Blur - Tender si apre con uno splendido inganno di quasi 8 minuti (e uscì pure come primo singolo) il disco del 99 che rappresenta l'ennesima svolta: uno splendido inganno perché questo straordinario country gospel, a livello sonico e musicale, poco o nulla c'entra con i contenuti di "13", in cui i Blur estremizzano tutto ciò che avevano fatto prima, diventando sostanzialmente supersonici e giungendo ad un punto di non ritorno nel loro percorso di evoluzione continua. I pezzi si dilatano molto più spesso rispetto al passato, le atmosfere malinconiche di The Great Escape e Blur si fanno sostanzialmente cupe, disperate (mantenendo però sempre il loro classico ghigno sarcastico) e riflettono un momento oscuro, sopratutto per quanto riguarda i due galli del pollaio, Albarn e Coxon. Ah, Coxon è sempre la colonna portante di un suono impressionante (quello che riesce a tirar fuori dalle chitarre è spesso scioccante). È il disco finora più lungo che hanno tirato fuori (sfiora i 70 minuti) e lo chiamano 13, perché 13 sono i pezzi, perché 13 e' il numero del capannone in cui lo registrarono, ma soprattutto perché 13, così come scritto sulla copertina, è in realtà una 'B' di Blur. Ah il video di Tender a mio avviso è quello che meglio rappresenta la band dal punto di vista visivo. Indimenticabili le varie sghignazzate mentre suonano dal vivo #blur30
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