Dopo il controverso Garyō Tensei (2005) album dal sound leggero e preoccupatamente pop, nel 2007 gli Onmyo-Za ritornano sullo stile heavy metal che li ha sempre contraddistinti. Maō Taiten (Il Diavolo cammina sulla terra) è stato il settimo album in studio degli Onmyo-Za pubblicato il 25 luglio 2007 ed il primo album a raggiungere la 13° posizione della classifica giapponese, ad oggi rimane il loro album più venduto. Il titolo si riferisce ad Oda Nobunaga (1534 - 1582) come un grande demone che ha percorso la terra. Nobunaga era un potente daimyō (feudatario) del Giappone della fine del XVI secolo che tentò di unificare il Giappone durante il tardo periodo Sengoku (1467 - 1568), ottendendo con successo il controllo su gran parte dell' Honshu. Nobunaga è considerato uno dei tre unificatori del Giappone insieme ai suoi servitori Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu. Post Mortem, Nobunaga fu riconosciuto per la sua brutale repressione di determinati oppositori, eliminando coloro che per principio rifiutavano di collaborare o cedere alle sue richieste. Fu ucciso quando il suo servitore Akechi Mitsuhide si ribellò contro di lui al tempio buddhista Honnō-ji. Maō (Il Diavolo) il primo brano dell'album è caratterizzato da parti heavy, thrash e progressive, il brano presenta anche l'uso del growl e di una tecnica vocale tipica del Gagaku ( un tipo di musica classica giapponese che veniva eseguita presso la Corte Imperiale di Kyoto), tecnica che avevano già utilizzato in Maikubi dell' album Mugen Hoyo (2004), il brano a mio parere è il migliore del disco. Nella traccia Maō abbiamo un altro riferimento a Oda Nobunaga, vi è un parte del testo che recita "Dairokuten Maō", soprannome che Oda Nobunaga in una lettera a Takeda Shingen da a se stesso e che significa "Re Demone del Sesto Cielo". Il secondo brano Kokui no Ten'nyo, uscito già come singolo si ispira ad una breve storia dello scrittore Yamada Futaro, "La Vergine Celeste vestita di nero", non raggiunge il livello del primo brano ma è caratterizzato da una sezione ritmica e ritornelli melodici molto ben riusciti. Degna di nota è anche Fugu Taiten (Nemici giurati) con i suoi riff furiosi e Ōkubi una traccia a metà strada tra il thrash e il doom. L'ultima traccia Ikiru koto to mitsuketari è la più atipica del disco, un hard rock vecchio stile, all' Europe, se vogliamo. Il titolo di questa canzone si riferisce ad una famosa massima dell 'Hagakure (bushidō to iu wa shinu koto to mitsuketari) " La via del guerriero è la morte" più letteralmente " Ho scoperto che la via del Samurai è la morte"

Per alcuni questo è il loro miglior lavoro, non concordo, sicuramente rimane uno dei loro migliori, per me ci sono almeno 5-6 album nella loro discografia superiori a ques'ultimo, sopratutto Kishibojin del 2011, che reputo il loro apice.

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