Gli Ozric Tentacles sono noti per le loro fenomenali e stravaganti doti culinarie ed è riconosciuto che in questo "Jurassic Shift" (1993) si sono letteralmente superati. Ma cosa bolle esattamente nel pentolone? Qualcosa come circa una decina di generi, in particolare progressive condito con una speziata e raffinata psichedelia, space rock ripieno di succosa e frizzante elettronica/ambient, e anche una singolare infarinatura di new age/folk. E mi fermo lì.

Il risultato di questi balzani esperimenti è una pietanza allucinogena ed amorfa dagli effluvi inebetenti e... Spaziali.

"Sun Hair" è una doccia di bolle mutanti e di assoli alienanti, ipnotici nella loro sottile ed impercettibile follia, mentre "Stretchy" è un brano più slanciato e rivolto verso il vuoto iperspaziale, con quelle scariche elettriche che sembrano provenire da una chitarra violentata da un tirannosauro e quei momenti di ebbrezza elettronica che scivolano come un flusso di dati extraterrestri -non chiedetemi cosa voglia dire perchè proprio in questo momento mi sto sniffando l'album a tutto volume.

Ma ecco che con "Feng Shui" emerge per un poco il lato più "spirituale" della band, ossia quello più folk-oriented; dopo una spruzzatina di flauti entra in scena una vera e propria cascata di suoni di ogni genere: scampanellii, percussioni tribali, accenni di strumenti pizzicati (che onestamente non riesco a riconoscere) qua e là, rimbombi sottomarini ed un divertente saliscendi di mugolii elettronici; tutta la follia e l'eterogeneità sonora che è sfilata in nove minuti si condensa poi in un unico furioso riff di chitarra che sinceramente avrei visto meglio in un brano thrash metal, ma gli Ozric sono gli Ozric e quell'assalto di chitarra ci starebbe bene in qualsiasi loro canzone.

Decisamente più incentrata sul filone folk/new age è l'intensa "Half Light in Thillai" dove sentiamo giocherellare placidamente degli scoppiettanti bonghi -ma saran proprio bonghi? Mah, però sono belli lo stesso. La title track, "Pteranodon" e il resto dei brani sintetizzano al meglio lo spirito "ozrichiano" (passatemi il neologismo), sempre più psichedelico e mattamente astrale, riproponendo sonorità che rischiano di esplodere per la stratosferica e trascinante fantasia mostrata dal gruppo sinora.

Non aspettatevi niente in particolare da questo cd, dunque. In verità non vuole portare da nessuna parte, ma è il viaggio che va goduto così com'è, senza aspettative d'approdo e lasciandosi trasportare dal delirante ed audace genio dei folli Tentacolosi. Consigliato a chi vuole farsi senza l'uso di qualsivoglia droga.

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