L'unico termine per definire l'album è proprio MERDA, MERDA, MERDA allo stato puro.

 È come se vostro nonno vi scorreggi in faccia dieci volte (anzi undici) dopo aver mangiato fagioli.

La recensione disapprova fortemente l'album St. Anger di Metallica, definendolo una rovina per il thrash metal. Pur riconoscendo un sound potente, critica la produzione e la scelta stilistica. L'autore consiglia di non acquistare l'album, sottolineando la delusione per il periodo della band. Scopri perché St. Anger ha diviso i fan e valuta tu stesso!

 Le parole non sono musica e possono solo illuderci di imitarne l’essenza.

 La musica può imitare le parole, donando il senso ancestrale del loro significato.

La recensione riflette un profondo coinvolgimento emotivo nell'ascolto di The Sad Machinery Of Spring, album del Tin Hat Trio. La musica, intensa e malinconica, evoca immagini e sensazioni difficili da tradurre in parole, richiamando atmosfere tra folk, classica e kletzmer. L'ispirazione dall'opera letteraria di Bruno Schulz aggiunge una dimensione poetica all'esperienza sonora. L'autore invita l'ascoltatore a scoprire personalmente questo affascinante viaggio musicale. Ascolta The Sad Machinery Of Spring e lasciati trasportare dall'incanto musicale.

 Ogni volta che mi avvicino alle musiche di questo disco rimango spesso coinvolto in una sensazione di dormiveglia, come se stessi vivendo un "incubo quieto".

 Shleep sembra propendere di più per la tranquillità, se non fosse per il finale breve e oscuro che lascia il disco senza una vera fine, un disco senza tempo.

Shleep è un album maturo e affascinante di Robert Wyatt che esplora sensazioni di dormiveglia e insonnia disturbata attraverso timbri musicali unici e atmosfere poetiche. Con collaborazioni di musicisti come Brian Eno e Phil Manzanera, il disco si distingue per un sound jazz contaminato da elementi psichedelici e free jazz. Ogni traccia presenta caratteristiche distintive, risultando in un’opera intricata e piena di riflessioni intime. La recensione lo definisce tra i migliori lavori di Wyatt, capace di rivelare novità ad ogni ascolto. Ascolta Shleep e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico e emozionante.

 Ogni volta che mi avvicino alle musiche di questo disco rimango spesso coinvolto in una sensazione di dormiveglia, come se stessi vivendo un "incubo quieto".

 Shleep sembra propendere di più per la tranquillità, se non fosse per il finale breve e oscuro che lascia il disco senza una vera fine, un disco senza tempo.

Shleep è un album maturo e affascinante di Robert Wyatt che esplora sensazioni di dormiveglia e insonnia disturbata attraverso timbri musicali unici e atmosfere poetiche. Con collaborazioni di musicisti come Brian Eno e Phil Manzanera, il disco si distingue per un sound jazz contaminato da elementi psichedelici e free jazz. Ogni traccia presenta caratteristiche distintive, risultando in un’opera intricata e piena di riflessioni intime. La recensione lo definisce tra i migliori lavori di Wyatt, capace di rivelare novità ad ogni ascolto. Ascolta Shleep e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico e emozionante.

 "Nothing is serious about music. THIS is serious."

 "Non voglio tornare là fuori... la nostalgia della beata incoscienza faustiana."

La recensione racconta l'emozionante concerto dei Faust a Napoli nel 2007, sottolineando l'atmosfera unica e l'energia dei musicisti, tra improvvisazioni e riferimenti al loro passato leggendario. Il live è descritto come un'esperienza quasi mistica che unisce la tradizione del Krautrock a un approccio dadaista e giocoso. Scopri il fascino dei Faust e lasciati trasportare dal loro mito musicale!

 Un gruppo di revival kraut? Bingo.

 Entrare in un McDonald e trovare nel menù Stinco di Maiale, Wurstel D'Agnello & Crema di Krauti. Particolare, spiazzante, quasi-sorprendente.

La recensione presenta Plume, album dei fratelli Sutton (Giant Brain), come un sorprendente esempio di krautrock revival dalla scena elettronica di Detroit. Il disco richiama i classici Neu! e Faust, miscelandoli con un tocco allegro e melodico. L'autore sottolinea la freschezza e l'originalità del progetto, ben lontano dagli stereotipi stoner legati alla città natale, impreziosendo la recensione con ironia e riferimenti culturali. Scopri l'elettronica krautrock dei Giant Brain ascoltando Plume!

 La dolce paciosità dei The Go Find è imperturbabile come un fiammingo a cui pesti un piede e ti dice grazie.

 Le stelle sul muro le sanno disegnare meglio di chiunque altro. Ma, cazzo: sono disegnate su un muro.

L'album 'Stars On The Wall' dei belgi The Go Find è un viaggio sonoro tra indie-tronica delicata e minimalismo controllato, con atmosfere notturne e malinconiche. Le influenze di Death Cab For Cutie e Grandaddy si percepiscono chiaramente, mentre tracce come 'Adrenaline' e 'Downtown' spiccano per charme e intimità. Pur rischiando un leggero calo verso la fine, il disco rimane affascinante per la sua dolcezza pacata e la capacità di creare un mondo sonoro ovattato e rassicurante. Scopri 'Stars On The Wall' per un viaggio musicale ovattato e malinconico.

 La mano di Fripp è evidente, nel bene e nel male; aveva aperto al gruppo nuovi orizzonti verso contaminazioni jazz-elettroniche.

 Un disco consigliatissimo, e non solo agli appassionati del genere, se non altro per la presenza della triade Fripp, Eno e Wyatt.

Il secondo e ultimo album dei Matching Mole, 'Little Red Record', fonde progressive rock e jazz con forti sfumature politiche. Il progetto coinvolge artisti di spicco come Robert Wyatt, Brian Eno e Robert Fripp. L'album si distingue per le sperimentazioni vocali di Wyatt e le contaminazioni elettroniche, in un'ideale suite musicale che rappresenta il cuore del Canterbury sound. Consigliato sia agli appassionati del genere sia a chi cerca musica d'avanguardia degli anni '70. Ascolta ora 'Little Red Record' e immergiti nel cuore del Canterbury sound!

 La musica si fa apprezzare, coinvolgente e ritmica. Mi piace proprio.

 Il pezzo 'Vague and Nebulous' sembra quasi nuotare in atmosfere cosmiche, con una tromba davisiana in stile 'Ascenseur pour l’échafaud', suonata in tuta da astronauta verde.

La recensione descrive l'album Horse Republic dei Zukanican come un'opera ricca di contaminazioni free-jazz e funk, capace di evocare immagini suggestive e creare un'atmosfera coinvolgente. L'autore lega l'ascolto a un momento di tranquillità pomeridiana, arricchita da un episodio quotidiano, creando così un connubio tra musica e vita reale. Il disco viene apprezzato per la varietà di influenze e per il ritmo avvolgente che accompagna l'ascoltatore in un viaggio sonoro particolare e vibrante. Scopri Horse Republic per un viaggio musicale tra jazz e psichedelia!

 Una voce e una chitarra: la musica più semplice e al tempo stesso la più profonda.

 Con umiltà e spontaneità ci regala una parte di sé, e noi siamo ben lieti di accoglierla per quello che è.

Flightsafety, debutto di Shannon Wright, si presenta come un album folk intimo e sincero, caratterizzato da semplicità strumentale e profonda emozionalità. La cantautrice americana offre composizioni che esprimono sentimenti autentici senza compromettere l’immediatezza. Pur non raggiungendo i vertici di grandi icone del cantautorato, Wright si conferma con un talento capace di emozionare chi ama la musica genuina e raccolta. L’album si distingue per atmosfere malinconiche ma ricche di sfumature e per la capacità di raccontare la vita quotidiana nei suoi piccoli dolori e piaceri. Ascolta Flightsafety e scopri il fascino del folk sincero di Shannon Wright.

 L'edificio trasmette al compositore un sentimento al tempo stesso sacrale e primigenio...

 I quattrocento chitarristi che officiano alla cerimonia ne sono i sacerdoti, avanguardisti involontari e disponibili.

La recensione celebra "A Crimson Grail" di Rhys Chatham, un'opera monumentale per 400 chitarre eseguita nella basilica del Sacro Cuore di Parigi. Dopo un periodo di pausa e introspezione, Chatham ritorna con una composizione che unisce minimalismo, diciamo quasi sacralità ed una potente dimensione collettiva. La musica è descritta come eterea, potente e innovativa, trasformando la performance in un rito immersivo e coinvolgente. L'opera rappresenta un traguardo artistico e un invito alla riflessione sul rapporto tra musica, spazio e comunità. Ascolta "A Crimson Grail" e immergiti in questo viaggio sonoro unico e collettivo.

 Un III concerto alla ricerca di qualcosa che ancora non fosse stato fatto e che fosse rimasto inesplorato.

 Un concerto particolare, poco 'catturante' dal punto di vista emotivo, ma affascinante da quello intellettuale.

La recensione analizza il concerto di Daniel Barenboim, esaminando l'incontro tra innovazione e tradizione nei concerti di Beethoven e Liszt. Barenboim propone un'interpretazione rigorosa, a tratti distante emotivamente, ma intellettualmente stimolante. Il Beethoven risulta più classicista, mentre Liszt viene rivestito di ironia e vigore, grazie anche all'intesa con il direttore Pappano. Opera affascinante, meno coinvolgente emotivamente, ma preziosa dal punto di vista artistico. Scopri la visione unica di Barenboim su Beethoven e Liszt in concerto!

 Una cavalcata incessante e mastodontica, un assalto sonico e democratico alla luce, una gioiosa marcia dionisiaca.

 Un tassello preziosissimo per chi ama la musica dove avanguardia e grezzo underground si fondono in una musica fantastica.

La recensione celebra 'Die Donnergoetter' di Rhys Chatham come un capolavoro che unisce minimalismo, noise e rock con risultati straordinari. L'album, ristampato dall'etichetta Table Of Elements, ripercorre composizioni dal 1977 al 1986 ricche di energia e innovazione, influenzando scene e artisti come Sonic Youth. Le tracce per chitarra e fiati si distinguono per la loro intensità e perfezione tecnica, rendendo questo disco un tassello fondamentale della musica d’avanguardia. Ascolta subito questo capolavoro di musica sperimentale e scopri l’unione perfetta tra minimalismo e rock.

 Mozart in bilico tra orgoglio e commozione affida i suoi quartetti all’amico Haydn come un padre i suoi figli nel gran mondo.

 Il Mozart solare del K 458 lascia spazio al Mozart agitato e disperato del K 421, con un pathos quasi beethoveniano.

La recensione esplora i due celebri quartetti per archi di Mozart, K 458 e K 421, evidenziandone la profondità emotiva e la complessità tematica. Si sottolinea il contrasto tra la leggerezza festosa del K 458 e la tensione drammatica del K 421, con riferimenti al rapporto con Haydn e l'influenza su Beethoven. L'esecuzione del Quartetto Alban Berg è lodata per la sua impeccabilità e modernità. Un'analisi ricca di passione e rispetto per questi capolavori della musica da camera. Ascolta ora i quartetti K 458 e K 421 per scoprire l'anima profonda di Mozart.

 Furia hardcore dall'Arizona, ma è un bluff: orecchie attente sentono 'Big House' e capiscono che nel profondo dei loro cervelli annebbiati pulsa la Tradizione.

 Indicare una 'canzone' più veloce&feroce di 'Foreing Lawns' è un obbligo per eventuali commenti.

L'EP 'In A Car' dei Meat Puppets, pubblicato nel 1981, è un concentrato di hardcore veloce e feroce, ma con radici profonde nella tradizione punk. Con cinque brani in poco più di cinque minuti, anticipa e prepara la scena per 'Meat Puppets II'. In particolare, la traccia 'Foreing Lawns' è segnalata come un punto di forza imbattibile in velocità e intensità. Scopri l'energia grezza dei Meat Puppets con 'In A Car' e immergiti nella radice hardcore punk.

 Furia hardcore dall'Arizona, ma è un bluff: orecchie attente sentono 'Big House' e capiscono che nel profondo dei loro cervelli annebbiati pulsa la Tradizione.

 Indicare una 'canzone' più veloce&feroce di 'Foreing Lawns' è un obbligo per eventuali commenti.

L'EP 'In A Car' dei Meat Puppets, pubblicato nel 1981, è un concentrato di hardcore veloce e feroce, ma con radici profonde nella tradizione punk. Con cinque brani in poco più di cinque minuti, anticipa e prepara la scena per 'Meat Puppets II'. In particolare, la traccia 'Foreing Lawns' è segnalata come un punto di forza imbattibile in velocità e intensità. Scopri l'energia grezza dei Meat Puppets con 'In A Car' e immergiti nella radice hardcore punk.

 Il tocco di John Williams è nitido ed essenziale, con un virtuosismo limitato allo stretto necessario.

 Quando a circondarti è l'essenza stessa della musica, c'è per caso bisogno di effetti speciali?

La recensione esplora le Suites per liuto di Johann Sebastian Bach evidenziandone la rara qualità e l'antico fascino dello strumento. Viene valorizzata l'esecuzione nitida e sobria di John Williams, che rende giustizia a queste composizioni barocche spesso adattate da altri strumenti. La riflessione sul declino del liuto e la sua sostituzione con la chitarra classica offre una prospettiva storica dettagliata. L'autore conclude sottolineando come, nonostante la semplicità dello strumento, l'ascolto risulti un'esperienza profonda e autentica. Scopri l'eleganza senza tempo delle Suites per liuto di Bach con questa esecuzione unica.

 Falstaff, l’ultima opera verdiana, si chiude così, sulla scena... Tutto nel mondo è burla.

 Verdi riesce difficile credere che l’autore del Falstaff sia lo stesso del Rigoletto, se non impossibile.

La recensione celebra Falstaff e Otello, le ultime due opere di Giuseppe Verdi, sottolineandone la profondità artistica e la capacità innovativa di un maestro maturo. L'autore riflette sul rapporto tra Verdi e Boito e sull'importanza di Ricordi nel far nascere questi capolavori. Viene messa in luce la differenza tra le opere precedenti e la freschezza dei due lavori finali che combinano serietà e ironia in modo inedito. Consigliate due edizioni storiche di riferimento. Scopri la genialità di Verdi ascoltando Falstaff e Otello, due capolavori intramontabili.

 E tu che sbocchi lavorativi NON hai?

 Dammi Mark Sandman o Leonard Cohen, ora !!!!!!!!!!!!!!

La recensione è un attacco ironico e caustico all'album di Oasis "What's The Story Morning Glory?" e al contesto culturale che lo circonda. L'autore usa toni sarcastici per commentare stereotipi e perplessità personali verso la musica e le influenze artistiche citate, esprimendo insoddisfazione e critica verso l'opera e il panorama musicale. Scopri una recensione fuori dagli schemi di un classico degli anni '90!

 Dodici belle canzoni e una voce senza tempo. Fine.

 La sua voce, sempre vigorosa e seducente, in alcuni momenti sembra avere meno degli effettivi 60 anni di vita.

Twelve è un disco di cover di Patti Smith, che interpreta con forza e intensità brani di artisti storici come Hendrix, Dylan e Nirvana. L'album, semplice ma affascinante, mette in mostra la sua voce senza tempo, supportata da collaboratori di rilievo. Un lavoro apprezzabile soprattutto dai fan e da chi ama l'energia autentica del rock. Pur non cercando sperimentazioni complesse, Twelve offre un'esperienza emotiva sincera e potente. Ascolta Twelve e lasciati coinvolgere dalla voce inconfondibile di Patti Smith!