E' impressionante la capacità della musica degli Oasis di "oggettivare". Mi spiego: ciò che fa di questo disco, a mio avviso, il capolavoro della band, è la possibilità insita in ogni brano, di focalizzare un tassello emotivo e costruire insieme a tutti gli altri uno "sfondo" che fa dell'album un vero e proprio viaggio nell'espressione. E' qualcosa, se vogliamo, che si avvicina al concept album.

L'intro di "Turn Up the Sun" chiarisce subito l'oggetto di questo viaggio: si avventa verso remote lontananze, fatte di una inestinguibile nostalgia. E' la nostalgia per qualcosa, un mondo, che prima o poi dovrà tornare. "Mucky Fingers" è la patetica e divertente immagine del manager rampante, del mezzobusto della TV, del banchiere ladro e chi più ne ha più ne metta. Ma c'è "Lyla", la ragazza che aspetta il treno nella stazioncina di campagna, annunciato dalla trionfante campanella. (ascoltate la modulazione vocale verso la fine e capirete cosa significa oggettivare). E si arriva al primo vertice dell'album, quella "Love Like a Bomb" che parla di immensi campi di grano al tramonto, vecchie case di contadini, campagne non ancora devastate dal cemento. Dopo l'inno alla pigrizia, contrapposto alla frenesia lavorativa della nostra epoca, cantato in "The Importance of Being Idle", e la stessa frenesia di "The Meaning of Soul", si ritorna in campagna con "Guess God Thinks I'm Abel". E' un inno dolce e accorato a un mondo meno tecnologico, più umano, sul finire inquietanti rumori di cantieri, l'inesorabile avanzare del "progresso"... Ma questo progresso non porta a niente di buono e "Part of the Queue" é la nostra vita di stressati, al lavoro o imbottigliati nel traffico, è quello che ti suona al semaforo, è la coda negli uffici e in banca. Tutto precipita in una vorticosa coda di suoni, in attesa di una liberazione. Liberazione che arriva con una delle canzoni più belle degli Oasis, la "Keep the Dream Alive" in cui rinasce tutto quello che credevamo perduto. L'essenzialità del ritornello parla delle estati di una volta, di mare e di campi e di vecchi lenti treni... "A Bell Will Ring", la liberazione è compiuta, la campana può suonare. Lascia che l'amore sia... "Let There be Love" ci invita a ritornare a un mondo più semplice e essenziale, dove la gente viva senza falsi miti e troppi grilli in testa.

E così sia.

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