L'altro giorno mi sono ricordato di quanto è stata grande l'invenzione della televisione. Ma subito dopo ho pensato a quello che è diventata, vale a dire il nulla. In "Quinto Potere" Sydney Lumet aveva fatto una fotografia perfetta del futuro, e ogni tanto quando in casa passo davanti a quella scatola nera mi dico: "Però, sarebbe bello ricavarne un acquario!… Anche senza pesci farebbe la sua porca figura, davvero!". Almeno in circolazione ci sono altre soluzioni "artistiche". Per esempio in campo musicale, anche se raramente, perfino nella nostra vecchia Italia c'è qualche piccola scossa che fa alzare la testa. Certo, sperare poi in qualche bel programma televisivo neanche a parlarne; oppure sperare di vedere un bel film di Fellini non dico in prima serata ma magari in seconda (e non in quinta), non ci contate proprio. Ci toccano solo la millesima edizione del "Maurizio Costanzo Show" o di quella fumeria di rifiuti che è "Porta a Porta". Ancora spero che entri un pazzo in studio e si metta a lanciare sassate. Anche se non è in diretta, la puntata ce la farebbero vedere ugualmente, questo è poco ma sicuro. Poi c'è quella grande invenzione che è la Pubblicità: siamo sommersi da caterve e caterve di pubblicità vuote e senza senso, tipo quella della scimmia che con i suoi amici passa ogni santo giorno a farsi di cocktail a base di pasticche nere e latte, e quando altri gruppi di tossici glieli fregano stanno in crisi d'astinenza e devono riprendersele assolutamente. Bah! La mia speranza è sempre che cambi qualcosa, che si muova qualcuno, che magari una sera al tiggì dicano che hanno trovato "Mr. Lui" con la gola tagliata buttato in una discarica di periferia. Stiamo a vedere….. .

Intanto torno alle "scosse" musicali nostrane (ovviamente underground): è sempre bello sorprendersi ad ascoltare gradevolmente qualcosa che viene proprio da qui, che parla di situazioni che conosciamo bene, della nostra storia, delle nostre vicende giornaliere, del nostro intramontabile: "Vabbè, ma fanno tutti così!… ".

Gli "Offlaga Disco Pax" sono emiliani, e con questo lavoro del 2005 mi hanno colpito parecchio: formule abbastanza semplici applicate ad una buona dose di inventiva e coraggio. La loro è una specie di musica elettronica con voce recitante in primo piano: pensate ad un mix di Suicide e Massimo Volume, ovviamente con la lezione dei Cccp in bella mostra, non si scappa. Il nome del disco non deve far pensare ad un gruppo politico, o meglio, la politica c'è, ma non è espressa attraverso formule ridicolmente retoriche come fanno ancora oggi molti gruppi. Se la lucida rassegnazione dei Massimo Volume era filosofica, quella degli Offlaga è invece politica e sociale. La situazione attuale dell'Italia non è proprio rosea, questo si sa, e tuttavia i loro testi non si abbandonano ad atteggiamenti nichilistici, ma al contrario dicono la loro energicamente, con spunti autobiografici e sarcastici.

Insomma, qui non si chiama in causa "Il Pueblo Unido (jamas serà vencido)", piuttosto vengono citate esperienze giornaliere e vecchie foto di vita: è d'obbligo per gli Offlaga ricordare per esempio, senza rimpianti o nostalgia, che negli anni 70, nella loro Cavriago "Il Partito Comunista prendeva il 74% dei voti… ". Ecco, allora da questo disco escono fuori forti spaccati dell'Italia, più o meno importanti, vecchi o attuali, crudi o divertenti, autobiografici e non. Sono polaroid di un' Italia che non esiste più, o di un'Italia che sta vivendo, e che purtroppo è vuota. In questi risvolti, a suo modo, sta tutta la "sociologia" e la poesia del disco. Tra ricordi scolastici (la splendida "Kappler"), ricordi del primo amore ("Khmer rossa"), ricordi in generale ("Robenspierre").

Il disco non mi interessa per i temi strettamente politici trattati (anzi, a dirla tutta è da tempo che l'eccelsa arte del governare la città mi ha nauseato), ma piuttosto per l'originalità. E vi sto semplicemete consigliando di buttargli un'orecchio. Comunque la pensiate politicamente o qualunque genere musicale vi aggradi, dategli un ascolto. Stiamo parlando di Italia, in fin dei conti. E della nostra bella canzone italiana! Anzi, mano sul cuore subito, sovversivi!!

P.S. Per chi sfortunatamente sia sprovvisto di cuore ed è alimentato per esempio da una valvola artificiale, che almeno abbozzi una specie di saluto romano, mi pare il minimo. Evviva.

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