Pubblicare questa recensione mi costerà molto... diciamo circa una ventina di commenti negativi; ma stavolta gli Oasis hanno colto nel segno partorendo un album in cui è racchiusa una sola cosa: il ROCK! Dopo aver licenziato il tranquillo Alan White chiamano Zak Starkey (molto più bravo del pur sempre mitico Ringo) per dare vita al loro migliore album.

Si parte in tromba con "Turn Up The Sun" una rock song scritta dal bassista Andy Bell interpretata da un Liam piuttosto dark; dopo gli arpeggi finali si continua senza sosta con la veloce e divertente "Mucky Fingers" firmata Noel Gallagher, ed è la cosa più vicina agli anni 70 mai scritta dai mancuniani; azzeccato l'inserimento dell'armonica a bocca.
La prima cosa che si nota di "Lyla" (a parte la somiglianza con "Street Fighting Man") è la potenza della chitarra acustica che praticamente offusca quella elettrica; ma è una peculiarità di quasi tutte le tracce. "Lyla" è un' ottima canzone rock in cui il buon Zak ci delizia delle sue capacità di batterista, soprattutto nella parte finale, e non ci fa rimpiangere il vecchio Alan.
Si arriva alla prima song firmata Liam Gallagher-Gem: "Love Like A Bomb" è un gradevole pop rock di tre accordi come lo fu "Songbird" tre anni fa; la voce tenta un approccio dolce nascondendosi dietro le chitarre acustiche e dietro la batteria, e ci riesce. "The Importance Of Being Idle" è un rock da far west assolutamente inusuale per la band, ma il risultato è eccezionale; non è difficile notare quanto sia semplice l'assolo e neanche è difficile accorgersi della quasi totale mancanza di essi in questo cd; le performance vocali di Noel sono impeccabili.
Si passa alle track 6 e 7, le uniche due composte dallo strafottente Liam; la prima "The Meaning Of Soul" è un rock veloce e rozzo di un minuto e mezzo. Al contrario "Guess God Thinks I' m Abel" è tappezzata di chitarre acustiche e condita da leggere percussioni e da deliziosi controcanti in falsetto nel finale; c'è un'esplosione di suoni solo negli ultimi dieci secondi. "Part Of The Queue" è un'altra traccia cantata da Noel sulla scia del sound anni 70 in cui è la chitarra acustica a trascinare gli altri strumenti.
Si arriva poi a una delle più belle canzoni dei Mancuniani: "Keep The Dream Alive"; fantastica sin dall' intro con la chitarra acustica che sembra voler sfidare quella elettrica e la batteria che entra in sincronia col basso dopo il primo verso; il ritornello è memorabile: la voce di Liam è dolce e acuta (...strano). "A Bell In The Ring" è puro rock! Il riff iniziale riporta ai primi Oasis e la voce arrogante di Liam è perfetta per l'armonia del brano. Si arriva alla perla dell' album: "Let There Be Love" che per i fan accaniti non suonerà nuova: in effetti (a parte la somiglianza con "Let It Be") è la rilettura di un demo di qualche anno fa, che allora si intitolava "It' s A Crime". Dopo aver riscritto la lirica Noel la fa cantare a Liam e il risultato è assolutamente fantastico! Le voci dei brothers che si alternano rendono tutto più magico...

"Don' T Believe The Truth" è un album che ci riporta indietro nel tempo, ricorda sonorità degli Who, dei Beatles e metterà a tacere tutte quelle band che stanno riesumando gli anni 70 (leggi Jet & Co.)

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