel 2006 Capossela tira fuori dal turbante Ovunque proteggi. Un pensiero che attanagliò tutti all'uscita fu:"E mo come farà a dare un seguito a un album del genere?". La risposta fu svelata nel 2008, quando uscì questo Da solo. Il disco è forse il più acustico e intimo del buon Capossela, alternando andazzi allegri (Il gigante e il mago, Una giornata perfetta) a pezzi più sussurrati e lenti (Parla piano, Il paradiso dei calzini). Il problema maggiore di Da solo consiste in qualche pezzo decisamente sotto la sua media (In clandestinità, quasi una reprise di Nutless, Vetri appannati d'America, dove a un certo punto cita melodicamente Bardamù, Sante Nicola). Ma nonostante ciò il disco scorre più che bene, anzi Vinicio azzecca pure una manciata di capolavori come Orfani ora, La faccia della terra e Lettere di soldati che è probabilmente tra i 3 capolavori assoluti dell'artista. Da solo rimarrà un disco quasi anomalo nella produzione di Capossela e stiamo parlando di un artista la cui intera discografia può essere considerata come una grande e massiccia anomalia della canzone d'autore.
Voto pignolo: 7/8
La gemma: Lettere di soldati
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