Ieri è morto Marco Pannella... (pace all'anima sua), ecchecciazzecca con PPP Vi domanderete Voi?

"Il fascismo degli antifascisti" Vi risponderò io...!

In un articolo uscito sul Corriere della Sera subito dopo il referendum sull'aborto proposto dai Radicali, (nonostante PPP fosse contrario al divorzio) annotava:

«Nessuno dei rappresentanti del potere (sia del governo che dell’opposizione), sembra neanche minimamente disposto a compromettersi con Pannella e i suoi. La volgarità del realismo politico sembra non poter trovare alcun punto di connessione col candore di Pannella...».

Il Partito Radicale ed il suo leader Marco Pannella erano (spiegava il poeta) i reali vincitori del referendum sul divorzio e proprio questo non gli veniva perdonato da nessuno al Governo e all'Opposizione,

E continuava PPP: "anziché essere ricevuti e complimentati dal primo cittadino della Repubblica, in omaggio alla volontà del popolo italiano, volontà da essi prevista, Pannella e i suoi compagni vengono ricusati come intoccabili. Invece che apparire come protagonisti sullo schermo della televisione, non gli si concede nemmeno un miserabile quarto d’ora di tribuna libera".

PPP nel suo ultimo documento pubblico, riguardante l'intervento che avrebbe dovuto tenere nel '75 al XVº Congresso del Partito Radicale scrisse:

"Contro tutto questo voi non dovete fare altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significa essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare."

Bon (sarò più che breve ahime!) questa premessa oltre a ricordare l'appena scomparso Marco Pannella, (una delle persone più coraggiose in Italia con tutti i suoi pregi e difetti) che sì è sempre battuto in prima persona per le proprie idee giuste o sbagliate che fossero, mi è servita per riprendere il termine intoccabili che ritroveremo all'interno di "Gli odori dell'India" (termine che qualificava e qualifica tutt'ora la più bassa delle caste indiane nonostante il sistema delle caste sia stato abrogato ufficialmente) un libriccino di poco più di 100 pagine, scritto dall'altrettanto coraggiosissimo Pier Paolo Pasolini nel 1962 dopo un breve viaggio effettuato in compagnia dell'amico Alberto Moravia e con la rispettiva moglie Elsa Morante.

Ok, l'impressione mia dopo averlo letto è che nonostante sia stato scritto più di mezzo secolo addietro ci ho ritrovato situazioni, luci, colori e soprattutto alcuni odori che anch'io ho conosciuto e vissuto nei miei viaggi in India tra il 1983 & il 1985...

Non racconterò nulla di quanto contenuto se non il fatto che PPP si fa carico di contribuire al mantenimento di un ragazzino senza famiglia, in un isituto o ostello dove i bambini e adolescenti sbandati, vengono ricoverati ed istruiti da una persona di buon cuore.

E per finire userò le stesse parole che Alberto Moravia scrisse nel suo libro “Un’idea dell’India”, dopo lo stesso viaggio:

“L’India è il Paese delle cose incredibili che si guardano tre volte stropicciandosi gli occhi e credendo di avere avuto le traveggole”...

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