"Invincible": ovvero l'ultimo album di Michael Jackson e l'ultimo tentativo di rappresentare ancora il fior fiore delle celebrità all'interno di un panorama musicale in piena evoluzione, dove metamorfosi, rinnovamento, novità, cambiamento sono i vocaboli chiave.

E' il 2001 e Jackson, abbandonata la fase "io contro tutto e tutti" intrapresa dal 1995 con HIStory, in particolar modo contro i media, colpevoli del suo presunto declino d'immagine, sforna "Invincible", atteso lavoro anticipato dal singolo "You Rock My World". A differenza dei precedenti album di Jackson "Invincible"intende proseguire un'analisi intima e profonda di sè in maniera meno roboante e con un tono molto meno irato, caratteristiche invece salienti della fase post-scandalo 1993.

L'album può essere concepito come un estremo, disperato tentativo di rinnovamento musicale e artistico in un nuovo music biz, profondamente mutato rispetto ai tempi di "Thriller", "Dangerous" e "Bad", una spesso paradossale situazione in cui mostri sacri sono surclassati da ragazzini e soprattutto ragazzine non ancora maggiorenni che, grazie a canzonette estremamente semplici, riescono ad attirare a sè un vasto pubblico, soprattutto ragazzini, ai quali ora l'industria musicale sembra rivolgersi (Britney Spears, Christina Aguilera...).

Il tentativo di rinnovamento musicale tuttavia riesce in parte: sebbene quasi archiviato lo stile New Jack Swing, genere che era alla base delle tracce di "Dangerous" e anche di "HIStory", Jackson sembra incapace, almeno nelle canzoni più danzerecce e ritmate, di staccarsi dalla sua tradizione melodica. E' vero, si prova ad andare oltre il solito r'n'b che tutti conoscono, si tenta un sound urban, in pieno sviluppo in quegli anni, ma tracce come "Unbreakable"(con rap di Notorious B.I.G.), "Threatened", "Privacy" (ancora contro i media), "Heartbreaker" e "2000 Watts", benchè piuttosto orecchiabili e ballabili, non riescono ad osare di più, ad andare ben oltre. All'opposto, quel senso di rinnovamento si percepisce nelle ballate, in canzoni più leggere e tranquille, nelle quali si sente un nuovo stile di pop-r'n'b-urban-soul rispetto alle precedenti releases: "Break of Dawn" e "Heaven Can" sono esempi raffinati di r'n'b melodico, così come anche "Butterflies" e "Whatever Happens", nella quale King Of Pop è accompagnato validamente dalla chitarra del celeberrimo Santana. Delle ballate in senso stretto occorre menzionare "Speechless" che per intensità scavalca melodie simili come "Cry" e "You Are My Life", forse troppo dolciastre.

Un discorso a parte merita "You Rock My World", il primo singolo (anche se in realtà Jackson era intenzionato a scegliere "Unbreakable" come prima release). La traccia, nonostante non possa essere annoverata tra i grandi capolavori di Michael, è di per sè gustosa, ballabile, coinvolgente, forse la traccia dell'album in cui egli performa con più sicurezza e certezza. Il video della canzone, conosciuto come l'ultimo cortometraggio in cui Jackson è presente, è di pura fattura Jacksoniana: lungo più di 10 minuti, intende essere concepito come mini-film, anche se tuttavia la trama risulta più debole rispetto ai concept di "Black Or White", "Bad", "Thriller" e "Smooth Criminal". Ciònostante la presenza di celebrità come Marlon Brando, un classico dei video di Jackson, scongiura la caduta di stile del cortometraggio, ambientato in un club malfamato nel quale Michael Jackson dimostra ancora una volta il suo talento di ballerino e il suo vigore, lanciando bottiglie di vetro contro le pareti, sconfiggendo malviventi...

L'album in sè risulta piacevole e coinvolgente ma occorre notare un importante neo: la durata estrema delle tracce che spesso iniziano dopo lunghe ed estenuanti introduzioni.

Benchè il lavoro in sè commercialmente rappresenti un successo più mite in confronto ai precedenti lavori, (soprattutto a causa di un contrasto con la casa discografica che ha impedito la massiccia promozione del disco), avendo totalizzato più di 10 milioni di copie, esso ha mostrato al mondo l'ultimo Michael Jackson, antecedente a nuovi scandali che lo avrebbero travolto definitivamente, un Jackson ancora in grado di mostrare al pubblico ancora quell'antico vigore che sembrava perduto per sempre, anche se ciò sarebbe stato una effimera illusione.

Carico i commenti...  con calma