Ci sono album che ti cambiano, o almeno cambiano il tuo modo di vedere le cose, di sentirle cambiare dentro di te, uno di questi è sicuramente "Ok Computer" dei Radiohead, uscito nel 1997 questo disco ha rivoluzionato letteralmente un certo tipo di "chitarrismo" illuminando la "retta via" a centinaia di gruppi che fino ad allora avevano visto nella propria sei corde uno strumento "normale"; ascoltate attentamente "Ok Computer" e ditemi se non rimarrete a bocca aperta ed orecchie spalancate dinnanzi al lavoro fatto dai due chitarristi Colin Greenwood ed Ed O'Brien, praticamente due maghi del sovracitato strumento che hanno inventato di pari passo all'evoluzione dei Radiohead un modo non solo di suonare, ma di approcciarsi alla chitarra elettrica ed ai suoi innumerevoli effetti.
La "leggenda" narra che sia stato registrato in un teatro e che molte delle parti (incluse quelle vocali) siano state registrate "buone alla prima" e chi se ne intende sa cosa vuol dire, da sommare al talento del gruppo c'è sicuramente l'eccelso lavoro del produttore Nigel Godrich che ha fatto in modo che "Ok Computer" diventasse non solo un classico, ma un caso eclatante di innata originalità, grande rock, ad uso e consumo di una generazione, la nostra spesso e (volentieri?) persa tra modem e messaggi pubblicitari, televisioni e satelliti spaziali.

L'album mette a nudo e descrive con meticolosa nitidezza lo smarrimento vissuto da chiunque è stato inghiottito dal sistema e rendendosene conto perde ogni certezza, ogni obbiettivo; a conferma di questo il successo planetario e i milioni di copie vendute e scaricate da internet dell'album (i Radiohead non colpevolizzano i fan che scaricano la loro musica dalla rete, altro che nuovi U2? ).
"Airbag"
ci porta in una nuova dimensione sonora fatta di delicati arpeggi e linee di basso sinuose, che assieme alla voce di Thom Yorke fanno di questa canzone il primo classico del disco. Cosa scrivere che non sia stato già scritto su "Paranoid Android"? Ascoltare per credere, quasi sette minuti orchestrati magistralmente tra chitarre stridenti e momenti melodici di inestimabile caratura, sicuramente il pezzo più rappresentativo dell'album per quello che il gruppo ha voluto comunicare con il lavoro di "Ok Computer", tutte le canzoni dell'album viaggiano sullo stesso livello, cito per dovere di cronaca quelle che mi hanno colpito più delle altre: "Exit Music (For A Film)" lenta e struggente all'inizio cresce piano piano fino ad esplodere in un caleidoscopio di suoni elettrici, "Let Down" delicata e impreziosita da cori che si rincorrono sulla bellissima melodia finale, "Karma Police" che non ha bisogno di presentazioni, che interrotta dallo spoken word "Fitter Happier" fa il paio con "Electioneering" con un sound che ci riporta alle prime produzioni della band (stile "The Bends" e perchè no, un pò anche "Pablo Honey") e le finali "No Surprises" che dovrebbe far riflettere un pò tutti noi sulla direzione della nostra vita e "Lucky" una canzone che è in grado di trasformare una grigia giornata invernale in una "glorious day" (leggete i testi).

Ve lo ripeto, ascoltare per credere, se non avete una copia di "Ok Computer" compratela subito o... procuratevela in altro modo...
Da visitare assolutamente l'originale sito ufficiale www.radiohead.com gestito personalmente dal gruppo e con ampie sezioni dedicate a cose decisamente interessanti (links vari, messageboard...). Buon ascolto.

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