Onore e merito a Norman Smith, produttore di un gruppo, che mai e poi mai, nessun altro, avrebbe avuto le palle di far emergere. Stiamo parlando di uno dei gruppi più conosciuti in tutto il mondo, uno dei gruppi che rimmarrà scolpito nella storia, che a sua volta non potrà fare a meno di ricordare; vi sto parlando di un gruppo che ha dato vita al genere psichedelico, che ha dato vita ad un'infinità di nuovissime melodie, suoni inquietanti, angoscianti, dall'aspetto spaziale, che durante l'ascolto entrano nel tuo corpo, e ti rapiscono nell'immensità dell'atmosfera del disco.

Questo è un album che va assaporato al buio, perchè non devi vedere nulla tranne l'immaginazione che ti procura "A Saucerful Of Secrets". Questo capolavoro si apre con "Let There Be More Light", tirata su dall'insostituibile Roger Waters che dà vita al suo misterioso e travolgente basso che ricopre l'intero disco; in questo pezzo, Waters canta in un modo che io definirei maccheronico, un po' spezzato e molto affascinante, e ci stupirà senz'altro l'assolo finale di chitarra, merito a Gilmour, accompagnato da melodie spaziali. Brani autentici, e più rappresentativi dell'album sono "Set The Controls For The Heart Of The Sun", e "A Saucerful Of Secrets". Il primo stupefacente brano ti scava nell'anima, regalandoti sensazioni di sballo, e ti sembrerà come di sentirti in un mondo tuo; ha melodie uniche, visionarie, e dopo averlo ascoltato ho pensato che per creare una canzone del genere, nei Pink Floyd, ci deve essere stato un minimo di follia...inoltre, insaziabile la voce di Roger Waters. Nel secondo brano, ecco a voi lo spirito e l'essenza del disco, che difatti dà il titolo all'album stesso, questo track è una continua scoperta dopo l'altra, la moltitudine di suoni lunatici, angoscianti, sembra quasi la colonna sonora di un film dell'orrore, durante il quale degli astronauti stanno visitando la luna, e si accorgono di essere circondati da extra terrestri, che prenderanno il sopravvento, e per i nostri sarà la fine. Infine singolo che concluderà l'album, trasgredendo dal genere Psichedelico, è "Jugband Blues", composta da Barret; Non mi piace, ma non potevo di certo trascurala, perchè nonostante sembra quasi una canzone da banda, con rumorose trombe, che non centrano molto con il genere del disco, rientra pur sempre nell'insostituibile particolarità, unicità ed originalità dei Pink Floyd.

P.s.: perchè farsi le canne o tutto ciò che rientra in questo ambito?? Se si cerca lo sballo ascoltatevi questo disco, e vi godrete un'oretta di pura estasi!!

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