Niente da fare, ci avrei giurato sulla testa di mia sorella (R.I.P. santissima donna)
Mi ero ripromesso di bypassare la cosa e far finta che nulla mi avrebbe spinto ad ascoltarlo e invece... ci sono cascato, con tutte le scarpe.
Maledetta Nostaglia nostalgia Canaglia (cit.)
OK diciamolo: il nuovo album (?) dei Pink Floyd è un De Profundis annunciato.
Un pistolotto new age cupissimo e cantato solo in 3 pezzi, che nulla aggiunge alla faraonica impresa del gruppo inglese più venerato nel mondo.
Anzi, semmai "toglie"... perchè QUI non c'è traccia di "magia", non ci sono echi di The Wall, di Ummagumma e nemmeno di The Division Bell (da cui sono tratti questi out-traks lunghi e francamente pomposi).
Non c'è nulla di memorabile e nulla per cui valga la pena buttare soldi.
Atmosfere psichedeliche (per quello che sta a significare oggi questa parola, assieme a "punk", "Heavy" ecc), canzoni innocue e nebulose, che non portano in nessuna direzione: un album buono per ascoltare di sottofondo se si legge un libro di Amanniti o di Houellebecq, un polpettone indigesto di atmosfere onirico/visionarie molto vicine agli ultimi lavori di David Gilmour, che indubbiamente fa da capo-banda.
Un disco che non è né carne né pesce e che, appena finito di ascoltare (che parolona!) lo puoi tranquillamente rimettere su, se non hai finito quello che stavi facendo.
Farà furore come musica negli ascensori o nelle sale d'attesa degli aeroporti... e chissà se, sotto sotto, non era quello lo scopo di marketing pianificato.
Genesis, Pink Floyd... manca solo la "marchetta" dei King Krimson che rifanno Discipline su basi house con Shaggy che ci rappa su e poi possiamo buttare al cesso anni e anni passati a venerare del "miti" finiti in... bruttezza!
Elenco tracce e samples
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Altre recensioni
Di Joe Cavalli
The Endless River è un buon prodotto alla fine della fiera, ricalca per forza di cose l’atmosfera di Division Bell.
Tutto ciò mi fa sorgere delle domande e le rivolgo a Dave: (...) Lo voglio il supporto fisico di questo lavoro, lo metto in scaffale alla fine, puntellando gli altri.
Di jonesy82
Il vero punto di forza è suonare 'vecchio', suonare Floyd come avrebbero dovuto e voluto i Pink Floyd post-War Dream.
Probabilmente non sarà il migliore ma di certo è il più sincero e accorato degli addii.
Di jonesy82
Se ha un grande merito questo “The Endless River” è proprio quello di meritarsi l’appelativo di manifesto degli ultimi anni floydiani.
Gilmour, Mason e la buon’anima di Wright fanno ciò che devono fare: riscaldare le ossa infreddolite dei fans accanto al fuoco.
Di gmasi1971
Questo album dimostra perché i Pink Floyd siano unici al mondo e perché solo loro riescono a dare questo tipo di musica e di atmosfera.
In questo album si capisce che i Pink Floyd sono il risultato e l'amalgama di tutti i componenti.
Di ghigno92
Questo disco è un elogio al fautore del vero Pink Floyd sound: il silenzioso Rick.
È da prendere con le emozioni, e con questo ci sono riusciti in pieno.