Anno di svolta 1969: i Pink Floyd, ormai definitivamente orfani del genio visionario di Barrett, piazzano questo doppio album, di impronta ancora psichedelica ma con importanti sintomi progressive. "Ummagumma" è costituito da un disco live e da uno in studio.
I circa 40 minuti del live sono occupati da quattro pezzi provenienti dai precedenti lavori della band: dopo aver allacciato le cinture, si parte per il viaggio spaziale di "Astronomy Domine", per proseguire poi attraverso la tenebrosa e inquietante atmosfera di "Careful With That Axe, Eugene". La successiva processione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun" è lunga e angosciosa come non mai e ci prepara agli incredibili 12 minuti e 48 secondi di una magistrale "A Saucerful Of Secrets", in cui pian piano riusciamo ad emergere dalle tenebre fino ad arrivare alle celestial voices.
I primi 12 minuti circa del secondo disco sono opera di Richard Wright, con le quattro parti della sua "Sysyphus". All'intro cupa e maestosa, fa seguito la spettacolare seconda parte, in cui il tastierista decide di trasformarsi in una sorta di Chopin della psichedelia. La terza parte è soprattutto improvvisazione e precede la suite, che va a concludersi con il tema iniziale. E' il turno di Roger Waters, che propone due pezzi distinti. Il primo, "Grantchester Meadows", è una pregevole ballata acustica dal tocco poetico, aperta e chiusa, manco a dirlo, dagli immancabili uccellini. Segue "Several Species Of Small Furry Animals Gathered Together In A Cave And Grooving With A Pict", in cui gli uccellini entrano in una grotta e si mescolano ai versi di altri misteriosi animali. Il confine tra sperimentazione e follia in questo brano è piuttosto labile. Tocca poi a David Gilmour, che propone la bellissima "The Narrow Way", divisa in tre parti: la prima è acustica, la seconda è piuttosto sperimentale e la terza è la perla del disco dato che, con la sua atmosfera onirica e seppur con un testo non eccellente, anticipa quello che sarà il Pink Floyd sound successivo. Nel disco c'è spazio anche per Nick Mason e le tre parti di "The Grand Vizer's Garden Party". Il dolce tema di flauto dell'entrance, ci conduce nella sperimentazione del giardino, dove se non altro si capisce che probabilmente il Gran Visir amava le percussioni. Dopo 7 minuti di entertainment, il flauto ci conduce gentilmente all'uscita e alla fine del disco.
"Ummagumma" è un album che vale la pena ascoltare, nonostante non sia semplice farlo. Imprescindibile sia per chi vuole dirsi appassionato dei Pink Floyd, sia per i detrattori che conoscono a stento "The Wall". Forse è troppo facile osannarli, ma questo resta un grande disco.
Elenco tracce testi e samples
01 Astronomy Domine (08:29)
Lime and limpid green, a second scene
A fight between the blue you once knew.
Floating down, the sound resounds
Around the icy waters underground.
Jupiter and Saturn, Oberon, Miranda
And Titania, Neptune, Titan.
Stars can frighten.
Blinding signs flap,
Flicker, flicker, flicker blam. Pow, pow.
Stairway scare Dan Dare who's there?
Lime and limpid green
The sounds surrounds the icy waters underground
Lime and limpid green
The sounds surrounds the icy waters underground.
02 Careful With That Axe, Eugene (08:50)
Careful with that axe, Eugene
Ahhhhhhhhhhhhh
03 Set the Controls for the Heart of the Sun (09:12)
Little by little the night turns around
Counting the leaves which tremble at dawn
Lotuses lean on each other in yearning
Under the eaves a swallow is resting
Set the controls for the heart of the sun
Over the mountain watching the watcher
Breaking the darkness waking the grapevine
One inch of love is one inch of shadow
Love is the chateau that ripens the wine
Set the controls for the heart of the sun
The heart of the sun...
Witness the man who raves at the wall
Making the shape of his question to heaven
Whether the sun will fall in the evening
Will he remember the lesson of giving?
Set the controls for the heart of the sun
The heart of the sun...
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Altre recensioni
Di velvetunderground
Ummagumma è il caos! Il disordine, il genio e sregolatezza, è un suono ubriaco, limpido che danza leggero e confuso verso una luce, verso l'infinito, verso se stesso, verso la libertà!
Non adatto per chi crede che la musica è solo una semplice melodia da canticchiare!
Di Torre Ste1
La parte finale è il pezzo della svolta: il chitarrista riesce a dare al gruppo un nuovo suono che li caratterizzerà per il resto della loro carriera.
Questa è la prima opera del dopo Barrett, in cui i membri del gruppo non rinnegano la psichedelia del loro capostipite, ma sperimentano nuovi suoni.
Di Bubi
“'Ummagumma' è il caos! Il disordine, il genio e sregolatezza, è un suono ubriaco, limpido che danza leggero e confuso verso una luce”
“Sono contrario alla sperimentazione, sono contrario alla musica brutta (secondo i miei gusti ovviamente).”
Di 33giri
È per me miracolistico ed inenarrabile questo vinilitico supporto, in quanto la compiutezza artistica è qui ai massimi livelli.
Qui non c'è Syd, ma c'è il soffio vitale, la dedizione e lo zelo dell'immaginativo, chimerico maestro di Cambridge: Roger Keith Barrett.
Di score_angel
È come prendere un gelato e fantasticare sulla sua bontà finché non lo porti verso la bocca e quello si stacca dal cono e ti casca per terra.
Non sai scegliere se sia meglio il primo o il secondo. Probabilmente sì, l’importante è che, una volta compresa anche la fase sperimentale, non la si butti su uno scaffale.