1968-2018 Signore e signori...cinquanta anni di "A Saucerful Of Secrets". Secondo album per i Pink Floyd, un album estremamente importante non solo per il suo contenuto ma anche per tutto ciò che dopo l'esordio incredibile di "The Piper" è accaduto alla band ma sopratutto a Syd Barrett.

Contro ogni previsione dopo l'uscita di "The Piper" i Floyd furono "sottoposti" ad un vero e proprio tour de force da una città all'altra. Concerti che a volte risultavano spettacolari e altre volte disastrosi, questo perchè l'equilibrio psichico di Syd si stava danneggiando giorno dopo giorno e le prime "avvisaglie" di questo disturbo psichico non erano di certo arrivate sul momento, anzi già ai tempi di "The Piper" Syd dava segni di evidente squilibrio. Non sono poche le testimonianze che parlano di episodi pazzeschi e grotteschi. Quel Syd Barrett che rimane al centro del palco, con chitarra in mano in completo silenzio, senza suonare neanche una nota...e il resto della band li senza sapere cosa fare. Oppure quel Syd Barrett che sale sul palco con i capelli unti di chissà cosa e il volto coperto da quella strana schifezza che colava dai capelli. Ancora quel Syd Barrett che ululava come un lupo di notte, che rinchiude dentro un armadio una ragazza buttandogli dentro qualche biscotto ogni tanto. Questo era il Syd Barrett del 68, anno in cui i Floyd stavano vivendo un periodo di piena crisi. L'intervento di Gilmour, almeno secondo quanto è stato detto e scritto nel corso di questi 50 lunghi anni doveva essere semplicemente quello "di aiutare" e di "dare una mano" alla band, per evitare che il loro sogno crollasse insieme a Syd. Molto probabilmente però a livello subconscio l'idea di togliere Barrett dalla band e sostituirlo con Gilmour era già concreta. Questo è un momento epico nella storia della band, una decisione triste e disperata che porterà in futuro tutta la band (in particolare Roger Waters) a terrbili sensi di colpa e ad una grande frustazione. Forse Syd poteva essere aiutato, forse la band non doveva abbandonarlo, forse i membri della band dovevano fermarsi quando si accorgevano che Syd li seguiva per le strade di Cambridge come un cane quando è stato abbandonato dal padrone. Forse tutto avrebbe dovuto prendere un'altra direzione...ma è andata così.

Un giro di basso annuncia l'inizio dell'album, è la prima traccia, "Let there be more light", un pezzo che già riporta alle atmosfere del primo album, altamente psichedelico, ballato da gente strafatta di acidi (esistono anche dei video sul tubo) e con un chiaro ed evidente omaggio ai Beatles, infatti nel testo della canzone si fa riferimento alla famosissima "Lucy in the sky with diamond". Il primo pezzo in conclusione è a parer mio fantastico, un trip folle e veloce, non diventerà un classico nelle esecuzione dal vivo ma il pezzo è veramente folle e straordinario. "Remember a day" è la seconda traccia, scritta interamente da Rick Wright, pur rimanendo sempre in una "atmosfera acida e allucinata" il dolce Rick crea una canzone triste, malinconica, la sua voce riesce a farci vivere una piccola fiaba persa nel tempo. David Gilmour suonerà per la prima volta dal vivo questa canzone in uno show subito dopo la scomparsa di Wright nel 2008. Ed ora è il turno di "Set the controls for the heart of the sun" e qui arriviamo a parlare del primo capolavoro contenuto in questo disco. Roger Waters canta sottovoce, mentre i gabbiani volano e cantano per dare un dolce benvenuto al nuovo giorno. Un classico, sarà presente in paraticamente tutti i loro concerti in un arco di tempo che va dal 68 al 73, e le eseuzioni dal vivo di questo pezzo sono momenti di estasi. "La nostra musica può darvi i peggiori incubi o catapultarvi nell'estasi più totale" così disse Waters a tal proposito. "Corporal Clegg" è invece un pezzo dimenticabilissimo, forse insieme a "See Saw" è uno dei momenti più "deboli" dell'album. Esiste anche un video girato per questo pezzo dove i Floyd si tirano cibo e champagne addosso. Ma il capolavoro supremo arriva dopo il divertimento, infatti dopo "Corporal Clegg" arriva la title-track e qui i Floyd toccano il cielo con un dito. Un pezzo strumentale entrato di diritto nella storia del rock, folle, allucinante, geniale. Parte con un suono che riesce benissimo a dare all'ascoltatore la sensazione che una sorta di terremoto stà salendo e le sue potenti vibrzioni stanno per scuotere perfino l'aria che respiriamo, la batteria di Manson diventa infuocata, Gilmour siede a terra e produce suoi sinistri e "alieni", Waters indemoniato a battere contro ulteriori piatti, Wright tira pugni al piano, gomitate alla farfisa...è l'apocalisse rappresentata in un delirio musicale, pian piano questo incubo sembra voler svanire, udiamo un rumore ancora inquietante ma viene presto "smorzato" dall'organo di Wright, ora è il momento di volare, il motivo suonato da Wright fa pensare sicuramente alla morte, ma non ad una morte "eternamente oscura", arrivano infatti delle voci celestiali dal cielo, il grande segreto che si nasconde oltre i cieli, e oltre lo spazio viene a prenderci, ci abbraccia delicatamente e ci porta con se dentro uno scrigno di segreti. Questo miracolo viene riportato magistralmente e magicamente in musica. Il pezzo "A Saucerful Of Secrets" è un pezzo immortale uno dei più alti momenti della musica scritta dalla band. Dopo questa esperienza tragica, drammatica e allo stesso tempo paradisiaca e meravigliosa possiamo rilassarci con "See Saw" altro pezzo scritto da Rick, molto dimenticabile, perfino a lui non piaceva!

Ultimo brano. Non quello più bello, ma quello a cui ora bisogna prestare più attenzione...qui torna Syd a cantare. Un pezzo che se capito fino in fondo fa scendere lacrime agli occhi. "E' terribilmente cortese da parte vostra credermi qui, e vi sono anche molto grato per aver chiarito che in realtà non ci sono"...queste sono le prime frasi cantate da Syd nel pezzo "Jugband Blues", e cosa significa ? E' forse un rimprovero alla band di Syd ? E forse un momento di "lucidità" ? E forse un modo per dire "addio" non solo alla band ma al resto del mondo e sopratutto a se stesso ? La verità credo che non la sapremo mai, incredibilmente questo album si chiude nel mistero. Syd vola via dai Floyd, e per i Floyd Syd diventa uno spettro che mai smetterà di "seguirli".

Facendo un parallelo con il primo album la prima cosa che un ascoltatore nota è il lato fiabesco che tanto ha caretterizzato le canzoni di Syd, in questo secondo album tende a spegnersi per dare spazio ad atmosfere a parer mio più "mistiche"oniriche e pregne di spiritualità. Credo che già questi siamo elementi che portano ad una drastica differenza tra il primo e il secondo album della band. La presenza di David Gilmour ancora non è sentita come nei lavori successivi, questo perchè comunque Syd era ancora "presente" all'interno della band, e poi perchè credo che trovarsi in un'ambienti del genere, attorno a dei pazzi fatti di acido...beh...è naturale che ci vuole un pò per "ambientarsi".

Detto questo con "A Saucerful Of Secrets" è innegabile che siamo sempre in ambito psichedelico ma è anche innegabile che il tutto risulta decisamente più maturo...alcuni hanno definito questo album come "un trip acido andato male", non ho mai capito se questa affermazione sia stata una critica negativa o positiva, ma mi è sempre piaciuta. Seppur privo della genialità del grande Barrett, seppur devinito un disco di "transizione" questo secondo album rappresenta l'apice del periodo psichedelico del Floyd. Successivamente arriveranno le ormai leggendarie sperimentazioni di "Ummagumma", la follia di "Atom Heart Mother", il capolavoro contenuto in "Meddle" che è "Echoes"...siamo d'accordo...ma l'apice del periodo psichedelico della band inglese finisce con "A Saucerful Of Secrets"...l'album dove il "diamante pazzo" si perde...superando i confini della razionalità ed esplorando l'oscurità di un punto di non ritorno.

VinnySparrow

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